La resa dei conti

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Ormai era passato molto tempo, Sherlock doveva concludere questo caso per tornare in Inghilterra. Non si sentiva più a suo agio al castello, ed era esausto. Voleva andarsene.
Era domenica,e nel cuore della notte, fece un sogno strano,  e dal suo risveglio si sentì girare la testa, e cominciò a gridare per il dolore "Ahhhh!!" .
E così durò fino all'alba. Il mattino seguente, i raggi del sole battevano la finestra di Sherlock, che riscaldamento la stanza fredda e buia.
John visitò il suo amico, spiegando al paziente che aveva abusato di cocaina e morfina, come al solito, così nascose la droghe,le sigarette, e l'ago, dalla sua vista. 
I due amici decisero di passeggiare per la città, ed entrarono in un pasticceria dove servivano buoni pasticcini e cioccolata calda. La sera era umida, calda, le stelle brillavano nel cielo, e la luna ferma, pallida illuminava i sentieri avvolti nell'oscurità.
"Hai bisogno di rilassati, amico mio, e un po' di zuccheri nel cervello" disse Watson assaggiando un pasticcino al cioccolato.
"Sai di che cosa ho veramente bisogno"? rispose con tono Sherlock, perché la cioccolata gli bruciò la lingua.
"No"
Uscirono dalla pasticceria, e Sherlock iniziò ad avvicinarsi alla bocca di John.
"Cosa fai"!?
"Ti prego lasciami provare, è solo una prova"
"Tu provi qualcosa per me, Holmes"?
"Non ne sono sicuro, e ho paura. Ci conosciamo da molti anni, e con te sto bene, mi sento al sicuro, posso essere me stesso, ti posso dire qualunque cosa, ridiamo, ci divertiamo, e non posso fare a meno di te, mi hai reso un'altra persona, John e vederti mi fa sorridere e non so il motivo."
A quella dichiarazione Watson schiarì la gola e disse: " Anch'io sto bene insieme a te, ma adesso sono confuso per risponderti, ma sappi solo che ti voglio bene.
Passarono molti giorni e l'investigatore, per svago tornò alla città fantasma. La sua anima era vuota, fredda, deserta, sporca, proprio come il posto in cui stava. Da lontano un'ombra gridò il suo nome, era lui, l'assassino. Iniziò a correre verso la figura, e dopo tanti chilometri si ritrovò al cimitero, proprio vicino alla tomba del defunto marito.
L'assassino tolse la maschera, ed era lui,  Moriarty.
"Tu"? Parlò Holmes
"Si, amore mio, ti sono mancato?"
"Neanche un po"
"Dai, Sheli, è stato divertente, ammettilo"
"Molte persone sono morte"
"È quello che succede alla gente, tranne a me e a te, noi due siamo inseparabili , tu hai bisogno di me, se no il tuo lavoro non è divertente, impegnativo".
"Come hai fatto, pazzo maniaco a venire fino a qui e ha fare tutto questo?"
"Davvero?!, lo so che tu lo sai. Sapevi tutto già dall'inizio, hai scoperto ogni cosa dalla mia lettera per te."
"Mio fratello dov'è?"
"Non, ottima domanda, peccato che non c'è più"
Preso dalla rabbia gli saltò addosso e caddero giù da un precipizio. I loro corpi non furono mai ritrovati, e John si sentiva terribilmente in colpa. Passarono anni, molti anni, precisamente cinque. 'Sherlock non è morto, è scappato' pensava a questo ogni giorno Watson.
Finché, un sabato pomeriggio, all'ora del tea, seduto sulla sua poltrona con sua moglie e i suoi figli, la porta suonò e era proprio lui.
John gli diede uno schiaffo, ma Mary gentile come sempre lo fece accomodare, chiedendogli cosa fosse accaduto quella notte.
Holmes spiegò che Moriarty era il marito di Jane, e la donna portava il nome di Irene, tutto un complotto contro di lui, e ora riportavano in un manicomio. Purtroppo qualche giorno fa, i giornali annunciavano la notizia della loro scomparsa. Passarono la serata insieme, e quando John accompagnò Holmes alla porta, quest'ultimo parlò: "Sono passati esattamente cinque anni fa, dalla mia dichiarazione"
"No, non adesso, Sherlock, se avessimo chiarito prima le cose potevano andare diversamente, ma ora sono felice con la mia famiglia"
"Capisco, beh allora ci si vede"

La porta sbatte e Sherlock si allontanò, tra le vie di Londra

P.s Siamo al termine della storia, grazie a tutte quelle persone che hanno letto fino alla fine questa storia, e i like.
Molto presto scriverò un'altra storia, ambientato nel mondo del pattinaggio.
A presto!!!!

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