Il dolore quello vero, quello puro lo riconosci nei momenti di assoluta calma, nei momenti in cui non provi nulla, in quei momenti sai che stai provando un dolore talmente forte da aver dovuto spegnere ogni emozione. In quel periodo sarai sola, non importa quanto le persone provino ad avvicinarsi a te, tu sei sola.
Sei sola, inchiodata in un ricordo, in un momento, la vita scorrerà, tu farai le cose di sempre, ma in realtà sei morta dentro.
Sei morta così tanto da non riuscire a leggere la pagina del proprio libro preferito, morta così tanto da sentire il mondo ovattato, morta così tanto da non piangere più da mesi.
Quello è il dolore vero, non quello che si urla, non quello che si manifesta, il dolore quello vero lo provano le persone che ogni giorno si alzano dal letto e si ripetono "Se sorridi nessuno si accorgerà che non ci sei".
Un tipo di emozione così forte e intensa che non si può affrontare da soli ed è per questo che si spegne quel interruttore, ma quando si abbassa la leva non si torna indietro, mai, perché per molto tempo ci si sentirà inchiodati nel corpo di un estraneo, ci si sentirà forse ancora peggio.
Quel dolore scomparirà e per un po' ti potrà sembrare di aver vinto, ti sembrerà di aver sconfitto il tuo mostro, ma in realtà spegnendo l'interruttore il mostro sei diventato tu e ora voglio vedere come riuscirai ad affrontare te stesso.
Sono convinta che quando si prende quella decisione si è convinti di non aver altra alternativa, in alcuni casi è così, in alcuni casi è l'unico modo per sembrare normale.
Ma tutte le volte che ti guarderai allo specchio nei tuoi occhi vedrai solo un volto stanco, un viso di chi ormai non dorme più la notte, gli occhi di chi la notte non fa altro che incubi, vedrai gli occhi di una persona vuota e che ormai vive in solitudine.
La notte non dormirai, inutile negare la realtà, sappiamo sia io che tu che i sogni non sono fiocchi di neve e canti di natale, sono solo sogni ossessivi e molto spesso sono sempre gli stessi, quei sogni esistono per ricordarti che tu di giorno puoi far finta di star bene, ma nel profondo loro ci sono e la notte ti sbranano.
Non affrontare il proprio dolore, o meglio rifugiarsi in esso, è come essere scegliere di diventare autolesionista. Non affrontare il dolore è come scegliere di morire.
Il dolore non è vero che soffoca, il dolore appanna i sensi, il dolore diventa una droga, se ne diventa dipendenti. Il dolore è una dipendenza, nella gioia si pensa a cosa possa andare storto, nel dolore non si pensa a cosa possa cambiare in meglio.
Il buio fa paura, ma dopo un po' ci si abitua a tal punto che diventa l'unica cosa reale. Nel dolore invece si distingue la realtà, tutto il resto diventa come un film, un film noioso e prevedibile.
Quella calma apparente per alcuni mesi ti ingannerà, ti illuderai di poter andare avanti, alcuni si illuderanno perfino di aver battuto ciò che li tormentava, ma dopo un po' ti accorgerai che non ridi più in modo vero, che la tua testa non è più affollata e caotica. Ti accorgerai che stai vedendo il film della tua vita, capirai che la persona che eri si è nascosta, che il dolore è solo accucciato pronto a manifestarsi di nuovo.
Il dolore in realtà ha lasciato il proprio trono a te stesso perché ormai se tu il tuo mostro, ora ti aspetta la battaglia più difficile della tua vita, affrontare il mostro, e se non lo farai avrai un costante peso sullo stomaco, non amerai più, non piangerai più, non sarai più tu, ma in ogni caso questa guerra ti cambierà.
La persona che eri prima del dolore, prima di spegnere tutto non tornerà mai del tutto, immagina una tazza che si rompe, la potrai ricostruire, ma vi saranno sempre delle giunture, dei punti che segnano che si è rotta.
La calma e la tranquillità sono rassicuranti, avere il pilota automatico per un po' funzionerà, a volte anche per molto, ma quando vorrai provare a stare con qualcuno, quando vorrai lasciarti andare non ci riuscirai. Immagina un treno che viaggia all'infinito, tu sei seduta e guardi fuori, ma in realtà vedi soltanto, non osservi più, non cambi mai posto.
Vivere con il dolore, vivere con questa costante è rassicurante, ci si crogiola nel proprio dolore.
Il dolore, quello fisico, diventa liberazione, diventa un modo per lasciar uscire la propria frustrazione.
Vorrei raccontare di una ragazza che ogni giorno teneva un diario e questa è la pagina della sua illuminazione. Lei era in un periodo difficile, anzi lei era il periodo difficile, ma dopo mesi si è svegliata come le bella addormentata nel bosco, solo che lei aveva gli attributi.
"Giorno 129
Stare senza di te è come precipitare nel vuoto. È come non avere ossigeno. L'idea di perderti mi aveva fatto così male che mi aveva fatto chiudere gli occhi per non dover affrontare la realtà.
Ho mentito a me stessa ogni volta che mi ripetevo che ciò che facevi lo facevi per non soffrire.
L'idea di non averti era un vuoto e mi ero illusa che potessi riempire il tutto con il cemento, credevo che con un po' di asfalto messo male si potesse aggiustare tutto.
Poi mi sono resa conto che in realtà ciò che mi faceva male non era l'idea di averti persa, ma la consapevolezza di cosa tu mi avessi portato via.
Mi sono resa conto che tu brutta stronza mi avevi portato via ciò, tu ti eri intrufolata nella mia vita, eri la quotidianità, ti eri inserita nella mia pelle, ma quando sei andata via mi hai scorticata, mi hai strappato il mio corpo e te lo sei portato via senza nessun diritto.
Io sono stata la Scema Del Villaggio e ti ho permesso di portarmi via la mia unicità, la mia integrità, la mia ambizione. In quel momento ti ho cacciato via, mi sono alzata, o almeno così mi sono illusa di aver fatto, ma la verità è che te ne sei andata, io non avrei mai avuto la forza di cacciarti. Ora sto raccogliendo i pezzi e sarà un viaggio lungo e fatico. Ora però se tornassi da me non ti vorrei perché finalmente ho capito ciò che sei, un'illusa e una povera ragazza disadattata e sola."

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Cicatrice di una vita
Ficción GeneralQuesto libro è un flusso continuo di opinioni, emozioni e sensazioni. Si potrebbe definire un libro introspettivo, ma io non amo le definizioni. Semplicemente parla di temi che non sempre si ha il coraggio di affrontare da soli. Si potrebbe anch...