capitolo 9

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Non mi reputo una persona pigra, assolutamente. Ma come si fa ad obbligare un povero essere umano a correre alle otto di mattina? è una grande crudeltà. Io la mattina sono molto lenta ed ho bisogno dei miei tempi per mettere in funzione il cervello e far funzionare correttamente il mio corpo. Per fortuna non sono l'unica a sentirmi in questo modo. Sto correndo lentamente con Candice, una mia compagna di classe che è più addormentata di me, ma è molto simpatica lo stesso e mi piace stare con lei.

A quanto pare i ragazzi, che ci hanno ovviamente già doppiate, non hanno il nostro stesso problema, anzi sono uno più attivo dell'altro. Beati loro.

Finite le due stressanti ore di educazioni fisica mi dirigo con Candice alla ricerca di Cait, che non ho ancora stranamente visto. La troviamo davanti alla classe mentre parla con Dylan sottovoce e sembra molto allegra. <<Ehi amici, come state?>> Si girano entrambi verso di noi, Dylan ci sorride e Cait mi risponde <<Bene, per quanto si possa stare bene il lunedi mattina. Ora forza e coraggio, andiamo in classe o la prof si arrabbia!>> Io e Candice la seguiamo ridendo per il tono utilizzato.

Siamo nel corridoio a parlare, nel breve intervallo di metà mattina, quando vedo passare Nash con Cameron e altri due giocatori di football, che se non sbaglio si chiamano uno Jack e uno Matthew. Noto che Candice rimane imbambolata guardando nella loro direzione. <<Candi c'è qualcosa che dovresti dirmi?>> Le dico sorridendo. <<Eh? No ma va, però quel tipo là, Jack è proprio carino, non trovi?>> Mi dice diventando completamente rossa. <<Eh si, anche se preferisco il suo amico>> le dico facendole l'occhiolino.

Cait, che nel frattempo era rimasta in silenzio, si mette ad urlare nel bel mezzo del corridoio <<Nash FERMATI IMMEDIATAMENTE>> Noto Nash girarsi con uno sguardo terrorizzato, lentamente e alzare le mani in segno di resa.<<Sorella, sono innocente questa volta te lo giuro!>> Cait scoppia a ridere e senza dirci niente lo raggiunge e spariscono tra la folla di studenti che si trova nel corridoio. Non finirò mai di dire quanto sia strana la mia amica.

A pranzo Dylan mi ha letteralmente obbligata a conoscere Lydia. E anche se non vorrei devo ammettere che sembra simpatica oltre che davvero bella. Spero che tratti bene Dylan se no la uccido.

Una volta tornata a casa mia mamma mi ha sgridata perchè non faccio nulla di produttivo per la mia salute, sue testuali parole, quindi mi ha fatto scegliere uno sport da provare. Ho scelto kick boxing così magari divento un pò pericolosa. Ma chi vogliamo prendere in giro dai? Quindi in questo momento mia mamma, contro la mia volontà, mi sta portando in palestra.

Dopo essermi persa ben due volte all'interno dell'enorme struttura, trovo il reparto riservato al mio sport e, molto timidamente, entro. Vedo subito un ragazzo con due bellissimi occhi azzurri venirmi incontro. Beh, forse non sarà male come sport. <<Ciao, sono Luke, l'allenatore. sei venuta per provare?>> Mi chiede gentilmente. Annuisco con un timido sorriso sul volto. Lentamente mi spiega come funziona lo sport e mi fa conoscere le altre persone, tutti davvero simpatici. Dopo un pò mi accorgo che uno di loro è Jack, quindi posso aproffitarne per diventare sua amica e presentarlo a Candice. Sono un genio.


Dopo un'ora e un quarto di allenamento intenso i miei muscoli vorrebbero piangere. Luke, che ora non trovo più così carino, ci ha fatto fare 150 addominali. 150. Volevo morire. Ma per il mio bene ho deciso di iscrivermi lo stesso a quest sport, mal che vada muoio.

Sono tranquillamente sotto il getto d'acqua calda della mia doccia, riflettendo sulla mia vita, come fanno tutti e canticchiando shape of you. Prendo il bagnoschiuma al cocco e inizio a lavarmi per bene, quando sento qualcuno correre su per le scale e spalancare la porta del bagno. <<Ma si tranquilli, tanto non c'è nessuno che si sta facendo la doccia qua!>>

Sento una risata a me familiare <<Tranquilla stordita, sono solo io e non è la prima volta che ti vedo in queste condizioni. Stavi cantando vero?>> Cait, come se fosse a casa sua, si siede sul gabinetto e attende pazientemente che io finisca la mia doccia, ormai rovinata dalla sua presenza. <<Lo sai che canto 25 ore su 24>> La sento borbottare <<purtroppo..>> E da persona matura, tiro la testa fuori dalla doccia e le faccio una linguaccia.

Una volta asciugata, vestita e profumata entro in camera mia seguita da Cait, che ancora non ha voluto dirmi il perchè della sua visita. Mannaggia a mia madre che l'ha fatta entrare. Mi mette troppa ansia quando fa così.

<<Allora dopodomani è il tuo compleanno..>> Inizia a dire per poi fermarsi aspettando una reazione da parte mia, ma le faccio solo un cenno per dirle di continuare. <<Io e Dylan sappiamo che non ami molto le feste in grande, quindi abbiamo deciso di stare qui a casa io, te, Dylan, Nash, Candice e tua sorella>> Che strano, pensavo che mi stessero organizzando qualcosa. Comunque a me va benissimo, mi piacciono le feste, ma non le amo. Anche se forse per i miei diciotto anni avrei voluto fare qualosa in più, ma mi accontento.

Dopo avermi spiegato come passerà la giornata se ne va, lasciandomi da sola, stanca e persa nei miei pensieri.



Believe ||Cameron Dallas|| -wattys2018Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora