"11 Aprile 2016
Rabbia. Ecco, questo è ciò che provo. Rabbia pura.
Insomma, non posso nemmeno assentarmi da casa per qualche ora che ritrovo mia sorella amoreggiare con Harry?
Dio, può essere anche che io abbia frainteso, ma il sangue mi è ribollito.
Insomma, era una situazione inequivocabile.
Io prima di sedermi sulle gambe di Gregory, nonché il mio migliore amico, sonno passati anni, invece lei non si è fatta molti problemi.
So benissimo che Jessica è sempre stata molto espansiva, socievole ed attraente, ma sa come vanno le cose sulla questione "Harry".
Sa benissimo che mi sono presa una cotta e nemmeno ho idea di come sia successo.
Forse è vero, non dovrei trattenermi così tanto, ma non posso saltargli addosso, non sarebbe normale.
Ma lei, lei è diversa da me.
Ora la prenderei per i capelli e la teascinerei per tutta la casa come se fosse un'aspirapolvere, però, le voglio bene.
Mi sento così stupida a scrivere su questo cavolo di diario, insomma, dovrei affrontare i problemi in modo diverso. Se prendessi il telefono e chiamassi qualche amico credo che sarebbe la cosa migliore.
Non ha senso fare la bambina. Non sono una bambina.
Sono una donna che sa cosa vuole nella vita e che per ottenerlo sceglie delle strade ambigue.
La stronza bussa alla porta come se non sapesse che con due colpi vicino alla serratura la porta si aprirà.
Quanto odio questo tipo di sceneggiate.
Chi sa cosa sta pensando Harry?
Francamente credo che a lui non interessi più di tanto, forse ha la coscienza apposto. Dopotutto non ha fatto niente di male. Non stiamo insieme.
Non ci devo pensare, sto letteralmente impazzendo.
Devo solamente pensare che le cose andranno meglio e che non devo farmi paranoie strane.-Alyssa"
Il diario lo lasciai appoggiato sul comodino e dopo aver fatto il giro del letto andai ad aprire la porta della camera.
Lo trovai davanti a me con tanta disinvoltura, sembrava quasi che stesse aspettando in fila per andare in bagno in una discoteca.
Sospirai e scossi la testa rimanendo in silenzio.
I passi mossi da me si sentirono per tutto il corridoio e quando arrivai in cucina aprii il frigorifero e presi la prima bevanda fresca trovata.Stappai la bottiglia di birra e con essa in mano tornai verso la camera da letto trovandolo ancora nella stessa posizione.
«Ti faranno una statua.» Ironizzai.
Bevvi un sorso di birra e sentii per un attimo la pace dei sensi. La rabbia mi aveva fatta accaldare e una birra ghiacciata era ottimale. Solitamente non bevevo, ma lo preferivo al fumo.
Raggiunsi il letto e gattonai fino ai cuscini, li sistemai dietro alla schiena ed accesi la tv mettendo sul primo canale trovato.
«Ma vuoi spiegarmi che ti prende? Sei strana forte, sai?» Sbuffò sonoramente proprio come fanno i bambini e si mise a sedere accanto a me iniziando a fissarmi.
«Non mi prende niente. Tanto cosa me ne frega se trovo mia sorella sopra di te e tu che la tocchi come se vi conosceste da anni.» Notai per prima il tono di voce usato. Sembravo veramente una vipera.
In tutta risposta si mise a ridere, rise come se gli avessi raccontato qualcosa di divertente. Mi diede troppo fastidio, avrei voluto rovesciargli la bottiglia di birra addosso.
Non lo degnai più di uno sguardo e girai il capo rivolgendolo verso la finestra. Continuai a bere con nonchalance lasciando qualche sospiro.
«Perché sei così infantile? Non stavamo facendo nulla e poi non credo che tu sia così tanto santarellina con i tuoi amici, dai...» Mi voltai subito e lo fulminai con lo sguardo.
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Asleep ★ #Wattys2017
Teen FictionNon puoi credere di mentire a vita, la verità verrà sempre a galla. • Tratto dal libro • «Il primo bacio me lo farai sudare, vero?» non seppi nemmeno io con quanta naturalezza mi fosse uscito dalla labbra. D'altronde bramavo così tanto un suo bacio...