Veronica, ancora intrappolata sotto di me inarcò con forza la schiena sollevandosi leggermente e dovetti spingere con le ginocchia e spostare il baricentro in avanti per evitare di ribaltarmi. Si sentì un lieve strappo e dalla schiena iniziarono ad uscire velocemente delle protuberanze rosee, stupita mi alzai di colpo mollando la presa ed allontanandomi da lei. Ella si alzò stiracchiandosi assumendo la classica posizione da combattimento, gambe divaricate, schiena dritta pugni all'altezza del torace e gambe leggermente piegate.
Tutto nella norma, tranne per le maestose ali bianche, che improvvisamente le erano spuntate dalla schiena.Ok, forse non erano umani.
Tu dici?
Mi sfottè l'irritante vicina interiore.La gallina, in tanto, si alzò in volo, con grazia, a braccia distese, nell'intento di apparire l'incarnazione femminile del signore, tramite il portamento che ostentava. I raggi solari filtrati dalle finestre poste al soffitto la illuminavarono, come a voler ribadire il suo essere "Angelo", ma l'espressione feroce sul suo volto, che distorceva i suoi delicati lineamenti non prometteva di certo pace e amore.
Con un grido inumano che mi perforò i timpani si avventò in picchiata su di me. L'adrenalina fulminea mi circolò nel sangue facendo subeltrare l'istinto, tramite il quale riuscii a schivare l'attacco, anche se di poco buttandomi a terra, il più lontano possibile dalla sua traiettoria.
Credevo che qualcuno intervenisse, o perlomeno gridasse di smetterla, ma non fu così. Una folla si era riunita intorno a noi, mentre altri, erano intenti ad allenarsi con i numerosi attrezzi, ignorandoci.
Mi voltai fino ad incontrare lo sguardo di Luis, che se ne stava comodamente appoggiato ad un attrezzo di dubbio utilizzo con fare annoiato a braccia conserte.
Era il ritratto dell'erotismo, come una statua dalla bellezza sovrannaturale, in posa, ad attendere, pareva privo di emozioni, non un singolo indizio lasciava trasparire, come di un combattente che nelle retrovie spiava il suo avversario captando ogni sua debolezza, e valutandone i punti deboli. Mi stava mettendo alla prova, e dal ghigno che mi dedicò, non vi furono dubbi su chi avesse scommesso, Veronica.Con la coda dell'occhio colsi un movimento, ma fu troppo tardi, un violentissimo pugno mi arrivò all'altezza dello stomaco facendomi mancare il fiato. Avevo appena infranto la prima regola, mai distrarsi.
Ne pagai le conseguenze, a caro prezzo. Quando riuscii a respirare nuovamente subeltrò il dolore, devastante ed intenso, mi venne il normale istinto di piegarmi in due, per limitare le fitte, ma sapevo che se l'avessi fatto, sarei stata spacciata.
Un sapore metallico mi riempiva la bocca, ma non sputai a terra, non sapevo se gli angeli, o qualunque cosa fossero sanguinassero e non volli scoprirlo, almeno, non ora.
La gallina cercò di rifilarmi un altro pugno, che però schivai con prontezza arretrando di diversi passi.
Non potevo permetterle di ricolpirmi, non so se sarei stata in grado di combattere dopo un altro pugno di tale portata.Veronica riprese quota con quattro semplici battiti arrivò al soffitto altissimo della palestra, guardandomi dall'alto con aria di superiorità, pregustando un emminente vittoria.
Avevo gli occhi di tutti, o quasi, puntati addosso, non potevo avere uno sconto aereo, o almeno non in quelle condizioni.
Il telecomando premeva sul seno destro ricordandomi della sua presenza, così vicino da essere ridicolo, pareva facile prenderlo e azionare le ali, ma non sarebbe sfuggito il mio gesto.Luis guardò L'angelo al soffitto, per poi soffermarsi su di me, minuta, dall' apparenza fragile, ancora a terra e dall'aria smarrita.
Dedicò un sorriso, che potrei definire solo in due parole, inquietante e tentatore a Veronica per poi alzare un soppracciglio con fare strafottente nella mia direzione. " Cosa c'è?
Non sai volare?"Alle parole di Luis si aggiusero risate di scherno, alle quali si uní anche Veronica.
Stronzo!
La Polla volante si avvicinò con grazia al punto dove c'ero io, fermandosi a due metri appena sopra la mia testa.
" O mio dio!
Abbiamo l'angelo più disonorevole dell'intera storia qui! " Mi guardò aggiustandosi i lunghi capelli biondi e deliziando tutti della vista della sua biancheria intima, decisamente sopra le righe.Fece una pausa guardandomi sorridente. Un sorriso che non prometteva nulla di buono.
" Un angelo che non sa volare! "
Gridò sfottendomi.
Ci fu un silenzio assordante, avevo gli occhi di tutti puntati addosso, chi era intento in altre attività si avvicinò sciocciato. Iniziarono i brusiii.Avrei voluto negare tutto, ma era scontato che volessero una dimostrazione, e io, in quel caso non avrei potuto accontentarli.
Ero spacciata.
Ma come capitava nelle situazioni tragiche la mia lingua di propria iniziativa si fece sentire.
" No, è che semplicemente mi sembra uno spreco doverle utilizzare per una come te" lo dissi con una tranquillità che non mi apparteneva, in quei momenti mi veniva il dubbio di essere posseduta o autolesionista.
Come c'era d'aspettarselo Veronica furente mi attaccò.
È ufficiale, sono pazza!
La schivai agilmente con una capriola per permettermi di rimettermi istantaneamente in piedi in caso di un secondo imminente attacco.
Schivai sempre con eccezionale prontezza i suoi continui tentativi dall'alto, ma non riuscì, con mia immensa fortuna a sfiorarmi, però non potevo continuare così, non avrei risolto nulla, anzi.
Mi guardai con circoscrizione intorno in cerca di un illuminazione, quando finalmente trovai ciò che mi serviva.Con uno scatto mi misi a correre come se avessi il diavolo alle calcagna, comico che avessi in realtà un angelo.
La mia velocità dovette stupire i curiosi che alle estremità della palestra assistevano al combattimento, in religioso silenzio, e quasi mi stupii di non trovarli a rosicchiare pop corn.
Raggiunsi con un notevole distacco dalla gallina l'imponente attrezzo, dall' apparenza simile alle vasche con le palline che utilizzano i bambini, vi erano percorsi creati da grandi cunicoli sovrapposti, utilizzati, forse per allenare l' agilità angelica.
Mi ci addentrai, le ali imponenti, limitarono, in parte i miei movimenti.
Veronica ferocemente mi raggiunse facendo rientrare le sue imponenti ali.
Anche in quel caso era in vantaggio, le ali che a me limitavano i movimenti erano ormai un lontano ricordo, ma perlomeno la mia statura minuta contributiva in qualche modo a risanare lo squilibrio.
Corsi a più non posso tra gli stretti cunicoli acquisendo un notevole vantaggio, rallentai leggermente e mi concentrai, il dolore era quasi del tutto scomparso, ma sarebbe rimasto un bel ematoma a ricordarmi quel pugno.
Avevo scoperto a mie spese la loro forza sovrannaturale, fino a pochi istanti fa anche il semplice respirare era qualcosa di estremamente doloroso, non che ora non lo fosse, ma era più sopportabile.
Presi lunghi ed intensi respiri ignorando il dolore e rallentando i battiti.
Pultroppo più ore stavo lì, più conoscevo, si fa per dire, loro e Skypiea, più le differenze fra i nostri popoli aumentavano.Ora che il dolore era sopportabile e che la mie priorità, ovvero respirare e schivare non erano così fondamentali, cioè, erano fondamentali, eccome, ma potevo aggiungerne una nuova, distruggere la gallina.
Era ora di combattere.
Presi il telecomando dal reggiseno, ormai completamente al sicuro dalla vista altrui grazie ai cunicoli, e lo tenni ben nascosto nella manca del braccio destro.
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Infiltrata Negli Angeli
ParanormalMi chiamo Sonia, non sono propriamente una ragazza umana comune, possiedo una capacità speciale. Ma proprio a causa di questa mia capacità la mia infanzia verrà distrutta dagli allenamenti che mi hanno preparato a questo giorno. Sono in missione per...