Cap54-l'ultimo battito

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CAP 54-l'ultimo battito-

(PARTE SARAH)

-La paura? Ormai era diventata qualcosa con cui dovevo convivere. Ho visto di tutto, mi è stato fatto di tutto... Ormai i limiti sono già stati superati. Sapevo gestire bene la paura e l'ansia, ma quella sera qualcosa si era scatenato in me. Avevo paura,lo ammetto.

Justin andò via, scappò... Ovviamente i coglioni come lui, questo fanno: Scappano.

Corsi subito da Zack che era lì, per terra, sanguinante.-

Io: Dio mio! Zack, ti ha fatto parecchio male?!? -dissi correndo preoccupata-

Z: mi spiace ammetterlo, ma si. Mi ha massacrato.

Io: andiamo, torniamo a casa. -lentamente, passo dopo passo, riuscimmo a tornare a casa. Mia madre non era in casa, e ne ero grata. come cazzo avrei dovuto "giustificare" tutte quelle cicatrici che aveva Zack?

Pian piano salimmo le scale fino ad arrivare in camera mia. Lo feci distendere sul mio letto, poi corsi nel bagno in cerca di disinfettante, ovatta e magari un po' di garza. Trovato il tutto, ritornai da Zack. Mi sedetti al suo fianco incominciando a medicarlo e di tanto in tanto gemeva dal dolore. Finito di medicarlo, buttai il tutto in un cestino e mi stesi affianco a lui; mi fece segno di poggiare la testa sul suo petto, lo feci e intanto lui passò una mano da sotto il mio collo per poi stingermi forte tra le sue braccia, mi sentii al sicuro, protetta... Sembrava che le cose stessero migliorando, che il mio cuore si stesse ricomponendo riunendo tutti i suoi pezzi precedentemente andati persi... Ma qualcosa non andava, mi sentivo come se uno di quei tanti pezzi mancasse, il pezzo più importante.

Z: la sai una cosa? -chiese con la sua voce calda,leggermente impastata dal sonno e dalla stanchezza, che era facile da notare in lui. Disapprovai concentrando il mio sguardo fisso nel suo- nonostante tutto quello che è successo, é stato il giorno più bello della mia vita. -con la mano libera, spostò due ciocche di capelli che cadevano davanti il mio viso, le mise dietro l'orecchio e prese il mio viso in una mano accarezzando la mia guancia facendo movimenti circolari col pollice- e non perché abbiamo fatto l'amore, ma perché sto passando momenti con te come questo... Non l'ho mai fatto prima d'oggi, ma già ho capito che amo farlo.

Io: a c-cosa ti riferisci? -chiesi stranita-

Z: amo tenerti fra le mie braccia, sul mio petto. Amo lasciarti piccoli e morbidi baci. Amo stare ore ad osservare la tua immensa bellezza. Amo stare in silenzio con te al mio fianco, magari ad ascoltare lo stesso silenzio che ci circonda. Sai, noi molto spesso non ci facciamo caso, ma il silenzio ha molto da dirci, forse più del rumore.

E...per me tutto di te è perfetto,amo tutto di te, e non so spiegarmelo.. Forse proprio perché amo te.

(Parte Justin)

-tornai a casa in un lampo. Infilai le chiavi nella porta, e con uno scatto veloce l'aprii, non c 'era nessuno, i ragazzi non erano in casa, e forse era la cosa migliore.

Corsi al piano di sopra fottendomene di tutto, entrai in camera mia sbattendone la porta con forza. Non so di preciso dove finirono le mie scarpe appena le lanciai in un punto impreciso della camera, magari sotto il letto, o magari affianco la porta, o ancora dietro il comodino...

Mi buttai nel letto sentendomi perso e solo, abbracciai il cuscino sentendomi un bambino indifeso. Si, esatto : uno dei più pericolosi gangster si sentiva inerme al forte dolore che cresceva smisuratamente nel suo petto.

"Io...non ti amo più, mi dispiace" ed ecco un'altra fitta al cuore. Più ripetevo nella mia mente quella frase, più mi distruggevo. Ma ecco che quella frase incominciò contro la mia volontà a ripetersi e ripetersi nella mia mente come un disco, un fottuto disco che se solo fosse stato reale avrei potuto spaccare in mille pezzi, proprio come lo era il mio cuore. Non volevo, no che non volevo... Ma le lacrime scesero giù dai miei occhi come cascate. Strinsi più forte a me quel cuscino sentendo il bisogno di una persona.

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