♣️Capitolo 2♠️

27 5 0
                                    

Sul fatto del partirsi presto ci avevo azzeccato quasi in pieno, potevano essere le sei del mattino all'incirca, non saprei dirlo con certezza so solo che ancora era buio. Magari non troppo forse ma il colore del cielo era di un violetto rilassante, mi sentivo come un osservatrice esterna totalmente fuori dalla scena (come quando si è al cinema o a teatro per intenderci) mentre guardavo papà e Berta sistemare i bagagli in macchina. Nel mentre osservavo l'ambiente circostante pensando al fatto che non avremmo visto i nostri vicini per un po' di tempo, come io non avrei visto i colori deliziosi delle case che stavano davanti ed intorno alla nostra quando fossi scesa in terrazzo per leggere un libro o fare qualunque altra attività che includesse lo stare all'aria aperta.
Ho già detto che non sapevo che ora fosse giusto?
Beh di qualunque si trattasse so solo che in quel momento la temepratura era perfetta, non c'era né caldo né freddo; si stava benissimo e avrei voluto che fosse stato sempre così.
All'improvviso vidi Berta materializzarsi davanti a me sorridendo gentilmente «Signorina è ora di andare.» disse, annuii andando verso la macchina. Papà attendeva con il suo sportello aperto «Grazie di tutto Berta.» disse mentre facevo il giro della vettura «Quando pensate di tornare?» chiese lei cercando goffamente di non sembrare preoccupata, come biasimarla? Quella casa sarebbe rimasta completamente nelle sue mani.
«Di sicuro almeno una settimana, per qualunque cosa sai che puoi chiamarmi benissimo. Ti ho dato il numero dell'albergo dove intendiamo alloggiare giusto?» chiese lui, Berta parve confusa «Non... Credo di no.» rispose e papà sospirò paziente, mise la testa dentro la macchina «Aspettami quì.» annuii.
Papà chiuse lo sportello e lo vidi avvicinarsi a Berta estraendo un piccolo foglietto ed una penna dal suo taschino della giacca, questa fu l'immagine che vidi prima che qualcosa sempre fuori dal veicolo attirasse la mia attenzione. Guardai alla mia destra iniziando ad analizzare i cespugli dell'abitazione che in quel momento avevo di fronte, non avevano nulla di strano eppure potevo giurare di aver sentito qualcosa spostarsi proprio da quel punto. Pensai che probabilmente era stato solo il silenzio pungente della macchina chiusa ad avermi provocato un allucinazione uditiva. Quando papà rientrò, qualunque cosa fosse stato, smisi di preoccuparmene. Aveva un espressione a dir poco impenetrabile, prese la pezza di stoffa nella sua tasca dei pantaloni e fece per pulirsi gli occhiali «Pronta?» chiese senza voltarsi «Se ci sei tu sì.» risposi, lo vidi fare un lieve sorriso qualche secondo dopo. Si mise finalmente gli occhiali facendo partire il motore, avevo la stessa sensazione di qualcuno che era appena salito sopra una nave. In realtà non era nemmeno la tipica sensazione che in genere si ha saliti su una vettura che alla fine sta a terra, non in mare né tantomeno vola nel cielo. È difficile da spiegare e quello era uno di quei momenti in cui si capiva che tutto dipende dalla situazione in cui si è. Venni strappata ai miei pensieri filosofici quando improvvisamente la macchina sobbalzò, papà si mise in allerta «Cos'è stato?! Non l'ho visto!» esclamò fermandosi, ci pensò due secondi prima di scendere. Né davanti né dietro al nostro enorme ammasso di ferraglia c'era nessuna persona o animale tramortito, si guardò attorno sospettoso e così anche io. Inaspettatamente iniziai ad avere paura e sicuramente anche lui dal momento che rientrò subito, sembrava maledettamente pallido «Non me lo spiego.» disse mettendo la mano sulla chiave; ma prima che la potesse girare qualcosa davanti alla macchina attirò la sua attenzione. Quando volsi lo sguardo nella direzione suggerita inizialmente non capii cosa tanto lo facesse rimanere perplesso, fino a che non realizzai che un essere scarno e scheletrico con braccia e gambe più lunghe del normale stava sbucando dall'oscurità ignorata dei fanali. Papà non perse neanche un minuto nell'invertite la marcia, pensavo che stesse cercando un modo per tornare indietro e invece mi resi conto che stava solo prendendo la rincorsa, sotto sotto probabilmente sperava che in quel lasso di tempo lui sparisse ma inutile dire che non fu così. Se prima non aveva investito nessuno adesso sì, un tonfo incredibile risuonò per tutta la carrozzeria nonappena ci andammo a schiantare contro la creatura.
Papà era nervosissimo, le mani quasi gli tremavano nonostante fossero attaccate al volante, sentimmo un urlo sovraumano provenire da lontano, un brivido mi percorse la schiena. "E se adesso fosse ancora più arrabbiato?" Pensai ed in quell'istante ci fu un altro tonfo ma sta volta sul retro che fece balzare la macchina di qualche metro in avanti, ci aveva raggiunti. Per fortuna papà era riuscito a riprendere il controllo dell'auto, ma avevamo entrambi paura e la cosa non aiutava. Sentivo un nodo strettissimo cingermi lo stomaco e per un attimo mi sentii soffocare, degli artigli andarono a sfondare il tetto, non si voleva arrendere «Cazzo!» esclamò papà. Con le mani tremanti di paura presi una delle mie borse che stava nei sedili posteriori, la aprii e mi misi a cercare qualcosa che potesse eventualmente respingerlo. La creatura si spostò mettendosi a testa in giù per guardare da dentro il mio finestrino, quando me ne accorsi sobbalzai, se non ho addirittura rasentato l'arresto cardiaco. Dentro la borsa trovai solo un tagliaunghie con il coltellino incorporato, sempre meglio di nulla. Aprii il finestrino di un paio di centimetri giusto per avere la corretta apertura; mentre papà buttava le peggiori imprecazioni, l'essere mostrava fieramente i suoi denti affilati e quando aprì la bocca io gli conficcai il coltellino nell'occhio destro. Di nuovo quell'urlo sovraumano; solo che stava a pochi centimetri dal mio orecchio e non fu affatto piacevole.
Quella cosa cadde rotolando sulla strada dietro di noi mentre ci allontanavamo, da quel momento non ci diede più fastidio. Anche se di certo si trattava di una cosa temporanea.

Captain Maggot e la Stirpe della Piuma (#Wattys2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora