Capitolo Tre.

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"Ed è incredibile come io abbia trovato la forza in me stessa, grazie a te."

Appena le nostre labbra si toccarono sentii girare delle chiavi nella serratura, ma sperai di aver sentito male.
Schiuse le labbra per approfondire il bacio e...
-Amore siamo tornati!- udii la voce squillante di mia madre annunciare il loro arrivo e io e Thomas ci staccammo di colpo.
-Come tua madre?- domandò lui spaventato.
-Non doveva tornare a quest'ora, sarà successo qualcosa. Tu nasconditi sotto il letto intanto.- e scoppiai a ridere viste le condizioni in cui ci trovavamo.
-Stai scherzando vero?- mi chiese con gli occhi sbarrati. Io feci cenno di no con la testa ridendo e lui sbuffò e s'infilò sotto il letto.
-Tranquillo troverò il modo di farti andare via.- gli dissi ancora con la risatina accennata, solo a me potevano capitare queste cose.
Sentii i passi di mia madre sempre più vicini e successivamente la vidi entrare nella stanza.
-Tesoro io e Alex abbiamo avuto un contrattempo, purtroppo a metà cena non si è sentito bene e abbiamo deciso di tornare a casa.- disse desolata.
Io feci un finto sorriso, sapeva che odiavo Alex.
Era antipatico e vanitoso, e voleva fare il padre perfetto, lo odiavo con tutta me stessa ma dovevo rispettarlo poiché mia madre finalmente aveva trovato la felicità dopo le sventure con mio padre.
-D'accordo mamma, ora se non ti dispiace vorrei dormire.- sbadigliai per rendere tutto il più credibile possibile.
-Alice mi togli una curiosità?- mi chiese osservandomi bene.
Io annuii e lei sempre squadrandomi disse -Ma mi stai prendendo per il culo? Sei perfettamente truccata, non sei in pigiama per la prima volta nella tua vita quando sei in casa e hai due quintali di profumo addosso. Aspetti qualcuno?-
Prima che io potessi rispondere, per una volta nella mia vita ringraziai Alex di essere intervenuto nel discorso.
-Amore fai dormire la piccina che è tardi.- scambiò uno sguardo amorevole (finto) a mia madre e lei sorrise.
MA TARDI UN CAZZO, ERANO LE NOVE E MEZZA PORCA PUTTANA EVA!
Bastava che mi da quella situazione e gli avrei fatto la statua.
Mia madre e Alex uscirono dalla camera e chiusero la porta, io tirai un sospiro di sollievo.
-Thom?- lo chiamai mentre lo vidi uscire dal letto aggiustandosi il ciuffo.
-Ehi...- disse risedendosi sul letto.
-E ora come esco da qui senza farmi vedere da tua madre e tuo padre?- mi domandò guardandosi intorno spaventato.
-Abbassa la voce. Comunque appena sento mia madre andare a dormire ti accompagno alla porta e vai via, capito?- gli spiegai guardandolo dritto negli occhi.
Adoravo i suoi occhi, erano grandi e profondi, ogni volta che li guardavo mi ci perdevo dentro.
***
Neanche la mia canzone preferita impostata come sveglia riuscì a farmi svegliare serenamente, balzai appena la sentì iniziare e aprì gli occhi di scatto con una voglia enorme di richiuderli.
A seguire sentii la porta aprirsi e spensi la sveglia per poi richiudere immediatamente gli occhi, facendo finta di dormire.
-Tesoro alzati!- mia madre mi tolse le coperte e continuò a ripetermi (gridando) la stessa frase da venti minuti circa.
-Sì sì mamma basta che la smetti di gridare.- dissi in un sussurro quasi inesistente e più che supplicatorio.
Lei sorrise.
Una volta vestita e lavata corsi fino alla fermata del pullman dove trovai Elisa che dormiva con la testa poggiata al finestrino.
Decisi di non svegliarla, anche perché avevo talmente tanto sonno che non volevo sentire volare una mosca.
Mancavano dieci minuti al suono della campanella per entrare a scuola, e scorsi in mezzo a tanti ragazzi un gruppetto che parlava animatamente.
Tra i ragazzi c'era anche...
Thomas? Non mi aspettavo di vederlo tanto integrato in così poco tempo, meglio per lui.
Decisi di non salutarlo, perché non mi andava molto di salutare anche quei ragazzi e rimandai.
Ma quando stetti per incamminarmi verso la classe poiché la campanella sarebbe suonata da un momento all'altro Elisa mi prese per il braccio con un sorriso gigante in volto.
-Che c'è?- le chiesi ricambiando a stento il sorriso.
-Lo vedi quel ragazzo? Quello con il ciuffo enorme che sta parlando con i ragazzi della 3C?- mi domandò euforica.
Io annuii con tristezza, ma annuii.
-È la persona più importante della mia vita. Siamo migliori amici da quando avevamo 4 anni e ci siamo separati nel momento in cui è dovuto partire per Bassano De Grappa.- disse con gli occhi che le brillavano, io mi sentii morire invece.
-Ed è anche la persona che amo, lo amo da quando lo conosco ma ho sempre avuto paura di rovinare l'amicizia stretta che c'era tra noi. Devi aiutarmi Alice.- Mi girai verso di lei con un'enorme alone improvviso di malinconia e annuii ancora sorridendo il più possibile e lei mi ringraziò.
Quando la campanella suonò corsi rapidamente verso la classe e sentii le lacrime solcarmi le guance.
Prima di aprire la porta dell'aula le asciugai con il dorso della mano e feci un gran respiro.
Appena entrai mi raggiunse Elisa con quel sorriso, istinto omicida portami
via.
***
Appena le lezioni finirono raggiunsi nuovamente la fermata del pullman, sempre leggermente triste.
Mi girai dall'altra parte cercando le mie amiche ma qualcosa mi bloccò, delle grandi erano posate sui miei occhi.
-Chi sono?- sorrisi istintivamente al suono di quella voce, così delicata, così soave e così orecchiabile.
Mi piaceva la sua voce, mi trasmetteva una tranquillità assurda, qualcosa di inspiegabilmente bello.
Gli tolsi le mani dai miei occhi e mi girai abbracciandolo forte, il suo profumo.
-Thomas.- dissi solo mentre sentivo le sue braccia che mi sollevavano in aria.
Mi fece roteare e qualche piccolo grido uscì dalla mia bocca.
-Dai mettimi giù Thomaaas! Thom mettimi giù. Thoom!- continuavo a gridare ma lui rideva e non mi metteva giù, così presi a ridere anch'io.
Dopo qualche minuto mi mise giù e mi riabbracciò.
Posò un bacio sul mio collo ed io sussultai, sorrise su di esso.
Sentivo ancora il suo dannatissimo profumo, stava diventando una droga.
Eppure lo conoscevo da tre fottuti giorni ma mi sembrava di conoscerlo da sempre.
La campanella suonò ma lui continuò a tenere le mani posate sui miei fianchi e a guardarmi negli occhi.
Dovevo entrare in classe ma non avevo né la forza fisica e né quella psicologica di muovermi da lì, cazzo se ero fottuta.
-Adesso non m'importa di niente, voglio solo baciarti.- un Thomas inaspettato e anche leggermente ribelle mi si presentò davanti avventandosi a baciare le mie labbra.
Anche se lo vidi abbastanza bisognoso di quel bacio almeno quanto lo ero io, fu un bacio dolce, proprio come lui.
Ebbene sì, perché era dolcissimo e lo desideravo sempre di più, desideravo stare sempre con lui.
Anche se stavo perdendo tempo e avevo paura che qualcuno ci vedesse il mio cuore scoppiava di gioia.
Quando ci staccammo sorridemmo entrambi, io sentivo le mie guance accaldarsi immediatamente.
Mi posò una mano sulla guancia accarezzandola lentamente.
-Scusa, è che non resistevo più. Era da avantieri che lo volevo fare ma c'è sempre stato qualcosa che mi ha impedito di farlo. Comunque scusa ancora.- disse imbarazzato, era incredibile quanto fosse adorabile è bello.
-Non...non fa niente, lo volevo quanto lo volevi tu te lo assicuro.- affermai guardando verso il basso per il troppo imbarazzo.
-Ma non posso.- alzai immediatamente gli occhi a guardarlo mentre pronunciavo le parole che lo fecero morire dentro, io non potevo.
Lo dovevo fare per Elisa, almeno questa volta.
Io ci tenevo a lei e non potevo fargli un torto simile, dopotutto erano migliori amici da sempre, o meglio lo sono stati fin quando Thomas è andato via da dall'Italia.
Avevo paura di perdermi in quella tristezza che mi stava avvolgendo lentamente, Thomas non disse nulla per pochi minuti.
Poi si scusò ancora e mi fece un cenno con la mano, sparì dietro l'angolo ed io salii sul pullman ancora più abbattuta di prima.

Spazio Autrice.
Hola Gentee!
Come state? Io bene ma non ho nessunissima voglia di tornare a scuola.
Spero che il capitolo vi piaccia anche se non è granché, è solo che non sono al massimo dell'ispirazione.
Avete visto il nuovo video di Scusa sul canale i Thommy? Io sii ve lo metto suu.
Non vedo l'ora di vedere Thomas sabato e voi?
Lasciate una piccola stellina suu! (Scusate l'orario, scrivo sempre di notte HAHAHAH)
Detto questo mi dileguo.
Besos.

Save Me. •Thomas Bocchimpani•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora