7.
Z: Hai una casa davvero carina!
Madison aprì la porta dopo che Zayn aveva suonato al campanello.
Sorrise e lo fece entrare, richiudendo la porta dietro di lei.
Il moro si guardò intorno: la casa era piccola ma molto accogliente. Le pareti del salotto erano di un arancione scuro, che richiamava i colori della decorazione greca che contornava il soffitto; la cucina invece era dipinta di un giallo ocra e sulle pareti c'erano alcuni utensili attaccati con dei chiodini, dei piatti prettamente decorativi ed un grande orologio che segnava le 3 precise; una rampa di scale, collegava il piano di sotto al piano di sopra, dove c'erano le camere da letto.
M: Grazie - rispose Mad gentilmente - ti offro qualcosa da bere o..?
Z: Sto bene così, però ora. - disse Zayn sfoderando il suo solito sorriso smagliante.
Madison distolse lo sguardo arrossendo ed andò verso il tavolo della cucina dove erano posati libri, quaderni ed un grande cartellone bianco.
M: Avevo pensato di presentare il lavoro su un cartellone in modo da appenderlo in classe se piace al professore.
Z: Per me va più che bene - sorrise ed aggiunse una leggera risatina - sei tu il genio qui!
Madison ridacchiò guardandolo.
M: Beh, da quello che ho visto, anche tu te la cavi bene - si sedette al tavolo ed aprì il cartellone.
Zayn la raggiunse, sedendosi di fronte a lei e sorrise.
Z: Se parli dei disegni fatti durante la lezione, sappi che quelli sono solo scarabocchi, niente di che.
M: Immagino quando ti impegni allora! - sorrise e gli passò carta e penna.
Iniziarono a scrivere i primi appunti e ad organizzare il lavoro.
L'orologio segnava le 4.20. Era passata più di un'ora da quando Zayn era lì. Madison pensò che il tempo era passato davvero in fretta e questo accade, si sa, quando si sta bene. Ad un certo punto, si alzò e andò verso il frigorifero.
M: Preparo la merenda. Facciamo una pausa. - disse mentre tirava fuori dal frigo delle mele e delle banane.
Z: Fai merenda con quella roba? - si stiracchiò Zayn.
M: Sì perché? - alzò un sopracciglio guardandolo - è frutta. È salutare.
Zayn scoppiò a ridere rumorosamente.
Z: Sembri mia sorella - continuò a ridere - io vado per le patatine o i popcorn.
Si guardarono mentre ridevano insieme. Madison si sentiva tranquilla e non in imbarazzo per la prima volta. Aveva intenzione di fare un frullato ma in quel momento le sembrava un'idea stupida e Zayn, fondamentalmente, aveva ragione.
Ripose la frutta nel frigo e prese del gelato.
M: Non ho le patatine, ma ho questo. - disse posando la vaschetta di gelato alla vaniglia sul tavolo.
Dopodiché, prese due cucchiai e ne porse uno al ragazzo che aprì la vaschetta e lo affondò nel gelato.
M: Mi parli di te? - fece lo stesso Maddie mentre parlava - voglio conoscerti.
Zayn mandò giù la porzione e rispose.
Z: Mi sono trasferito da Bradford. I miei genitori hanno avuto un'offerta di lavoro qui e, visto i tempi hanno accettato subito. Ho tre sorelle: Safaa è la più piccolina, poi c'è Waliyha, poi ci sono io ed infine Doniyha che è la più grande. Lei va al college ed è molto brava. Non ha riscontrato difficoltà con il trasferimento, a differenza di Waliyha. - la guardò.
Madison ascoltò con molta attenzione.
M: E perché? Cosa è successo con lei?
Z: Beh, ha dovuto lasciare gli amici, il ragazzo che le piace. È un'adolescente perciò è un po' irrequieta quando si tratta di queste cose - sorrise e riprese a mangiare il gelato.
Maddie continuò a guardarlo e poi parlò di nuovo.
M: E tu? Come ti trovi?
Volevo riempirlo di domande ma aveva paura di essere troppo invadente e di fare la figura di quella che si fa i fatti degli altri.
Zayn la guardò.
Z: Io mi trovo molto bene - le sorrise - e poi ho lasciato la mia ragazza di Bradford perciò non ho problemi, sono libero come il vento.
Continuò a sorriderle senza mai distogliere lo sguardo da lei. Non era fidanzato, non più almeno, e non sembrava soffrire di ciò. A Madison non avrebbe dovuto importare nulla, ma si sentiva sollevata dopo quell'affermazione e non sapeva il perché. Forse gli piaceva? No, lo escludeva. Lo conosceva appena e sapeva il minimo indispensabile su di lui. Forse la attirava. La attirava il fatto che Zayn fosse un ragazzo all'apparenza misterioso e duro ma che in realtà era sensibile e teneva molto alla sua numerosa famiglia.
M: Bene! Continuiamo? - mise via il gelato e tornò al suo posto.
Zayn fece lo stesso, sedendosi di nuovo di fronte a lei e senza dire una parola. Riprese a scrivere e prendere appunti.
Dopo circa dieci minuti dalla ripresa del lavoro, qualcuno suonò al campanello.
La ragazza andò ad aprire e Adam la cinse i fianchi con le braccia, baciandola.
A: Ti sono mancato? - disse a pochi centimetri da lei.
Maddie non ebbe il tempo per rispondere che Adam guardò Zayn. Andò in cucina e lo accostò.
A: E tu che fai qui?
Il tono del ragazzo non era ne calmo, ne amichevole ma Zayn rispose guardandolo.
Z: Me ne stavo giusto andando. - sistemò le sue cose e prese lo zaino avviandosi alla porta - ci vediamo domani a scuola, Mad.
La ragazza annuì ed aprì la porta dietro di lei facendolo uscire. Zayn guardò un'ultima volta Adam e poi si incamminò.
A: Perché è venuto qui?
Adam le si avvicinò.
M: Dobbiamo fare un progetto di arte, non è niente Adam. - Madison lo ammonì con lo sguardo.
Il sul ragazzo era sempre stato geloso ma non aveva mai dato segni così evidenti.
A: Stai attenta a quello lì, ok? - avvolse ancora i suoi fianchi con le braccia e la guardò negli occhi.
Madison alzò gli occhi al cielo senza notare e lo abbracciò.
M: Stai tranquillo.
Adam si staccò e la prese in braccio.
A: Adesso tu vieni con me! - salì le scale portando Maddie a mo' di sacco di patate.
Madison iniziò a ridere.
M: Adam dai mettimi giù! - continuò a ridere cercando di dimenarsi ma Adam era più forte e le sue braccia la cingevano in modo da non farla muovere.
La portò in camera e la stese sul letto cominciando a baciarla.
Madison si abbandonò a quei baci non pensando ad altro.
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Quando un incontro può cambiarti per sempre.
أدب الهواةTutto sembra andare bene per Madison: bel rendimento scolastico, bella famiglia, bel fidanzato. Ma un ragazzo le scombussolerà la vita e la mente.