Capitolo 39

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Entro nel grande salone riservato a noi per fare colazione e mi avvio direttamente al tavolo del buffet per riempire il mio piatto visto che sto letteralmente morendo di fame. Successivamente mi avvio al tavolo dove sono i miei amici e mi siedo tranquillamente. <<Buongiorno!>> Dico sorridendo, ma mi guardano tutti in modo strano. Alzo un sopracciglio non capendo i loro sguardi e l'ansia inizia a farsi sentire. <<è successo qualcosa?>> Chiedo preoccupata. Nash scoppia a ridere e la cosa mi tranquillizza leggermente. <<Devi sfamare un esercito con tutto quel cibo amica?>> Sbuffo e alzo gli occhi al cielo, uno non può neanche mangiare quello che vuole. <<Avevo fame>> Mi guarda sorridendo. <<Come mai?>> <<Ma cosa ti prende? Mangio sempre così e lo sai benissimo!>> Fa spallucce e ritorna a bere il suo caffè. Caffè, forse è proprio quello che gli fa male.

<<Cosa si fa oggi?>> Chiede Cait annoiata. Afferro velocemente il cellulare dove ho segnato il programma, domani dobbiamo ripartire di nuovo purtroppo. <<Questa mattina incontriamo un signore che vive qua da molte generazioni che ci racconta la storia della città, mentre questo pomeriggio abbiamo tempo libero>> Alle mie ultime parole la mia amica si risveglia improvvisamente cosa che mi fa ridere leggermente.

Finito di mangiare ci avviamo verso la hall per aspettare tutti gli altri. Mi siedo accanto a Cam e appoggio la testa sulla sua spalla, sono leggermente stanca anche io. Mi guarda sorridendo. <<Ti ho preso una cosa>> Mi sussurra mettendo la mano in tasca. Mi dà una scatoletta blu e lo guardo dubbiosa. <<Aprila dai, non ti sto mica chiedendo di sposarmi tranquilla>> Accenno un sorriso e apro la scatolina. Spalanco leggermente la bocca tirando fuori una collanina con una "C" e un cuoricino. Un ampio sorriso compare sul mio volto e mi avvicino a lui per stampargli un bacio. <<è stupenda, mi piace tantissimo. Non dovevi>> Mi fa segno di girarmi in modo da potermela allacciare senza difficoltà. <<Baby, tu mi rendi migliore, sono così fortunato>> Sto per rispondergli, ma la nostra conversazione viene interrotta dal suo telefono. Guarda svogliato chi sta chiamando e la sua espressione cambia improvvisamente. Non è più rilassato e tranquillo, sembra abbastanza arrabbiato, ma purtroppo non riesco a leggere il nome di chi sta chiamando. <<Scusa, devo rispondere, arrivo subito>> Mi dice allontandosi rapidamente dalla hall.

Appoggio la testa contro lo schienale della poltrona e chiudo gli occhi, estraniandomi per qualche secondo dall'ambiente rumoroso che mi circonda. Sono passati così velocemente questi giorni che quasi non me ne sono resa conto. Ma ad essere sincera non potevo chiedere di meglio, sono stati giorni veramente bellissimi e molto intensi. Anche se credo nella regressione verso la media, ovvero che non può andare sempre tutto bene o sempre tutto male, ma che prima o poi le cose torneranno alla normalità, spero che questa mia felicità duri ancora un pochino.

<<Dov'è la tua dolce metà?>> Apro gli occhi per incontrare immediatamente quelli di Nash. Si siede accanto a me e si mette nella mia stessa posizione. <<Lo hanno chiamato, si è alzato per rispondere>> Dico facendo spallucce. Lo vedo sbiancare improvvisamente, ma poi riprende subito colore. Distoglie lo sguardo dal mio, quindi evito di fare domande, conosco troppo bene Nash. <<E la ta dolce metà dov'è invece?>> Si rilassa alla mia domanda e un sorrisetto compare sul suo volto. <<Grace?>> Annuisco. <<Non è proprio la mia dolce metà, sì mi piace, sì c'è qualcosa di visibile e forte tra di noi, ma non ho ancora voluto etichettare il nostro rapporto, sai non ho bei ricordi>> Concordo pienamente con lui, ognuno deve prendersi il tempo di cui ha bisogno.

<<Ora che è passato tanto tempo, devi essere sincero. Stephanie sporca di vernice era fantastica>> Dico scoppiando a ridere. Si unisce immediatamente alle mie risate, concordando con me. Poi lo sento sbuffare e lo guardo curiosa. Questo ragazzo è quasi più bipolare di Cameron. <<Non ho voglia di tornare a casa. Tra pochi mesi mi diplomo, vuol dire che inizierà l'università e non vi vedrò più tutti i giorni.>> Lo abbraccio, non avevo ancora pensato a questo particolare. un intero anno senza Nash tra i piedi ogni giorno a scuola, sarà difficile.  <<Ma non ti libererai di me così facilmente. Ti verrò a trovare e faremo tante videochiamate, promesso>> Mi sorride annuendo. <<Andiamo a goderci questa ultima giornata a New Orleans allora, nana>>

Believe ||Cameron Dallas|| -wattys2018Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora