♣️Capitolo 17♠️

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Il buio ci inondò come un enorme ombra

Il sipario si aprì lasciando intravedere delle ragazze al centro del palco messe in fila girate verso le poltrone, notai quasi con piacere che tra loro vi era anche Maggot, per quel poco che riuscivamo a vedere e mi sembrò di notare anche una silhouette che successivamente ebbi la conferma fosse Veronica, ma quella che più tra tutte spiccava in mezzo aveva una chioma rosso fuoco che faceva risaltare la sua figura e la rendeva non poco accattivante. Portava un corsetto bianco con un cuore ricamato sul seno sinistro, delle calze a strisce, una rossa e una nera e delle zeppe. Fu lei che iniziò a cantare e cavolo se Camomilla aveva ragione! La sua voce era a dir poco meravigliosa, non riuscivo a trovare altri vocaboli per descriverla, nessuno di loro sarebbe stato abbastanza adatto in realtà. Ero totalmente rapita, mi sentivo come alla sua mercé, prima di allora sì avevo sentito parecchie ragazze e ragazzi che avessero doti canore a dir poco strabilianti ma mai quanto la Regina Ophelia, che chiaramente riconobbi andando per esclusione. Camomilla accanto a me batteva le mani emozionata, probabilmente doveva averla sentita parecchie volte eppure mi stupii del fatto che non fosse per niente annoiata, non vi era nessun segno di routine nei suoi gesti e questa cosa mi fece pensare molto; di certo emozionava parecchio. Magari la melodia della canzone, essendo per me una delle prime volte, non mi fece impazzire ma non riuscivo davvero a dare peso alla cosa tanto ero catturata dalle note prodotte dalla sua voce.
Così potente, decisa e allo stesso tempo quasi delicata, non esistevano davvero dei modi per esprimerla. Non ricordo quanto tempo passò, quando le luci si riaccesero restai in una sorta di stato catatonico per qualche secondo fino a che Camomilla non mi riportò alla realtà «Sì! È fantastica come sempre!» esclamò «È già finito?» chiesi «Oh, no no! È solo un intervallo, che durerà cinque minuti all'incirca.» rispose.
Tutto tranquillo fino a che non sentii qualcosa strusciare dietro la mia schiena e sussultai, per poco non gettai un urlo «Buonasera signore.» disse una voce maschile dietro di noi, e chi poteva essere se non Assassin?
«Oh salve fratellino!» esclamò Camomilla, quando eravamo nel suo laboratorio però non lo aveva chiamato così, forse perché era troppo impegnata a dirigere con lui il battibecco sulla sua biancheria intima «Mi perdonerete se faccio un certo olezzo di sudore ma, non volevo perdermi per nulla al mondo questo spettacolo e non ho avuto il tempo di tergermi.» rispose «Cosa sono questi vocaboli fini adesso?» chiese Camomilla sorridendo ironica, Assassin le fece segno di stare in silenzio molto gentilmente «Lasciameli usare.» rispose incurvando le labbra, era la prima volta che lo vedevo sorridere da quando avevo fatto la sua conoscenza. Poi sbucò un braccio forte a stringere il collo ad Assassin mettendolo in una morsa, c'era un ragazzo sopra di lui «Non abbiamo davvero avuto il tempo di prepararci meglio per questo spettacolo.» disse quest'ultimo strofinando le nocche della mano nei capelli al suo amico, sembrava come suo fratello più grande ma non ne avevo la certezza, il ragazzo nuovo vedendomi mi tese la mano «Piacere!» esclamò, gliela strinsi mormorando un flebile «Piacere mio.»
«Ma guarda un po', Nikolai ci sei anche tu.» disse Camomilla «La mia presenza vi infastidisce?»
«Infastidisce me, ma se togli il tuo bicipite dal mio pomo d'adamo la situazione potrebbe mutare.» rispose Assassin con voce strozzata, Nikolai lo liberò dalla morsa «Quindi? Avete trovato la penna?» chiese Camomilla «Parli di questa?» Assassin tirò fuori la penna d'oca che mi aveva regalato papà, quando la vidi i miei occhi probabilmente si illuminarono «Sì! È questa!» esclamai «Bene, allora abbiamo fatto un buon lavoro.» disse Nikolai guardandomi, Camomilla prese in mano la penna «Perfetto, nonappena ritornerò nel mio laboratorio la esaminerò.» disse con aria soddisfatta, poi si voltò squadradoli entrambi da capo a piedi «Ma siete tornati adesso?» chiese quasi perplessa «No guarda, volevamo venire a questa esibizione maleodoranti di sudore già da prima, era tutto premeditato in realtà. Vero Nikolai?» disse Assassin con il suo solito tono sarcastico «Sì esatto.» rispose l'amico assecondandolo, Camomilla sospirò «Devo ammettere che in queste poche ore che non ci sei stato mi sei davvero mancato Assassin, tu insieme alla tua ironia punzecchiante totalmente gratuita.» disse puntando gli occhi al cielo quasi esasperata, il ragazzo le poggiò una mano sui capelli ricci e scuri «In fondo si sa che mi vuoi bene.» disse «Se non fosse così a quest'ora ti avrei già chiesto di andartene.» rispose l'altra, ed ebbi l'impressione che a modo suo stesse trattenendo un sorriso.

Emilie Autumn - I Want My Innocence Back

Captain Maggot e la Stirpe della Piuma (#Wattys2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora