Quando iniziai a parlare, capii che non fosse il momento giusto per dire ad Harry la verità.
Senza ombra di dubbio gli avrei rilevato ogni dettaglio di quella storia, ma non direttamente.
I suoi occhi continuarono a scrutarmi intimidandomi di continuare a parlare, in essi mi parve di vedere paura, cosa che mi sorprese molto.
«Alyssa, non mi tenere sulle spine. Qualcosa non va?» mi chiese iniziando a massaggiare entrambe le mie mani con il pollice.
Feci un grande respiro e forzai un sorriso cercando di scacciare il malumore che si era impossessato di me.
«No, scusami.» Scossi il capo sorridendo.
Dopo qualche secondo mi trovai seduta sulle sue gambe con le braccia avvolte al suo collo.
Avevo deciso. Se avesse dovuto scoprirlo lo avrebbe dovuto scoprire grazie al diario. Era lì il posto in cui ero stata più sincera, nel quale erano raccolti i sentimenti più puri che provavo nei suoi confronti e non quelli morbosi che stavo esternando nei periodo precedenti.
Avrei finto di lasciarlo distrattamente in giro per casa ed ero sicura che lui preso dalla tentazione l'avrebbe aperto e avrebbe letto.
«Tu sei così strana, me ne sono accorto subito, ma mi piaci.» Le sue mani andarono a finire sui miei capelli. Spostò una ciocca dietro all'orecchio e mi diede un bacio vicino alla mascella.
Fui incapace di replicare, sorrisi assumendo un colorito più roseo del solito.
«Ma cosa voleva quella? April.» chiese aggrottando la fronte bisogno di risposte.
«Mh, sai, è una ragazza che ti conosceva ma che non ti piaceva molto. Una rottura di scatole. Me la sono sbrigata io.» Sospirai sperando che la conversazione si chiudesse lì, non avrei saputo inventare altre menzione.
«Allora hai fatto bene.» Fece spallucce e applicò più pressione sul mio corpo abbracciandomi.
Il modo in cui si fidava Harry di me, era un qualcosa che mi distruggeva completamente. Si fidava senza alcuna esitazione, senza avere nessun dubbio ed io forse, mi stavo approfittando di quella situazione senza nemmeno accorgermene.
Iniziammo a guardarci con un sorriso appena accennato, fin quando i suoi occhi non caddero sulle mie labbra. Lo notai subito.
Nervosamente incominciai a strappare le pellicine con i denti, come se quei movimenti potessero evitarmi l'imbarazzo di quella situazione.
Il suo sguardo mi fece sentire nuda, come se fossi spoglia di ogni indumento, come se lui potesse vedere anche ciò che si trovava dentro di me.
Alzò di nuovo la mano verso di me e con un movimento fulmineo avvicinò il mio viso al proprio. I miei capelli castani mi coprirono le guance che ormai erano diventate bordeaux.
Pochi istanti dopo, le nostre labbra iniziarono a sfiorarsi, come se entrambi avessimo avuto la paura di esagerare o di superare il limite dell'altro. Il suo profumo fresco di menta mi inebrió completamente.
I tempo che aspettai per un suo bacio, mi sembrò un'eternità, ma incapace di prolungare l'attesa accorciati completamente le distanze e lo baciai.
Il cuore iniziò a prendere un ritmo accellerato e le mie mani strinsero più forte le sue spalle tatuate e muscolose.
Le nostre labbra iniziarono a muoversi una contro l'altra e chiudendo gli occhi iniziai ad assaporare a pieno la sensazione di benessere provata.
Fu il primo bacio tra di noi, quello che mi sarebbe rimasto impresso nella mentre per molto tempo. Quello che avrei ricordato anche se avessi perso la memoria.
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Asleep ★ #Wattys2017
Teen FictionNon puoi credere di mentire a vita, la verità verrà sempre a galla. • Tratto dal libro • «Il primo bacio me lo farai sudare, vero?» non seppi nemmeno io con quanta naturalezza mi fosse uscito dalla labbra. D'altronde bramavo così tanto un suo bacio...