Corsi così tanto che quando raggiunsi Gregory non avevo più riserve di ossigeno.
Mi piegai ed appoggiai entrambe le mani sulle ginocchia cercando di respirare nuovamente in modo regolare.
Non se ne andò, rimase lì a guardarmi cercando in me delle spiegazioni.
Alzai lo sguardo verso di lui e rimettendomi in posizione eretta, appoggiai una mano sul petto che ormai andava su e giù velocemente.
«Gregory non è come sembra, almeno non come sembra a te.» Dissi prima di spostarmi i capelli dal viso e fare ancora qualche passo verso di lui per dimezzare la distanza che ci stava dividendo.
«E cosa mi è sembrato? Palesemente state insieme o cose simili. Non ho bisogno di sentire cazzate, tutte le volte ti diverti ad illudermi e a farmi credere che tra di noi ci possa essere qualcosa di più, ma alla fine ti tiri in dietro lasciamdomi ogni volta con il cuore spezzato e mille domande sul perché non vuoi stare con me.» Fece una pausa e alzó gli occhi verso il cielo. Tipico gesto di quando cercava di mantenere la calma.
«Io darei il mondo per te, lo sai benissimo. Ci conosciamo da anni e sono sempre stato al tuo fianco e tu? Tu ora hai perso la testa per uno che nemmeno consci. Sei una cazzo di bugiarda e sinceramente nemmeno meriti qualcuno come me, hanno cercato di farmelo capire in molti, ma io ho sempre detto che tu sei l'unica che davvero io voglia. Adesso me ne rendo conto, ma è troppo tardi.» Incominciai a sentire il mondo crollarmi addosso. Se lui, l'unica persona che aveva sempre creduto in me, stava incominciando a pensare quelle cose, forse stavo sbagliando davvero.
Ogni parola detta da chi vuoi bene fa male, ma da parte sua mi uccisero letteralmente.
«Non sei più la stessa, credo che tu abbia bisogno di uno psicologo bravo. Prima o poi ti si ritorcerà tutto contro e non saprai nemmeno come uscirne fuori da questa situazione. Vedi di crescere un po' e di tornare alla vita reale dove le relazioni si basano sulla verità e non sulle menzogne, forse nemmeno lui merita quello che gli stai facendo.» Avrei voluto piangere, ma mi sentii umiliata perché la nostra conversazione ormai non era più privata, ma ci stavano ascoltando tutti i passanti.
«È meglio che per un po' le nostre strade si dividano e quando avrai fatto chiarezza nella tua vita sarò lieto di ritornare ad averti come amica. Ormai ci ho perso le speranze per una relazione, ma va bene così.» Accennó un sorriso sulle proprie labbra, ma nei suoi occhi notai una nota di tristezza e rabbia nei miei confronti.
Mi voltò le spalle senza darmi il tempo di poter replicare ed incominciò ad allontanarsi prendendo la strada verso casa.
La gente continuò ad osservarmi come se fossi stata un fenomeno da baraccone.
«Fatevi gli affari vostri.» Dissi a voce alta.
Mi guardai attorno e dopodiché scossi il capo e a testa bassa mi diressi verso casa mia.
La vergogna si era impossessata di ogni parte di me. Addirittura credeva che avessi bisogno di uno psicologo. Ne avevo bisogno?
Continuando a tenere lo sguardo basso notai che il gelato sulle mie gambe si fosse asciugato e che avesse lasciato una patina appiccicosa. Storsi il naso e continuai a camminare ripensando alle parole dette da Gregory.
Quella era stata la prima volta in cui mi aveva parlato in quel modo, l'unica in cui mi aveva sputato in faccia tutto senza alcun filtro. Non aveva avuto nessuna premura di non ferire i miei sentimenti, ma d'altronde io ne avevo avuta prendendomi gioco di lui?
Non l'avevo fatto intenzionalmente, volevo provare davvero a concedere nuovamente anima e corpo a lui, ma non riuscivo. Non ero consapevole di quanto mi piacesse Harry.
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Asleep ★ #Wattys2017
Ficção AdolescenteNon puoi credere di mentire a vita, la verità verrà sempre a galla. • Tratto dal libro • «Il primo bacio me lo farai sudare, vero?» non seppi nemmeno io con quanta naturalezza mi fosse uscito dalla labbra. D'altronde bramavo così tanto un suo bacio...