4. La Rosa della Valle

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- 2 Settembre 2017 -
Corridoi di Hogwarts / ore 9.15

- Muoviti Albus, siamo in ritardo! - urlò Scorpius al suo migliore amico mentre correvano per i corridoi vuoti.

- Ed è solo il primo giorno! - rispose di rimando Albus. - Perché la sveglia magica non è suonata??-

- Perché nessuno dei due l'ha azionata con l'incantesimo, è ovvio! -

- Ma dovevi farlo tu! O forse toccava a me? - si domandò Albus.

- Ora non è più importante! Vediamo di sbrigarci, o Paciock ci metterà in punizione per tutta la settimana! - concluse Scorpius.

Percorsero gli ultimi metri in silenzio, finché non giunsero al portone che dava al cortile esterno. In quel piccolo spiazzo, proprio al centro, troneggiava la serra. Attraversarono il giardino in gran fretta, non facendo caso all'esplosione di colori che regalavano i fiori e le piante intorno a loro, il tutto incorniciato da una splendida giornata di sole di fine estate.
Aprirono il cancelletto della serra in gran fretta, e giunsero a lezione col fiato corto. Davanti a loro una schiera di ragazzi, riuniti intorno ad un tavolo immenso, li guardava di sottecchi. Alcuni accennarono un sorriso beffardo. Al centro della serra, il professore di Erbologia Neville Paciock reggeva con una mano un vaso, intento a spiegare la lezione. Squadrò con aria severa i due ragazzi. Il professore era conosciuto ad Hogwarts perché, oltre a vantare una conoscenza smisurata per tutto ciò che appartenesse al mondo vegetale, era molto rigido verso i suoi studenti. La guerra magica l'aveva cambiato parecchio: aveva sempre un'aria cupa e grigia, evidenziata da due borse scure sotto gli occhi. In campo amoroso, non era stato molto fortunato: dopo che Luna Lovegood lo lasciò per andare a vivere in America, non era stato più con nessun'altra. Questione di brutto carattere? Non si sa. Ad ogni modo, nella serra regnava il silenzio. Fu Scorpius che, facendosi coraggio, iniziò a parlare:

- Professore le assicuro che non capiterà più! -

- Malfoy non mi interessano le promesse. Non so quanto possano valere le tue parole. Quel che conta, per me, sono i fatti. E i fatti dicono che siete in ritardo di quasi venti minuti. Il primo giorno di lezione. Dieci punti in meno. Per ognuno. Ma mi sento buono oggi: potete restare e partecipare. Sbrigatevi a prendere posto. -

Scorpius ed Albus andarono a sedersi accanto a Rose, la quale aveva occupato, oltre al suo, due posti appositamente per loro.

- Ma per Merlino! Cosa diavolo avete combinato stamattina per essere così in ritardo? - chiese lei sottovoce.

- Lascia perdere. - tagliò corto Albus.

- ... come stavo spiegando prima di essere interrotto, questo vaso contiene qualcosa di incredibile: un fiore magico. - riprese Paciock. -Non un fiore magico qualsiasi, s'intende. È una Rosa della Valle. -

Con la mano libera il professore impugnò la bacchetta che aveva in tasca e, con un leggero tocco, dal vaso sbocciò una bellissima rosa gialla, con i bordi leggermente scarlatti. Il suo profumo invitante inondò le narici di tutti i presenti. Ognuno di essi percepì una sensazione rassicurante, una distensione totale di tutti i muscoli del corpo.

- Per quanto non sia rara la possibilità di imbattersi in fiori del genere nel mondo, di certo prendersene cura è molto più complicato. -

Puntò la bacchetta sul tavolo, e per magia apparvero decine di vasi come quelli del professore, ma vuoti. Ogni studente ne aveva uno davanti a sé.

- ...si deve avere una buona dose di pazienza, prima di tutto. Necessita, poi, di tante cure giornaliere: potrebbe ammalarsi, o seccarsi, e infine morire. Ma questo non dovrete farlo accadere. Il vostro compito è far sì che la rosa cresca e raggiunga un colore simile al giallo. -

Tutti gli studenti iniziarono a parlare sottovoce tra di loro, incuriositi per la piega che la lezione aveva preso. Rose Weasley alzò una mano.

- Signorina Weasley. - esclamò Paciock.

- Professore, perché ha detto 'un colore simile al giallo'? Quando sbocceranno non saranno tutte dello stesso colore? - chiese la Gryffindor.

- Ottima domanda. No, non saranno tutte uguali. A seconda del tempo che le impiegherete, la rosa assumerà un colore diverso: partiamo dal verde, che corrisponde ad attenzioni minime, per poi salire con il blu, il viola, l'arancione e, infine, il giallo con i bordi dei petali scarlatti, il massimo dello splendore. Altre domande? -

Una ragazza con la divisa degli Slytherin alzò la mano. - Che tipo di fiore è? Nel senso, ha proprietà curative o...? -

- Curative proprio no, ma ha la capacità di mettere a proprio agio chiunque ne inali il profumo. -

- Ecco cos'era quella sensazione, prima. - bisbigliò Rose a Scorpius.

- ...nella nostra società magica, regalare una Rosa della Valle sta a significare voler bene a quella persona, tenere alla sua felicità, addirittura... amarla. -

Pausa.

- Ma si sa, - riprese Paciock dopo un lungo respiro. - è soltanto una stupida convenzione sociale. Orbene, adesso possiamo iniziare. Prendete le vostre bacchet... -

Rose Weasley aveva l'abitudine di tenere legati i lunghi capelli color nocciola quando doveva impegnarsi in qualcosa. Così, prese l'elastico che aveva al polso e portò la chioma all'indietro. Di sottecchi, Scorpius non si perse nemmeno un attimo di quel breve passaggio. Notò che la coda di cavallo esaltava il nasino e le labbra carnose della sua migliore amica, rendendo il profilo estremamente elegante e...sexy? Non sapeva dirlo, non aveva mai guardato Rose da quel punto di vista, eppure in quell'estate era cambiata parecchio.

Perso nei suoi pensieri, Scorpius non si accorse di essersi distratto. Paciock, notando la disattenzione del suo allievo, gli si avvicinò e gli diede un leggero colpetto sul collo:

- Malfoy, per Merlino, cerca di concentrarti! Altri dieci punti in meno! - affermò deciso il professore.

Scorpius si guadagnò gli sguardi contrariati degli altri Slytherin, ma anche quello dolce e comprensivo di Rose che si era girata dalla sua parte. Sarebbe sprofondato volentieri in quelle due pozze nere, invitanti e pericolose come il canto di una sirena.

Da quel momento in poi, quegl'occhi profondissimi si incisero nella sua mente per molto, molto tempo.

Per sempre || ScoroseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora