Capitolo 3

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La prima cosa che feci fu lasciare la mano del ragazzo. Mi alzai dal letto cercando di mantenere la calma e chiusi per un attimo gli occhi. In quel momento cercai di raccogliere tutte le idee. Quella ad aver sbagliato ero io e sicuramente quello poteva essere un ottimo modo per capire definitivamente che avrei dovuto lasciar perdere fin dall'inizio.

Riaprii gli occhi e gli sorrisi debolmente, mi sembrava di aver appena affrontato una delusione d'amore. I miei occhi diventarono lucidi e le mani iniziarono a sudare per l'agitazione.

«Hai un'altra. Avrei dovuto immaginarlo, spero solamente che un giorno si faccia viva. Non meriti di stare solo.» Non feci come di consuetudine, non mi abbassai a dargli un bacio e tantomeno mi dilungai con le parole. Sentii il bisogno imminente di uscire dalla stanza ed andare via. Mi sembrava quasi di soffocare.

Percorsi il corridoio principale dell'ospedale e vidi arrivare verso di me una delle responsabili, feci finta di nulla e continuai a camminare fino a raggiungere l'uscita.
Mi accorsi che nel salutare Harry spesi ugualmente delle belle parole per lui, come se potessero essere motivate, ma in realtà non sapevo nulla di lui ed era sciocco anche solamente pensare che in un futuro avrebbe fatto parte della mia vita.

Tornai a casa facendo il giro più lungo possibile, camminare fin da sempre mi faceva bene, mi aiutava a non pensare. Quella, era un'abitudine che acquisii quando ancora abitavo con i miei genitori. Le liti erano molte e quello era il modo migliore per tirarmene fuori.

Arrivai a casa e la prima cosa che feci fu prendere il diario e scrivere. Era raro che lo facessi più volte nello stesso giorno.

"8 Maggio 2016

Sento il bisogno di rifugiarmi a scrivere. Ciò che ho fatto oggi è stata l'idea più stupida che io abbia mai avuto. Non avrei mai dovuto cercare informazioni sul ragazzo, ho oltrepassato ogni limite. Ho permesso che la mia vita professionale interferisse con quella persona. Un' errore che non avrei mai dovuto commettere.
Vedere quelle immagini è stato come ricevere una pugnalata allo stomaco, mi sento solamente una stupida ragazzina.
Cosa mi aspettavo da questa situazione? Era quasi certo che ne sarei uscita scottata.
Ho deciso, da domani niente più visite ad Harry, chiederò a qualcun altro di farlo per me.
È l'ora di dare una svolta alla mia vita, ovviamente senza di lui.

-Alyssa"

La prima cosa che feci dopo aver finito di scrivere fu un grande respiro, forse liberatorio, credevo che la situazione sarebbe migliorata.

Dopo aver contattato alcuni amici decisi di preparare per loro la cena, in realtà mi mancavano molto e la loro presenza sicuramente mi avrebbe tirata su di morale.

«Gregory!» Sorrisi ampiamente dopo aver aperto la porta e mi sporsi verso di lui per dargli un bacio sulla guancia. «Scusami ma ho le mani bagnate e devo andare a controllare le cose da mangiare, se arriva qualcuno apri tu! » Dissi senza nemmeno dargli il tempo di obbiettare

«Devo dire che sei stata molto accogliente. Sei sempre la solita Alyssa, fin dai tempi dell'asilo» Lo sentii ridere e appoggiare il casco della moto sul tavolino dinnanzi al divano.
Lui era un amico fidato, la nostra amicizia era la più duratura che avessi mai avuto. Lo conoscevo da sempre, per me era come un fratello.

La porta venne aperta per altre due volte per accogliere Marissa e Abigail che subito vennero a salutarmi con un bacio sulla guancia. La cena organizzata all'ultimo momento destó sospetti in tutti loro e me ne accorsi. Non ero solita improvvisare.

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