Per tutto il tempo dello spettacolo rimasi semplicemente imbambolata ascoltando la voce di Emilie ed osservando ogni suo singolo movimento, mi sentii quasi in colpa nell'ammettere a me stessa che non avevo fatto troppo caso a Maggot o a Veronica, probabilmente era dovuto al fatto che era la prima volta che la vedevo.
Quando le luci si riaccesero Camomilla distese le braccia e subito dopo si alzò sgranchiendosi le gambe «Come al solito è stato a dir poco impeccabile!» esclamò «Sono d'accordo.» ribattè Assassin, Nikolai fece una faccia leggermente contrariata «Io ed Emilie non condividiamo proprio lo stesso genere, ma ammetto che è sempre bello sentire qualcuno che abbia una voce decente una volta ogni tanto.» disse «È un modo carino per dire che ti sei annoiato e che non ti è piaciuto, lo sappiamo.» rispose Assassin «Potevi anche non venire se non volevi, sarei andato da solo.»
«Mi sarei annoiato se fossi tornato nella mia stanza.»
«E allora non rompere!» esclamò Assassin incamminandosi verso l'uscita insieme a Camomilla, ma si fermarono dopo pochi passi, un sacco di persone erano raggruppate sui gradini per uscire «Tendo sempre a dimenticare che c'è un enorme calca di gente a fine spettacolo.» disse la ragazza «Ora che si fa?» chiedo a nessuno in particolare «Beh, prima di ritirarci nelle nostre stanze semplicemente andremo come al solito a fare un saluto alle ragazze.» rispose Camomilla «Tu vieni con noi Nikolai?» chiese Assassin all'amico che alzò una mano in segno ammonitore «Oh no no, ho sonno, dì ad Emilie che come al solito mi congratulo con lei per la sua evidente bravura; ma io mi dirigerò nella mia stanza per buttarmi sopra il mio soffice letto e restarci fino a domattina.» rispose, in effetti in faccia si vedeva che era particolarmente stanco e che i suoi occhi richiamavano il buio per riposarsi. Assassin sorrise poggiandogli una mano sulla spalla «Sapevo che avresti risposto così amico mio.» disse, Nikolai gli avvolse un braccio attorno alle spalle di tutta risposta, guardandoli da dietro potei notare che quest'ultimo era più alto dell'altro «Inoltre, non posso starti tra i piedi in queste occasioni.» disse, cosa voleva dire quella frase? Camomilla si schiarì la gola «Ricordati che sono dietro di te Nikolai.» disse «Ehy, parlavo per me, in fondo lo faccio per lui, tu non approvi?» chiese «Approvo, approvo. Solo, evitiamo di parlarne in mezzo a tutta questa gente.» rispose quasi scocciata «È una frase che dovrei dire io dato che sarei coinvolto nel succo della vostra discussione.» disse Assassin «Giusto.» ribattè Camomilla, dopo spostò lo sguardo su di me quasi come se si fosse accorta soltanto in quel momento della mia presenza «Perdona i nostri discorsi per te incomprensibili Dorothy!» disse sorridendo «Tranquilla, molte altre cose per me al momento sono alquanto incomprensibili.» risposi, Nikolai mi guardò con la coda dell'occhio per un attimo; ma non disse nulla «Lo so, ma tranquilla! Finchè esisto io qualunque quesito può essere risolto!» esclamò puntandosi fiera l'indice alla tempia, Assassin fece un risolino «Solo tu adesso puoi vantarti delle tue doti fratellino?» chiese la ragazza facendo la finta stizzita «Oh ma io non ho parlato, siamo tutti d'accordo su quello che hai detto tu!» rispose senza voltarsi «Finalmente ci stiamo muovendo.» disse Nikolai con la voce di chi avrebbe potuto tranquillamente perdere i sensi da un momento all'altro «Resisti amico, svenire dal sonno in mezzo a tutta questa gente sarebbe un po' controproducente.» gli disse il ragazzo moro.
Dopo un bel paio di minuti fummo finalmente fuori dalla sala delle esibizioni, Nikolai prese la direzione opposta e ci salutò mentre noi continuammo a scavalcare persone per incamminarci verso una scala alternativa nella quale, disse Camomilla, potevamo andare solo noi raggiungendo senza intoppi le ragazze.«Quindi il vero nome della Regina Ophelia è Emilie, giusto?» chiesi «Esattamente!» esclamò Camomilla. I gradini non erano abbastanza illuminati e la ringhiera era il mio unico appiglio per un eventuale caduta. «Devo ammettere che questo posto è molto illuminato.» dissi con ironia «Lo so, ma è meglio di ore ed ore di fila.» rispose Camomilla, adesso stavamo percorrendo un corridoio altrettanto oscurato «Posso fare una domanda?» chiese Assassin «Spara.» rispose Camomilla che camminava davanti a noi come a capitanarci «Perché lei sta venendo con noi?» domandò indicandomi «Perché Maggiot l'ha lasciata sotto la mia custodia finché non fosse finito lo spettacolo, e poi, con questa scusa conoscerà Emilie.» rispose decisa con un tono che non ammetteva repliche «Evviva.» fu tutto quello che disse Assassin con una spruzzata del suo solito sarcasmo nel voce. Avrei voluto dire che mi dispiaceva, perché ero un evidente peso, ma poi pensai che come cosa era alquanto stupida da dire. «Adesso vorrei fare io una domanda.» dissi «Sentiamo.» rispose Assassin, lo guardai «Ma tu sei sempre così acido e freddo e maledettamente scostante con tutti?» Camomilla si mise a ridere «Dorothy lascialo perdere, è il suo modo di fare.» rispose la ragazza «Ho solo fatto una domanda, da quando non posso avere il diritto di parola?» domandò Assassin «Nessuno ha detto che non puoi averlo, ora facciamo silenzio, siamo arrivati e vorrei bussare.» ci ritrovammo davanti ad una porta probabilmente di ferro massiccia. Camomilla bussò energicamente, passarono pochi secondi fino a che Maggot non spuntò all'apertura del passaggio.
«Oh siete voi!» esclamò sfoderando il suo solito sorriso gioviale «Avevi dubbi?» chiese Assassin, Maggot fece una risata «Entrate pure.» esclamò facendoci passare.
La stanza in cui ci ritrovammo era più simile a quello che poteva essere il dietro le quinte di un teatro, con vestiti ovunque messi alla rinfusa. Veronica si stava togliendo il trucco ma quando si accorse della nostra presenza si voltò subito «Oh, buonasera signori!» disse «Veronica.» Assassin le fece un cenno di saluto «Ed Emilie?» chiese Camomilla mettendosi a cercarla con lo sguardo «Sono quì.» disse sbucando da uno dei separè. Vedendola più da vicino pensai che non mi sembrava affatto umana, aveva un che di magnetico. Quando posò il suo sguardo su di me mi irrigidii «Non credo di aver fatto la tua conoscenza.» disse «Oh sì! È la ragazza nuova di cui ti parlavo!» esclamò Maggot, Emilie si avvicinò tendendomi la mano «Piacere.» gliela strinsi «Piacere mio.» per la prima volta mi resi conto che non lo dissi con lo stesso tono timido con la quale mi ero presentata agli altri.
Emilie si voltò verso gli altri «Andiamo a prenderci un thè signori?» chiese sorridendo, anche il suo sorriso era qualcosa che attirava molto.
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Captain Maggot e la Stirpe della Piuma (#Wattys2017)
FantasyDorothy è una ragazzina di soli sedici anni quando sua madre misteriosamente scompare nel nulla, mentre le ricerche continuano a non dare nessun risultato suo padre decide di fare un viaggio insieme a lei per 'evadere' momentaneamente dalla situazio...