6- In trappola

24 2 0
                                    

Sola. Ora che la mia guida mi è stata sequestrata non mi rimane che una cosa da fare: cercare un lavoro, che in fin dei conti è il motivo per cui sono qui.
Ma da dove comincio?
Forse dovrei cercare prima di tutto una casa oppure una camera di qualche hotel a basso costo per evitare di ritrovarmi con un lavoro ma senza un tetto.
Si è la cosa più ragionevole.

Per tutto il resto della mattina giro per la città a vuoto. Ho chiesto a qualche agenzia immobiliare del posto ma senza trovare niente. Ci sono molti appartamenti liberi in città ma o costano troppo o quelli a un prezzo ragionevole sembrano delle tane per topi. Al momento  immagino sia meglio restare alla reggia.
Ormai sono quasi le 17 e tra un'ora dovrei riprendere il bus perciò mi conviene abbandonare le ricerche e continuare lunedì prossimo.
Ora l'unico problema è questo.
Dove accidenti mi trovo?
Ho vagato senza una meta precisa per così tanto che ho perso di vista la strada per tornare alla fermata. Non posso permettermi un taxi, costerà una fortuna. Meglio il bus. In fondo non è tanto difficile. Basta ritrovare l'Empire e il gioco è fatto. Semplice.
Peccato che da qua sotto questi giganti di pietra sembrano tutti immensamente uguali.
E ora? Niente panico basterà chiedere a qualcuno. Una signora elegante cammina verso di me. Tiene tra le mani una decina di borse da shopping di vari negozi. Tentar non nuoce.
"Scusi! Saprebbe dirmi dove..."
"Non ho tempo!"
Non mi degna di uno sguardo ed entra in un negozio di scarpe poco distante.
Tipica ricca snob.
Ci riprovo. Questa volta mi paro di fronte a un uomo ben vestito.
"Scusi se la disturbo, sa..."
Non prova nemmeno a fare finta di ignorarmi, si gira dall'altra parte e chiama qualcuno al cellulare.
Maleducato!
Provo altre volte ma nessuno sembra interessato ad ascoltarmi.
Probabilmente è l'aria della grande città a rendere la gente insensibile ed egoista!
Guardo di nuovo l'orologio: le 17:30.
Sono punto a capo. Dovrò chiamare un taxi, non ho scelta.

Come inizia a fare buio la città s'illumina di milioni di luci. Il taxi mi abbandona davanti alla fermata del bus più vicina.
È vuota, nessuno aspetta.
Da come dice il tabellone il mio autobus dovrebbe passare tra dieci muniti. Per poco, che fortuna. Strano.
Questo quartiere non lo avevo visto oggi. Forse è per via dell'orario ma non mi sento tranquilla.
Rispetto al resto della New York caotica illuminata dalle luci dei grattacieli, qui gli edifici sono più bassi, privi di luce e le strade desolate.
Un brivido mi percorre la schiena.
Un brivido di freddo misto alla paura.
Ho sempre avuto paura del buio fin da piccola. I mostri si nascondono nell'oscurità e il buio porta con sé un senso di malinconia che mi ricorda una voragine senza fondo. Un vuoto incolmabile.
Inspiro a fondo ed espiro.
Tutto a un tratto sento delle voci levarsi poco più in là e il suono tipico di una rissa.
Si sentono in lontananza le sirene della polizia e le grida svaniscono. Vuoto.
Mancano solo cinque minuti.
Fa che sia in anticipo!
Dal nulla sbuca fuori un tipo che si avvicina lentamente verso la fermata. Verso di me. Mi giro dall'altra parte e  vedo un altro che punta nella stessa direzione.
Il cuore mi batte all'impazzata. Non ho idea di cosa vogliano ma non sono così ingenua da credere che sia solo una coincidenza.
Mi volto di nuovo verso l'altro. È sempre più vicino. Apre la bocca in un ghigno mostruoso e guarda alle mie spalle con sguardo complice.
Non so da quanto tempo le mie mani tremino e all'improvviso le gambe mi diventano molli.

Sono paralizzata, non so cosa fare. Di fronte a me si trova soltanto la facciata di un vecchio edificio. Non posso scappare in nessuna direzione. Sono in trappola.
Uno dei due dice qualcosa tipo "Ehi bella" ma non riesco a capire bene. Il rumore del mio battito è talmente forte da sovrastare qualsiasi altro suono.
Ormai sono solo a un paio di metri di distanza.
"Ti va di giocare un po' pupa?"
"Ci divertiremo, te l'assicuro."
Tre minuti.

Il pezzo mancanteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora