l'angelo gueriero

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'Nome identificativo e provenienza' Disse con un basso timbro di voce, dal tono usato capii che non si trattava di una richiesta, ma un ordine.

L'unica cosa a cui riuscii a pensare fu che a quel tipo avevano messo troppo testosterone nei cereali. Si, lo so, molto maturo, ma fra i due non ero mica io l'angelo!

Quella domanda non era solo diretta e burbera, ma mi mandò in pallone.

Che diamine faccio ora?

E lo chiedi a me?

Grazie eh, utile come sempre!

Ei!

Come avevo già accurato da tempo la mia coscienza era inutile, credo che il suo scopo nella vita sia infastidirmi!

Un colpo di tosse mi distolse dal monologo mentale riportando l'attenzione sull'angelo vendicatore.

Se ne stava dritto e fiero con le braccia muscolose incrociate all'altezza del petto scolpito. Trasudava pericolo da tutti i pori.
Ma gli angeli non dovevano essere tutta dolcezza e castità?

Concentrati!
Ma poi, come ti viene in mente ?! Castità?!

Sbuffai infastidita.
Pultroppo anche il bellinbusto mi sentì e si accigliò. Grande! Pensai sarcasticamente.

' Allora?! ..Non abbiamo tutto il giorno!' disse con un tono ancora più aspro del precedente. Pareva quasi sputare veleno.
Era ormai ovvio che l'ospitalità non era il suo forte.

Mi schiarii rumorosamente​ la gola per ritrovare la voce e il coraggio di conversare con questo "simpaticone".
' Em...M-mi chiamo Sonia' Avrei voluto prendermi a sberle per aver balbettato come una stupida.

L'angelo vendicatore alzò un sopracciglio scrutarmi attentamente.
Trattenni il fiato.
Aveva forse notato qualcosa di strano in me?

Si, tutto!

Chiudi il becco !

' Sonia eh, un nome insolito per un angelo... Comunque so che mi hai detto il vero '
Il suo tono non divenne dolce, ma un po' meno aspro e sembrò rilassarsi leggermente.

Trassi un sospiro di sollievo, sollievo che fu spazzato via dalle successive domande.

'Allora Sonia, da dove vieni?....E sopprattutto cosa fai qui?..Non ti ho mai vista prima' Mi domandò il tutto scandendo attentamente le parole senza mai lasciare i miei occhi e pronunciando il mio nome quasi come una presa in giro.
Che avesse intuito qualcosa?

Decisi di rispondere onestamente tralasciando qualche piccolo dettaglio, del tipo, sono qui per una missione segreta per conto della Terra, e ah, sono umana, ma non preoccuparti dovrò solo spiare il vostro mondo! .... Appunto, qualche insignificante dettaglio.
'Sono qui per frequentare la scuola degli angeli, ma devo effettuare ancora l'iscrizione e se non mi farai passare arriverò in ritardo al mio primo giorno di scuola ! '
Cercai di utilizzare un tono indignato e le movenze da film per rappresentare al meglio ' la ragazza ricca e snob'.

Il guerriero alato alzò un sopracciglio, e ciò non fece altro che irritarmi ulteriormente. Odiavo la sua aria stoica, come se nulla lo toccasse, e forse era proprio così.

' Non mi hai ancora risposto, ti piace forse rispondere una domanda sì e due no? ' Disse col tono di chi la sapeva lunga.

' Cosa mi stai nascondendo, ragazzina?!' Ora il suo tono era passato da indifferente ad alterato, iniziai a rimpiangere la precedente aria stoica.

Ok, era stata una pessima idea venire qui, davvero pessima!

' Ok, forse ho sbagliato luogo, ci si vede!' Feci retrofit pronta a filarmela quando un muro d'acqua si innalzò attorno a me come in un vortice il cui centro c'ero io.

' Dove credi di andare?!
Non ho ancora finito con te!' Ogni parola mi fece tremare, più che un angelo pareva proprio un demone.

Mi girai di scatto nella sua direzione e lo intravidi attraverso l'acqua cristallina che vorticava irrequieta a un palmo dal naso.

Certo che sei un mito come spia!

Ma stai muta! ...E dammi una mano invece di brontolare!

Fagli vedere chi siamo!

Pensi sia il caso?...Non potremmo risolverla a parole?

Credo che ormai la situazione ci sia sfuggita di mano..anzi, TI è sfuggita!

Piantala di infierire!

'Senti bellinbusto, io ora me ne andrò e tu non potrai far nulla per impedirmelo !'

Lui mi guardò dapprima stupito, per poi lasciarsi andare ad una fragorosa risata.
Ero a dir poco imbufalita.
Mi concentrai sull'aria presente nel piccolo centro del vortice immaginando di espanderla come se gonfiassi un palloncino.
Si creò una bolla protettiva trasparente attorno a me, solida e resistente.
Chiusi brevemente gli occhi per aumentare il volume della bolla infrangendo di conseguenza il vortice attorno a me che cadde inerme in cascate d'acqua che violente si infransero sulla superficie della bolla d'aria.

L'angelo smise improvvisamente di ridacchiare e mi guardò stupito. Ben ti sta! Così impari a sottovalutarmi!

I suoi occhi divennero dal blu brillante ad un azzurro slavato quasi bianco.
Arretrai atterrita.

Alzò entrambe le mani in un gesto secco ed un'onda gigantesca apparve improvvisamente oscurandomi la visuale.
Essa come in un film horror mi precipitò addosso con incredibile potenza schiacciando irrimediabilmente la mia bolla che si deformò e assottigliò sempre più, fino a giungere allo scoppio.

Una moltitudine di correnti mi spinse verso il basso inducendomi a precipitare verso l'ignoto.
L'acqua violenza mi oscurò la vista e sfregiò la pelle delicata ormai arrossata.

Precipitavo senza che potessi far nulla, la mia concentrazione ormai sostituita dal panico.

Credevo che mi schiantassi irrimediabilmente sulla superficie terrestre ancora avvolta dalla stretta opprimente dell'acqua che mi sovrastava, invece la mia ascesa si arrestò su una superficie morbida e quasi incorporea. L'acqua intorno a me era scomparsa dandomi qualche attimo di respiro che incosciente avevo trattenuto.

Mi guardai intorno sorpresa, mi trovavo a una decina, se non di più, di chilometri dal punto precedente ed ero atterrata su una nuvola molto bassa e soffice.

Ero vicinissima alla superficie terrestre e ciò mi fece atterrire e ringraziare la mia buona stella e la nuvoletta su cui giacevo, inoltre promisi che non mi sarei mai più lamentata delle piccole nuvole che di tanto in tanto mi oscuravano il mio adorato sole col loro passaggio.

Guardai in alto alzandomi malferma sui miei muscoli ancora scossi e pieni di adrenalina.
L'angelo vendicatore mi stava guardando dall'alto come un falco con la sua preda.
Piccoli brividi mi scorsero sulle braccia e mi affrettai a raggiungere il bordo della nuova per fuggire il più lontano possibile.

Ero ormai issata sul bordo e pronta a balzare nel vuoto quanto si manifestò una sagoma d'acqua dagli stessi tratti dell'angelo/falco che mi puntava.
Emisi un urlo soffocato e balzai all'indietro atterrando scomposta sulla nuova e procurandomi un male atroce alla schiena causato dal mio urto sulle ali artificiali.
Sperai non si fossero rotte.

'Che vuoi da me!' Dissi arrabbiata. Il dolore e l'irritazione avevano momentaneamente superato la paura e prevalicarono prepotentemente.

La sagoma acquosa dell'angelo parlò con assoluta calma e compostezza aumentando la mia rabbia.'Ho bisogno che tu risponda alle mie domande, ti consiglio di non mentire, se ci tieni alla pelle.'

Prima che riuscissi a dire qualcosa di senso compiuto, un rumore assordante mi giunse alle orecchie.

Infiltrata Negli AngeliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora