Lo fissai con occhi nuovi, ovvero frenando gli ormoni in tumulto. Aveva i capelli scuri, decisamente più scuri dei miei, e ripensai a ciò che la mia folta capigliatura castana mi aveva assicurato, ovvero un viaggio di sola andata per le prigioni. Allora perché lui è qui?
È un fuggiasco come me?
Poi lo fissai nell'insieme evitando di soffermarmi sui suoi tratti sublimi e notai che non possedeva le ali.
Era umano?Lui mi guardó a sua volta inarcando un sopracciglio e si portò con estrema lentezza la mano destra sotto il mento assumendo la classica posa da pensatore. Mi stava valutando.
Mi vergognai enormemente, io, l'imperfezione assoluta di fronte ad un dio greco. Anche in condizioni normali non sostenevo il confronto con lui, ma viste le precedenti disavventure il mio aspetto ne aveva risentito. I capelli erano impregnati di umidità e sporcizia, così come i miei vestiti, non più bianchi, ma tendenti al grigio in diversi punti, il trucco ormai si era sciolto e puzzavo del sudiciume delle segrete in cui mi avevano rinchiusa.
Mi sentivo appiccicosa, sporca e rivoltante, credo che non avessi mai desiderato tanto scomparire come in quel momento, ah naturalmente agoniavo disperatamente una bella doccia bollente.
In sintesi, non dovevo essere di certo tutto sto splendore.Imbarazzata abbassai lo sguardo sulle convers ormai rovinate torcendomi una ciocca di capelli, che unta mi ricadeva sulla fronte.
Ma quanto mi giunse alle orecchie la sua bassa e morbida voce alzai di scatto il capo fino ad incontrare i suoi occhi.
" So perché sei qui"
A quelle parole persi un battito e il panico mi attanaglió lo stomaco cortorcendolo." E ti ringrazio, a nome di tutta Skypiea, e credimi, sono rammarico per il trattamento subito "
Dal panico subeltrò la confusione e lui dovette accorgersene perché aggrottó la fronte scrutarmi intensamente. Mi persi negli abissi dei suoi occhi di ghiaccio mettendo i pensieri in fase di stallo.
Ero completamente sopraffatta dalla sua presenza, e le sensazioni da lui provocante erano intense ed inebrianti. E ciò non mi piacque. Tutto ciò che riuscii a pensare fu al colore intenso dell'iride, alle sue sfaccettature. Se era vero ciò che si diceva sugli occhi, la sua anima era limpida e pura come le sue sfumature, ma anche gelida come il ghiaccio. Poi, improvvisamente i suoi occhi si assottigliarono ed emersero altre sfumature più scure, oscure, e in qualche modo il suo sguardo di fece gelido, di quel gelo che brucia, corrodendoti. Era come se avesse una doppia natura.
Mi ritrassi di scatto da quello sguardo penetrante, non riuscivo a sostenerlo, sembrava potesse leggermi dentro, che svelasse ogni mio più piccolo segreto.
Ebbi paura.
Presi qualche respiro profondo autoconvincedomi che era tutta colpa della mia fervida immaginazione, che tutto ciò era impossibile, che era solamente uno sguardo, un semplice, banalissimo sguardo.
Mi dissi che potevo farcela e rialzai cauta lo sguardo inclinando il capo fino ad incontrare i suoi occhi di ghiaccio.
Lui era corrucciato, come se non capisse, e non era l'unico, nemmeno io sapevo che cosa stava succedendo." Perché sono qui secondo te? " Utilizzai un tono sicuro, il genere di tono che avevo elaborato e migliorato nel corso degli anni, il tono che al momento non mi apparteneva.
Lui fece un sorriso storto, da classico cattivo ragazzo. Rimasi imbambolata a fissargli le labbra come se si muovessero a rallentatore, il volume assente a causa dell'afflusso di sangue alle orecchie che creava una sorta di bolla, tutto mi appariva superfluo e lui era l'unico, l'unico degno di amministrazione. Le sue parole mi arrivarono distorte e attutire come se fossi appena uscita da un Club e le orecchie dovessero ancora riabituarsi ai decibel normali.
Quando ritornai in me, lui era in attesa di una risposta, che non avevo.
Mi schiarii nervosamente la voce " Scusa potresti ripetere? "Che figura!
Voglio morire!Non è colpa mia, mi ero distratta.
Si, certo, ma se battevi le ciglia peggio delle pale dei ventilatori!
Mi immaginai la mia coscienza sbattere violentemente contro il muro e incredibilmente mi sentii meglio.
Nel frattempo il ragazzo sospirava stanco e infastidito." Ho detto che apprezziamo il sostegno di voi volontari delle isole minori, soprattutto in tempi come questi."
Lo disse con un tono piatto e monocorde, come se in qualche modo sostenesse l'opposto.
Sospirai mentalmente di solievo e stetti al gioco, forse la fortuna non mi aveva ancora abbandonata." Em... Figurati "
Il " credo" lo aggiunsi solo mentalmente. Che cosa intendeva dire?
Che genere di aiuto?" Ora seguimi, hai bisogno di una ripulita " Lo disse con un tono glaciale, distaccato, ma l'occhiata eloquente che mi lanciò mi fece arrossire d'imbarazzo. Ma che mi succede!
Sei innamorata!
Ma che ti fumi!
Lo seguii diffidente al di fuori della stanza matrimoniale per ritornare nel " corridoio ".
Avevo sempre avuto un pessimo senso d'orientamento, che con gli anni, nonostante gli addestramenti e le missioni imposte non era riuscito a migliorare di una virgola, motivo per cui avevo sempre un dispositivo satellitare con indicazioni a prova di idiota per trovare i punti di raccolta o ritornare alla base.I corridoi erano tutti uguali, stessa mouchette, stessa tinta alle pareti, persino il mobilio era identico, non avevo nessun punto di riferimento, non che con le mie "doti" mi sarebbe stato utile, ma almeno avrei avuto la speranza di qualche sciance.
Alla terza svoltata mi ero già irremidiabilmente persa.
Avevo tentato di tutto, facendo attenzione ai dettagli, come ad esempio i quadri, ma essi rappresentavano tutti la stessa tematica, ovvero il cielo...come se non lo sorvolassero tutti i dannati giorni, insomma sono angeli, e per diavolo, vivono su una fottuta nuvola!
Esasperata mi rassegnai all'idea di perdermi per l'ennesima volta.
Ormai procedevo quasi alla cieca limitandomi a seguirlo e a lanciare occhiate in giro, nel vano tentativo di ricordarmi la strada, quando il ragazzo si fermò all'improvviso e io ci finì addosso, con la mia solita grazia, ero retorica eh! .
Urtai il naso contro la sua schiena muscolosa e incredibile dura per poi perdere l'equilibrio e cadere all'indietro. Ero omai ad un soffio dal pavimento conscia dell'impatto imminente quando due braccia forzute mi sollevarono di peso." Tutto ok? " Non parve emotivo nel chiederlo, era come se veramente non gli importasse, sembrava come se fosse in qualche modo in dovere di dire ciò, e fu strano.
Ci fu uno scambio di sguardi dove potei quasi giurare che guardando nei miei ne fosse rimasto stupito e turbato nello stesso tempo ed iniziai subito ad allarmarmi spostando immediatamente lo sguardo a terra.
Che avesse intuito qualcosa?
Le mie lenti a contatto non erano ben fissate?Il panico mi attanaglió.
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Infiltrata Negli Angeli
ParanormalMi chiamo Sonia, non sono propriamente una ragazza umana comune, possiedo una capacità speciale. Ma proprio a causa di questa mia capacità la mia infanzia verrà distrutta dagli allenamenti che mi hanno preparato a questo giorno. Sono in missione per...