10. Specchio riflesso

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(Hermes): come facevano Scorpius e Lyra ad avere quei poteri?! Fermare il tempo e gestire le emozioni di animali ed esseri umani non erano proprio una cosa da nulla. Nemmeno il più grande mago di tutti i tempi riuscì mai ad imbrigliare il tempo e piegare i sentimenti altrui a proprio vantaggio. Ma i fratelli Malfoy non erano maghi comuni, e questo lo avrebbero scoperto di lì a poco...

- 27 Settembre 2017 -
Corridoi di Hogwarts / ore 11.35

- Ma come è possibile che tu sia riuscita a fare una cosa del genere?! - chiese allibito Scorpius alla sorella, cercando di abbassare quanto più poteva il tono della voce.

- Potrei chiedere la stessa identica cosa a te, Scorp. - rispose Albus, guardando l'amico come fosse un fantasma.

- Perché, cos'è successo? - chiese Rose, ancora abbracciata a Lyra, mentre le accarezzava i capelli.

I due Slytherin si guardarono per un attimo negli occhi, poi Scorpius cercò di spiegare quello che gli era accaduto poco prima.

- Ma non è possibile. Nessun mago è mai riuscito a fermare il tempo. Viaggiare nel tempo, forse. - disse Rose Weasley dopo aver ascoltato attentamente l'amico. - Ma MAI fermarlo completamente. -

- Nemmeno ciò che ha fatto Lyra lo è. - la interruppe Albus. - Insomma, non ha iniziato la scuola da nemmeno un mese, ed è riuscita a fermare l'attacco di un Ippogrifo soltanto piazzandosi davanti. Per Merlino, come ci sei riuscita?! -

- Non ne ho la più pallida idea. Ho capito che Zafira volesse far del male a Thomas e sono corsa nella sua direzione, senza pensarci su. Ciò che è accaduto dopo, è stata solo una conseguenza. -

- Questo non spiega come tu abbia trasformato un Ippogrifo in un cagnolino scodinzolante. - incalzò Scorpius. - Nostro padre ci racconta sempre di quando fu attaccato da Fierobecco durante una lezione con Hagrid, e di come lo ferì al braccio. Non c'è da scherzare con creature simili. -

- Dovremo parlarne con qualcuno, capire cosa fare. - ragionò Rose.

- Non faremo un bel niente. - affermò Scorpius deciso. - Finché non avremo compreso cosa sia successo e come gestire la situazione, non lo diremo a nessuno. -

- Ma quando ho fermato Nobileala c'erano almeno trenta persone ad assistere alla scena. Hagrid sicuramente ne parlerà con la McGranitt. - rispose Lyra a suo fratello.

- Non importa. Con ogni probabilità, lo considereranno un evento fortuito, e non ne daranno peso. Se dovessero poi decidere di indagare sull'accaduto, sarà passato già del tempo e nel frattempo noi avremo scoperto qualcosa. - Scorpius emise un lungo respiro.
- Spero. - aggiunse poco dopo.

- È meglio se facciamo delle ricerche e vediamo se riusciamo a trovare qualche indizio. - propose Lyra.

- Ottima idea. Iniziamo dalla biblioteca. - aggiunse Rose.

- Inizieremo oggi dopo le lezioni. Ci vediamo tutti e quattro all'ingresso della Sala Grande. - decise Scorpius. - E acqua in bocca su tutta la faccenda! -

Così si separarono, ognuno a riprendere la strada che avevano momentaneamente interrotto. Rose, però, prima di andare, fermò Lyra, prendendole l'avambraccio: - Grazie di aver salvato mio fratello. - le sussurrò.
Dalle labbra spuntò l'accenno di un sorriso, seppure la voce fosse tesa. I suoi occhi erano sinceri. Lyra ricambiò con un sorriso spontaneo. Al pensiero di Thomas, un'ondata di calore le invase il cuore.

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- Quello stesso giorno -
Biblioteca principale / ore 17.58

- Qui non c'è assolutamente nulla! - esclamò Albus, chiudendo un libro voluminoso.
Si alzò un nuvolone di polvere che fece starnutire Lyra, seduta lì accanto.

- Non possiamo arrenderci adesso, abbiamo appena iniziato! - lo esortò Scorpius. - Dobbiamo capire cosa sia successo. -

- Finché non capiterà di nuovo non abbiamo molti indizi su cui aggrapparci. Hai fermato il tempo - e qui cercò di abbassare la voce di due toni - ma come ci sei riuscito? Hai pensato di farlo e questo si è fermato di colpo?! -

A quella domanda Scorpius arrossì leggermente. Sì, era andata esattamente così.

- Ma sapresti rifarlo? - chiese Rose seduta davanti a lui.

Scorpius chiuse gli occhi e cercò di concentrarsi. Fino a poche ore prima, aveva desiderato ardentemente fermare il tempo per poter copiare il compito in classe, ma adesso gli risultava molto difficile poter compiere un'azione del genere. Sentì una mano accarezzargli piano la spalla. Era Lyra.

- Non ci riesci, vero? Anche per me sembra impossibile adesso anche solo fermare l'attacco di una vespa. Figurati un Ippogrifo. -

- Dovete darvi del tempo per riflettere su cosa sia successo oggi. - aggiunse Rose. - Penso che per adesso possa bastare così. -

- Sono d'accordo con la mia cuginetta. - affermò Albus. - Oggi non riusciremo a cavare un ragno dal buco. Meglio prepararsi per la cena. -

- Come fai a pensare al cibo in un momento così?! - esclamò Rose, alzando gli occhi al cielo.

- Albus ha ragione. - concluse Lyra. - Per oggi basta così, vedremo cosa succederà in questi giorni. -

Così i quattro ragazzi si alzarono dal tavolo ed uscirono dalla biblioteca, pensando a ciò che avrebbero trovato al banchetto quella sera.

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Nel frattempo, da qualche parte al quarto piano, gli ultimi raggi del sole filtravano debolmente dalle finestre impolverate. Ad una prima occhiata, sembrava che nella stanza cupa non ci fosse nessuno. Nascosto da una parete bianca, l'ingresso era di difficile accesso; soltanto un occhio acuto avrebbe immaginato che al di là del muro ci fosse una stanza segreta. A giudicare da come era messa, si poteva dire che da anni non fosse frequentata da qualcuno. Molti oggetti erano accumulati in un angolo, dimenticati da tutti. Alle finestre non c'erano né tende né drappi: solo un grosso strato di polvere. Al centro della stanza, però, troneggiava uno specchio alto almeno due metri. I deboli raggi del Sole riflettevano i diamanti incastonati nella sua cornice. All'improvviso la porta si aprì, e un suono incessante di tacchi alti smorzò il pesante silenzio. La donna si avvicinò allo specchio, fermandosi davanti ad esso. Il riflesso le restituì una figura alta e slanciata, ben vestita. Allungò le dita della mano destra, toccandone la superficie. Qualche secondo dopo, lo specchio scomparve, lasciando al suo posto una porta vuota e nera, incorniciata dagli stessi diamanti di prima. La donna entrò senza esitazione. Un attimo prima di scomparire, lo specchio le aveva restituito il riflesso di un sorriso beffardo e di due grandi occhi color viola.

Per sempre || ScoroseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora