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Non mi ricordavo molto di quella notte, avevo profondi vuoti di memoria però sapevo di aver bevuto molto, se non troppo e Benjamin lo stesso.
Fortunatamente, e contro le aspettative, non mi ritrovai in ospedale ma in un letto d' hotel.
La stanza era abbastanza grande, dalle finestre filtravano i raggi di sole chiari e fastidiosi.
Mi bruciavano gli occhi e avevo un mal di testa devastante.
Mi sentivo stanca e senza nessuna voglia di alzarmi, anche se quello succedeva tutte le mattine.
Mi sentivo una merda calpestata, l' esempio non è dei migliori però rende l' idea della disperata che ero.
Aprii gli occhi a fatica e la mia vista era come annebbiata, ci misi un po'  a vederci bene e la prima cosa che vidi era una mano posata sul mio ventre.
Mi girai di scatto non ricordando chi c' era con me la sera precedente e vedendo Benjamin lì, sdraiato e che dormiva beato mi faceva sorridere e calmare allo stesso tempo.
Mi sembrava di essere tornata nel passato e la sensazione era piacevole.
Mi girai di lato, dandogli le spalle,  cercando di tornare a riposare di nuovo dato le mie condizioni penose, ma Benji non sembrava avere la mia stessa idea.
La sua mano vagò per il mio fianco lentamente, avanti e indietro accarezzandomi dolcemente e con delicatezza.
Lo stavo odiando in quel momento in un modo assurdo.
Volevo dormire e lui continuava a distrarmi.
Continuavo a tenere gli occhi chiusi, ma non riuscivo a non rabbrividire ad ogni sua carezza e a stare ferma.
La sua mano scese all' orlo della mia maglietta che penso fosse sua dato il suo odore riconoscibile, ma non ricordavo come l' avevo avuta.
Disegnò con le dita cerchi immaginari sulla mia pelle scoperta e quella fu la mia disfatta.
Mi girai verso di lui e il mio sguardo si scontrò con i suoi bellissimi occhi azzurri e mi venne istintivamente un sorriso sulle labbra.
"Buongiorno" mormorò con la voce impastata dal sonno e io sbadigliai assonnata.
"Sei incontenibile pure la mattina" mi lamentai anche se non mi dispiaceva di certo quello che stava facendo, ma avevo una leggera voglia di dormire.
Proprio piccola eh.
"Ti piaccio da incontenibile" replicò con un sorriso beffardo stampato in volto. "Anzi...mi ami".
"Ho sempre preferito New York" risposi facendo una smorfia e lui si trattenne dal ridere.
"Era una battuta pessima" affermò convinto.
"Non quanto la tua guida" lo presi in giro e lui si morse il labbro facendo il finto offeso.
"Perché dovrei avere una patente se tanto ci siete tu e Fede che potete portarmi ovunque io voglia" disse alzando un sopracciglio con fare ovvio.
"Per avere la tua indipendenza (?)" Risposi, ma la mia suonò più come una domanda.
"Io sono dipendente da te.
In questo caso che fai?" Mi chiede con un sorrisino divertito.
"Cerco di non farti patire l' astinenza" dissi prontamente e mi misi a cavalcioni su di lui.
La mia maglietta si alzò arrivando appena sotto i fianchi e il suo sguardo si fece più intenso e concentrato su ogni mio piccolo movimento.
Vedevo nei suoi occhi un po'  di malizia e sapevo che la mattina era un po'  più sensibile che nel resto della giornata e sfruttai ciò a mio vantaggio.
Mi morsi il labbro e mi abbassai arrivando a far toccare le nostre fronti.
Benjamin aveva schiuso le labbra e pensai che si aspettasse che io lo baciassi, ma non lo feci.
Gli sfiorai le labbra con le mie mentre muovevo i fianchi contro i suoi e lo sentì sussultare.
Mi compiacqui dell' effetto che avevo su di lui e sorrisi avvicinandomi di nuovo alle sue labbra.
Gli diedi un bacio sull' angolo della bocca e lo sentì sospirare.
Si stava spazientendo, lo conoscevo eppure sapevo che gli piaceva questo gioco quanto a me piaceva stuzzicarlo.
Scesi a baciargli la mascella con tutta la lentezza del mondo, facendo un percorso immaginario fino al suo collo.
Mi diede il tempo di lasciargli un bacetto soltanto e invertì le posizioni velocemente bloccandomi le mani ai lati della mia testa.
"Non ce la faccio più"ammise e il mio sguardo automaticamente cadde in basso.
La situazione si fa interessante.

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