Il rallentamento fu quasi immediato, ma non abbastanza. Mi scontrai contro qualcosa che trascinai con me per diversi metri finché finalmente non riuscii ad arrestare la corsa.
' Ma che diamine..' Una voce maschile mi giunse da sopra il mio orecchio destro, non mi ero scontrata contro qualcosa, ma qualcuno. Ma chi?...Nemico o Amico?...Sempre se c'è una frazione amica per me...
Mi alzai immediatamente in piedi, talmente veloce che per poco non ricaddi all'indietro per il peso delle ali.
A terra vi era un ragazzo volto di spalle con la divisa angelica e dalla chioma mossa e bionda, talmente chiara da apparire bianca.
Mi misi le mali in voto per pulirmi il viso ancora umido dagli sbalzi di temperatura e mi accorsi di trovarlo appiccicoso.Oddio, no! ...Il trucco!
Mi volsi, perché nel frattempo il ragazzo si era rialzato e non volevo che mi vedesse in viso per paura che scoprisse chi fossi realmente.
'Ma come diavolo hai fatto ad andare così veloce?
Non riuscivo nemmeno a vederti, cavolo!' Era ancora scosso, si sentiva dal tono eccitato della voce, non sapeva spiegarselo, e a dir la verità, nemmeno io. Inoltre, anche se girata di spalle riuscivo a capire dalla voce che era un ragazzo giovane, quindi mi tranquillizzai leggermente. Poteva andarmi peggio in fondo, potevo investire l'angelo guerriero all'entrata della nuvola, quella si, che sarebbe stata sfortuna!Io non mi rallegrerei tanto, da quando siamo partite non hai fatto altro che combinare disastri su disastri!
Ei! ...Non ci mettere anche tu!
'Aspetta un attimo, ma tu hai i capelli scurissimi !' Lo disse come se fosse un'offesa e una minaccia insieme.
Che ti dicevo?!....Combini solo guai!
I miei capelli in realtà sarebbero apparsi quasi biondi, se non fosse stato per il fatto che erano ormai umidi dal freddo e allo stesso tempo impregnati di sudore a causa del caldo torrido delle correnti, quindi presupposi che fossero castani, o addirittura castano scuro.
Se prima erano quasi passabili, ora non più.Prima che avessi il tempo di formulare qualche tipo di spiegazione possibile, sentii una lieve spinta in avanti e con la coda nell'occhio notai che il ragazzo/angelo aveva premuto la spada sgargiante contro le mie ali meccaniche.
' Ei, Ei... calmati, non sono tua nemica, guarda le mie ali, sono bianche...Em...per i capelli invece sono scuri... semplicemente perché sono molto umidi..lasciami andare.'
Speravo di essere stata convincente,dando delle spiegazioni, che sperai fossero valide. Cercai di rispondere con un tono sicuro e non farmi prendere dal panico. Ma in realtà ero terrorizzata, non avevo un posto sicuro, nulla a cui aggrapparmi qui.
Passò un minuto intero dove trattenni il fiato in attesa pregando non so chi, per una qualche sorta di aiuto.'Voltati!' Il tono era duro e non ammetteva repliche.
Sospirando, con ancora le mani in volto mi girai lentamente facendo attenzione alla spada ancora puntata contro.
Allargai leggermente le dita permettendomi di avere una visuale completa in caso di sconto, senza però scoprire del tutto il viso.
Il ragazzo di fronte a me era più basso degli altri, sul metro e ottanta, massimo ottantacinque, aveva dei tratti delicati del viso, quasi femminili, se non fosse stato per il mento pronompente tipicamente maschile. Le labbra erano piccole e lievemente carnose, gli occhi grandi e celesti, come il cielo a primavera contornate di cilia candide come la neve, la pelle era particolarmente colorita, abbronzata ed aveva un corpo tonico, probabilmente dato dal servizio di guardia.
Mentre l'angelo mi scrutava attentamente, mi decisi spinta dalla curiosità a guardarmi intorno.
Il terreno era soffice e grigio topo, e gli arbusti, le felci, e qualunque altra pianta avevano sfumature che andavano dal blu scuro al viola, in sintesi compresi di trovarmi in uno dei parchi naturali della città/nuvola.' Tu chi sei?' L'angelo riacquistò immediatamente la mia completa attenzione.
Aveva abbassato l'arma, ma non rinfoderata, non si fidava ancora.Decisi di osare, e provare ad essergli amico.' Piacere, mi chiamo Sonia, e tu saresti?'
Gli tesi la mano sforzando un sorriso cordiale. Ero ancora troppo tesa per dedicarglene uno spontaneo.Lui fissò la mia mano accigliato. Forse non si usava?
Freddolosamente la ritirai, anche perché così facendo avevo scoperto un'altra parte del volto. Stupide abitudini umane!Già, appunto, UMANE!
Credevo che a questo punto mi portasse di peso nelle segrete, invece sorprendentemente mi dedicò un sorriso più spontaneo di quanto fossi riuscita io.
' Mi chiamo Josh, piacere di conoscerti Sonia'Ci fu un attimo di silenzio, dove io cercai di evitare il suo sguardo guardandomi le convers bianche "ovviamente".
' Sai Sonia, mi sto ancora chiedendo molte cose su di te, che approfondiremo successivamente, ma c'è una guerra in corso, e io sono un soldato....ti pregherei di seguirmi ora.' Aveva un tono tranquillo e rilassato, che mi sconvolgeva enormemente. E poi, quel "seguimi", non mi fidavo.
Iniziò ad avviarsi con passo costante e felino. Aveva un che di minaccioso, non che qualcuno che avessi visto fino ad adesso non mi apparisse tale.
'Dove mi vuoi portare? Che cosa vuoi da me?' qualcosa non andava, me lo sentivo.
' Mi dispiace, ma non posso permetterti di sostare sulla nostra isola prima di accertarmi che tu non sia una minaccia per la mia gente, capisci?'
Un campanello d'allarme risuonò nella mia testa.
Se fossi stata rinchiusa sarei sicuramente morta.
Non potevo mentire, ma solo omettere, o rispondere a metà, ma prima o poi mi sarei tradita, o non avrei potuto rispondere.' Dove mi vuoi portare? ' Richiesi con voce tremante.
Josh mi scrutò in viso accigliato.
Presa dal panico avevo abbassato le mani. La tentazione di scappare riaffiorò con prepotenza e mi indusse a riutilizzare il mio potere, scrutando attentamente le correnti che aleggiavano sulla nuvola, e le rispettive colorazioni.
Ero tesa, pronta a spiccare il volo più veloce della luce.
Josh forse notò la luce nei miei occhi, o il mio linguaggio del corpo e con uno scatto fulmineo mi afferrò con forza il polso.'Che fai?... lasciami ! ' Cercai con tutte le mie forze di sottrarmi alla presa, ma parve quasi non accorgersene.
' Shh..Stai tranquilla, non ti farò del male.' Disse ciò tappandomi la bocca per impedirmi di urlare.
Lo guardai infastidita e presa dal panico mentre mi trascinava fuori dal parco alla città, per poi prendermi con facilità impressionante in braccio ed alzarsi in volo.
Era completamente diversa la sensazione di volare da ciò che provavo io, sentivi il rumore vibrante di ogni piuma, e il leggero venticello da esse provocate, le braccia e le spalle coordinate per agevolare i battiti delle ali, la leggerezza e la grazia che possedevano, completamente in contrasto col mio modo di "volare" veloce, violento ed aggressivo.Chiusi gli occhi sperimentando le nuove emozioni. Ero fra le braccia di un angelo,ed eravamo in volo. Quanti possono dire di aver mai sperimentato una cosa del genere?
Si, già, però ti sta rapendo contro il tuo volere!
Bè, in effetti...
Miracolo, lo ammetti allora che ho sempre ragione!
Non tirarti arie ora!
Mi trovavo fra le muscolose braccia di un angelo, completamente in balia di esso, a causa della sua stazza.
Dovetti per la ventesima volta utilizzare il mio potere, non vi era altra soluzione.Chiusi gli occhi ed ispirai profondamente, poi immaginai di creare un'onda d'urto accumulando sempre più vortici attorno a me.
Quando fui quasi pronta per rilasciarla, Josh mi sollevò all'improvviso girandomi e costringendomi a sua volta a
guardarlo,i suoi occhi divennero chiarissimi, e quando capì le sue intenzioni era ormai troppo tardi.'Sonia, rilassati, sei al sicuro.
Ora sei stanca, chiudi gli occhi...' Le sue parole mi avvolsero, calde e rassicuranti, poi chiusi gli occhi e sprofondai nell'oblio.
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Infiltrata Negli Angeli
ParanormalMi chiamo Sonia, non sono propriamente una ragazza umana comune, possiedo una capacità speciale. Ma proprio a causa di questa mia capacità la mia infanzia verrà distrutta dagli allenamenti che mi hanno preparato a questo giorno. Sono in missione per...