"E Prima di te non pensavo si potesse sentire così tanto la mancanza di qualcuno."
Finita finalmente la scuola mi diressi verso l'uscita ma sentii una presa ferma sul mio polso impedirmi di camminare oltre.
Quel profumo, Thomas.
-Thomas?- mi girai di scatto verso di lui e fummo a pochi centimetri l'uno dall'altra.
Iniziai ad ansimare visibilmente, non avevo idea di cosa mi stava succedendo.
-Ci ho pensato tutta la mattinata dopo quell'incontro nel laboratorio di musica...
Voglio farti ascoltare una cosa importante.- disse guardandomi negli occhi intensamente.
Ancora quei brividi mi percorsero la schiena.
-Oggi se vuoi sono sola a casa...puoi...
Puoi invitare anche Elisa...- dissi a fatica, non avevo proprio voglia di vederla in realtà.
-No, solo io e te.- affermò con sicurezza.
Io sorrisi spontaneamente, solo io e lui.
E nessun altro.
In tutto questo non aveva ancora sciolto la stretta sul mio polso, una stretta delicata, come lui.
Vedemmo Elisa correre verso di noi e con l'affanno raggiungerci.
Thomas in un nano secondo tolse la sua mano dal mio polso e le sorrise.
Lei prima si girò verso di me e poi lo baciò passionalmente.
Stavo per prenderla a pugni davanti a tutti.
Mi ricordai in fretta della sorpresa di Jeremy e sollevata mi allontanai da loro.
Fuori il cancello Jeremy mi aspettava a braccia aperte.
Mi strinse forte a sé e mi sussurrò che gli ero mancata, io ricambiai ma a fatica.
Se avevo fino a pochi giorni prima avevo smesso visibilmente di pensare a Thomas, quel giorno ebbi la conferma che non avrei mai voluto altre labbra e altre braccia al di fuori delle sue.
-Andiamo a prendere la tua sorpresa?- si sfregò le mani con fare sbrigativo e continuò a sorridermi senza sosta.Ma io volevo solo quel sorriso...
Annuii e mi fece salire sulla sua bellissima moto.
Dovevo ammettere che la moto di Jeremy era stupenda, avevo sempre desiderato un ragazzo con una moto/macchina figa.
Arrivati davanti ad un palazzo molto alto mi fece scendere ed io mi sgranchii le gambe camminando un po' in giro.
-Allora...questa è casa mia.- m'indicò il palazzo che avevamo difronte.
-È un bel palazzo, vorrei vederla da dentro.- dissi non convinta di ciò che dicevo.Avevo in testa la sua voce...
Il suo nome...
Thomas
Thomas
Thomas
Thomas
Thomas
Sarei stata lì a pronunciarlo fino all'infinito, fino a perdere il fiato, fino a stancarmi...tanto non mi sarei stancata
mai di pronunciarlo.-Alice mi ascolti?- mi domandò il mio ragazzo riportandomi alla realtà e lontana dai miei pensieri sul ragazzo dai capelli artistici.
-Sì sì Thom...- stavo seriamente per chiamarlo Thomas?
-Thomas?- chiese diventando improvvisamente rosso in viso ed indietreggiai. -Volevi dire Thomas? Ah? Ah? Volevi dire Thomas, giusto?- avanzava verso di me ed io indietreggiavo sempre di più.
Senza neanche accorgermene una lacrima bollente scendeva giù per la mia guancia sinistra.
-RISPONDI!- mi ordinò ed altre lacrime scesero copiose sul mio viso.
Continuando a ripetermi di rispondere m'inquietava sempre di più, gridava e sembrava effettivamente un pazzo.
Non capivo come un semplicissimo è microscopico scambio di nome avesse potuto scatenare tutta quella rabbia in lui.
Indietreggiai fino a che non mi trovai schiacciata contro il portone.
Non rispondevo, eppure continuava a ripetermelo.Volevo lui.
Volevo Thomas.
Avevo bisogno visibilmente solo e
soltanto di lui.Non ci potetti credere.
Lo schiaffo che mi arrivò in pieno viso mi spiazzò, fece scendere ancora più lacrime dai miei occhi che imploravano di dolore.
Doveva essere una sorpresa bellissima...doveva.
Non l'ho neanche vista la sorpresa.
Vidi un uomo davanti al cancello con una valigetta professionale in mano che ci guardava preoccupatissimo.
Dopo una serie di urla, avevo capito solo cinque parole "Thomas" "Puttana" "Sicurezza" "Bacio" e "Fai schifo".
L'uomo dai capelli dorati aveva fatto portare via Jeremy, tornò nuovamente accanto a me.
-Signorina...non voglio entrare nei dettagli ma...è la prima volta che le alza le mani?- domandò inizialmente con esitazione ma poi con più disinvoltura l'uomo che poteva avere minimo 30 anni.
-Sì...- risposi con voce rotta.
-Mi dispiace...- mi cercò di consolare posandomi una mano sulla spalla.
-Non si preoccupi, ora chiamo subito qualcuno.- lo rassicurai e pensai solo ad una persona.
Thomas.
Mi allontanai poco dall'uomo e chiamai Thomas.
Appena rispose il mio cuore ricominciò a battere nuovamente come un matto, sembravo appena tornata da una maratona.
-Ehi...- disse solo imbarazzato, forse non aspettava una mia chiamata.
-Thomas devo chiederti un favore...- iniziai con voce spezzata, ero così fragile in quel periodo.
Lui rimase zitto come per incitarmi a continuare ed io presi un gran respiro.
-Io...cioè Jeremy...beh ecco...Jeremy è...è uscito pazzo e...- presi a singhiozzare animatamente, ma mi lascio continuare.
-Thom vienimi a prendere ti prego.- sussurrai le ultime sei parole con dolcezza, ma sempre con voce rotta dal pianto.
-Sto arrivando...magari a casa mi racconti tutto.- disse e mi salutò, io feci lo stesso e riattaccai.
Andavo via con lui.
Mi stava scoppiando la testa.
La mia vita in poco più di una settimana era diventata un enorme punto interrogativo, che non avevo idea di come risolvere.
L'uomo di pochi minuti prima mi raggiunse nuovamente e mi domandò per l'ennesima volta come stessi.
Io risposi di stare meglio, ma non era affatto vero, andava tutto a peggiorare.
15.55
Arrivammo finalmente a destinazione, casa di Thomas.
Profumava tantissimo di lui e la voglia di rimanere lì all'infinito si fece spazio tra i miei pensieri.
-Facciamo una cosa?- mi chiese Thomas cingendomi le spalle.
Io annuii asciugandomi meglio il viso.
-Tu ti stendi sul mio letto ed io vengo a portarti una camomilla bollente?- fece accarezzando lentamente la mia spalla con la sua pelle lattea.
Io in risposta non dissi nulla, feci un lieve sorriso e gli diedi un leggerissimo bacio sulla guancia, dove mi soffermai più del solito con le labbra.
Rimanemmo in quella posizione per un po' prima di separarci e dirigerci in stanze diverse, lui in cucina ed io nella sua stanza.
Appena le mie dita vennero a contatto con il pomello freddo e color oro della porta bianco avorio sobbalzai.
La mia temperatura corporea, sia per quello che era appena successo con Jeremy e sia per la vicinanza che stavo avendo con Thomas in questi ultimi giorni era caldissima.
Appena entrai nella stanza notai subito una chitarra, ma non la presi stavolta.
Aprii le coperte e mi ci infilai coprendomi fino alla testa.
Per un po' il mio sguardo vagò per la stanza così tanto sconosciuta, quanto familiare.
Poi sentii le palpebre farsi pesanti e i rumori delle macchine, delle conversazioni tra la gente, degli uccellini che giacevano sull'albero vicino alla casa sentirli ovattati.
Quando chiusi gli occhi era come se tutta quella preoccupazione svanii.***
Ad un tratto qualcosa mi fece balzare dentro, il contatto tra le labbra fredde e carnose di Thomas e la mia fronte bollente.
Si stese accanto a me e mi circondò la vita con un braccio, delicatamente.
Successivamente mi lasciò un bacio tra i capelli disordinati e spettinati.
Io feci finta di continuare a dormire e lui mi posò un bacio delicato sulle labbra, il mio cuore stava esplodendo di gioia.
Prese ad accarezzarmi i capelli continuando a guardarmi con occhi sognanti (?).
Avevo bisogno di quel contatto e sapevo che sarebbe continuato ad essere un bisogno forte.
Thomas era come la droga, più ne avevi e più ne volevi.
Aprii lentamente gli occhi, per poi stropicciarmeli e mettermi a sedere.
Tolse immediatamente la mano come scottato e mi guardò con un'espressione confusa dipinta sul volto.
-Ti ho portato la camomilla.- annunciò dolcemente e rossissimo in viso.
-Grazie Thomas, per tutto quello che fai per me.- lo abbracciai e rimanemmo così per un po'.
Lui sorrise sul mio collo e la solita scarica di brividi percorse la mia schiena.
Ora ne ero sicura, lo amavo.Spazio Autrice.
Scusatemi per gli errori ortografici presenti nella storia, ma in questi giorni sono molto incasinata e non ho molto tempo per correggerli.
Siete contenti che vi ho portato l'ottavo a distanza di poche ore dal settimo? Sono stata velocissima😏
Comunque vi amo sempre di più e siamo a quattro mila, se arriviamo a dieci mila vi faccio una sopresa🙈
Detto questo mi dileguo come al solito e mi metto al lavoro per il nono.
Besos.
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Save Me. •Thomas Bocchimpani•
Fanfiction-Sai Thom- iniziai a testa bassa, giocando con il piccolo anellino che avevo all'anulare. -Sei quel tipo di persona che si desidera comunque, anche quando non si vuole nessuno al proprio fianco.- alzai lo sguardo e feci incontrare i nostri occhi. Mi...