Believe ||Cameron Dallas|| -wattys2018

capitolo 35

<<Hailey, svegliati tesoro>> Apro lentamente gli occhi e mi stiracchio leggermente. Mi sono addormentata su una poltroncina piccola e scomoda nella camera di Shawn, farò protesta. Guardo Cait che mi fa un cenno verso il letto dove si trova mio fratello. Mi alzo rapidamente, notando che finalmente si è svegliato. <<Oddio Shawn! Sono felice che tu sia sveglio!>> Mi butto letteralmente su di lui, cosa che lo fa lamentare leggermente. Mi alzo e lo guardo negli occhi. <<Ti odio. Mi hai fatto spaventare>> Viva la bipolarità, ho passato troppo tempo con Cameron.

<<Sorellina, è davvero un piacere parlare con te>> Gli faccio il terzo dito e mi siedo accanto a lui, prendendogli la mano. Anche se non sembra ho passato le ore più ansiose  della mia vita.<<Sei sicuro di stare bene?>> Chiedo con preoccupazione, mi guarda e accenna un sorriso e poi mi abbraccia. <<Scusa, non volevo farti spaventare. Comunque sto bene ora, tranne per la gamba>> Mi sciolgo alle sue parole e una lacrima scende sul mio viso. Annuisco. <<Vado a prendere un caffè e a parlare con il dottore>>  Guardo Cait, che mi fa un cenno per dirmi di stare tranquilla.  Faccio la coda alla macchinetta e mi guardo intorno, chissà quante persone stanno affrontando una battaglia, chissà quante ne usciranno illese.

Sono abbastanza sicura ora come ora di voler fare il medico, l'idea di poter salvare delle vite mi riempie di gioia. I miei pensieri vengono interrotti dal 'bip' della macchinetta, che segna che il mio caffè è pronto. Vado verso la stanza di Shawn, sperando di incontrare il dottore e per una volta i miei desideri vengono esauditi. <<Mi scusi>> Il dottore si gira verso di me con un sorriso cordiale. <<Mio fratello si è svegliato, deve rimanere qui per molto ancora?>> Legge qualcosa su dei fogli e poi si rivolge a me. <<No, abbiamo fatto tutti gli esami e non abbiamo trovato nulla che non vada. Può andare a casa oggi, ma deve tornare tra 40 giorni per togliere il gesso alla gamba>> Annuisco felice e lo seguo verso la stanza di mio fratello.

Gli fa firmare il foglio per le dimissioni e gli da' due stampelle, che Shawn guarda con disprezzo. <<è inutile che fai quella faccia, senza quelle non puoi camminare, quindi accontentati>> Mi guarda male e mi fa la lingua. Quando avevo sette anni mi sono rotta la caviglia e Shawn non ha fatto altro che prendermi in giro per quanto sembravo buffa con il gesso e goffa con le stampelle. Il karma sente e non dimentica. Raggiungiamo gli altri che sono ancora nella sala d'attesa. Io e Cait abbiamo provato diverse volte a convincerli ad andare a casa, ma non c'è stato verso. Adoro il rapporto che c'è tra tutti noi, penso sia questa la vera amicizia e senza di loro non penso che ce la farei.

Non appena ci vedono spuntare dal corridoio ci vengono tutti incontro. <<Oddio amico, come stai?>>  Chiede Nash immediatamente. <<Per fortuna non è nulla di grave, quindi bene dai. Grazie per essere rimasti qua>> <<Non devi ringraziare, questo e altro, siamo una squadra>> Batto mentalmente il cinque a Dylan per le sue parole. Ci dirigiamo lentamente verso le macchine, si nota dalle nostre facce che non sono state ore facili.

<<Raga, ora direi di riposarci un po' e sta sera possiamo fare qualcosa qua>> Annuisco concordando con Dylan. Non appena entro in casa mi fiondo verso il letto e mi ci butto sopra rimanendo ferma e immobile. <<Sei viva?>> Senza alzare la testa e guardare Cameron dico di no. Sento il letto abbassarsi sotto il suo peso e poi sento le sue mani sui miei fianchi. Inizia a farmi il solletico, cosa che mi fa inevitabilmente alzare e prendere le distanze da lui. <<Se non sei viva perchè hai riso allora?>> Lo guardo male, sedendomi su una sedia, non ho neanche la forza di stare in piedi. <<Sei uno stronzo>> <<Uno stronzo carino però>> Alzo un sopracciglio, non posso credere che lo abbia detto davvero. Mi risdraio nel letto e inizio ad osservare il soffitto, in silenzio. Se non fosse per il caffè probabilmente starei già dormendo.