5.
zayn's pov.
Uscii da scuola ed iniziò a piovere. Misi di fretta il cappuccio sulla testa, già coperta dal cappello e mi accesi una sigaretta mentre iniziai a camminare.
Non facevo altro che pensare a Maddie. Pensavo continuamente al suo sorriso, al suo sguardo e ai suoi gesti delicati e dolci.
I pensieri continuavano a ribollirmi nella mente, quando mi scontrai contro qualcuno.
Vidi le sue scarpe da ginnastica gialle e blu, dello stesso colore della divisa che portava addosso. Alzai lo sguardo e mi ritrovai faccia a faccia con Adam.
Aveva uno sguardo nervoso, quasi di sfida e neanche mi salutò quando parlò.
A: Stai lontano da Mad, okay?
Sapevo che avrebbe tirato fuori quel discorso. Non avevo fatto niente a Madison, a mala pena le avevo parlato, ma le voci di corridoio evidentemente pensavamo qualcosa di più importante solo perché mi aveva accettato come compagno di banco.
Ricambiai lo sguardo e gli sorrisi ironicamente.
Z: Adam, giusto? Capitano della squadra di...squadra di qualcosa - continuai a sorridere. - Stai tranquillo. L'unica cosa che condivido con la tua ragazza è il banco nell'ora di storia dell'arte.
Aveva il fumo che gli usciva dalle orecchie. Credeva che mi fossi tirato indietro, che fossi scappato o che avessi urlato come una ragazzina in calore, ma si sbagliava. Non mi piaceva litigare, non facevo mai risse e odiavo questo genere di cose, ma se mi provocano io di certo non mi tiravo indietro.
Continuò a guardarmi. Non aveva mai ritratto lo sguardo da quando ci eravamo scontrati. Era un tipo tosto, in gamba.
A: Per oggi ti mando in casa ma non finisce qui. Ti tengo d'occhio.
Detto ciò, mi diete una spallata e se ne andò. Se quella era una minaccia, beh, non mi aveva fatto paura.
Feci un altro tiro e continuai a camminare sotto la pioggia, fino a casa.
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T: Come è andato il primo giorno, tesoro?
Trisha se ne stava in cucina a tagliuzzare carote, sedani e patate. Zayn amava la cucina di sua madre, ma la amava meno quando questa decideva di cucinare zuppe o minestre dietetiche.
Z: È andata bene, mamma - sorrise ma non troppo Zayn.
La sua famiglia si trovava bene a Manchester e le sorelle si erano subito ambientate senza problemi. La più grande, Doniyha, usciva con un ragazzo conosciuto all'università. A Zayn riusciva molto bene la parte del fratellino geloso.
Prima di andare incontro ad ulteriori domande da parte dalla madre, Zayn salì al piano sopra.
La loro casa era grande ed accogliente: al piano di sotto c'era la cucina ed il salone con un bel caminetto; al piano di sopra c'erano due bagni, la stanza dei genitori, delle sorelle e la sua, piena di lucine e disegni che Zayn aveva fatto da bambino. Ma c'era anche un'altra stanza, una stanza segreta di cui lui era molto geloso. Voleva che nessuno, a parte se stesso, entrasse in quella stanza.
Zayn passava le ore lì dentro. Era una specie di rifugio in cui si nascondeva quando voleva stare solo ed in quel momento, voleva proprio quello.
Prese la chiave dalla tasca dei jeans ed aprì la porta. La stanza odorava ancora di tinta e colore. Zayn odorò a piene narici ed accese la luce. C'era ancora tinta fresca sui muri e fogli disegnati sparsi per il pavimento. C'erano delle bombolette spray cadute qua e là.
Quella era la stanza dei graffiti. La stanza dei graffiti di Zayn.
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Quando un incontro può cambiarti per sempre.
FanfictionTutto sembra andare bene per Madison: bel rendimento scolastico, bella famiglia, bel fidanzato. Ma un ragazzo le scombussolerà la vita e la mente.