54

749 70 16
                                    

Gentee!
Non so se qualcuno lo ha notato però siamo 78 in fanfiction e io sto sclerando altamente male quindi vi renderò partecipi del mio disagio.
Se state pensando che io abbia assunto droghe pesanti non è così, io sniffo solo le magliette di Benji e Fede (più di Fede, Benji è proprietà privata).
Arrivando al dunque...non sapevo come ringraziarvi e ripetervi 'grazie' per la miglionesima volta mi sembrava troppo scontato  quindi dopo aver rotto il cazzo (da notare la mia finezza) alla mia sister (thnksfrthptrk, I love you) ho deciso di ringraziarvi con un capitolo (che sarebbe questo) , so che mi odierete perché Benjamin e Barbara non stanno ancora insieme, ma qualcosa accadrà forse nel prossimo capitolo, chi lo sa...
Scusatemi per i tempi verbali un po'  sballati e sicuramente sbagliati, ma vado più a suono che per correttezza grammaticale e appena finirò di scrivere la storia la revisionerò come si deve.
Buona lettura 💕

***

Barbara's pov


Camminai lentamente verso la cucina, il pavimento di piastrelle di una strana tonalità di grigio era freddo sotto i miei piedi nudi.
Non ero sicura di niente in quel momento, tutte le mie certezze erano andate a farsi fottere e non avevo nulla da perdere. Avevo già perso l'una persona che io abbia mai amato davvero, l'unico che mi faceva venire il batticuore con soltanto un sorriso, il ragazzo per cui  mi piaceva andare a scuola, solo a guardarlo da lontano mentre passava per il corridoio con il suo migliore amico, Federico, e con tutti gli sguardi puntati su di loro.

Era l'unico motivo per cui mi impegnavo in inglese.

Odiavo quella materia con tutta me stessa, non riuscivo a parlarla non so perché,  ma quando scoprii che il mio caro Benjamin era per metà australiano e che faceva pure da tutor per crediti feci domanda per averlo, ma data la mia grande sfiga mi mandarono una ragazza molto simpatica però non era Benji.
"Non sono bella come lui, ma in compenso sono brava in inglese" mi disse la prima volta che ci vedemmo vedendo la mia totale delusione e deducendo che non era lei che aspettavo.
Alla fine è stata un' esperienza divertente, ho guadagnato un' amica che mi ha procurato il numero di Benji che non ho mai avuto il coraggio di utilizzare e un bell' otto in inglese.
I post- it erano uno statagemma suggerito dalla mia tutor che ho usato pensando che fosse una cosa davvero assurda e inutile.
Non ci credetti quando mi rispose, pensai che fosse uno scherzo o una persona qualunque, ma quando lo vidi arrivare nel laboratorio di lingue, il giorno in cui finalmente ci vedemmo credo di aver avuto un piccolo infarto  e che il mio cuore sia schizzato fuori dal mio petto.
Un piccolo sorriso involontario mi spuntò in viso al ricordo di quella giornata assolutamente perfetta.
Sembravano passati secoli da allora.
"Buongiorno" salutai Matteo che era intento a preparare un caffè.
"Buongiorno" rispose senza degnarmi di uno sguardo.
Non gliene feci una colpa e non mi arrabbiai minimamente.
Non avevo né la voglia né le forze per litigare con lui.
Era girato di spalle, gli andai incontro posando le mani sulla sua vita e lo abbracciai da dietro posando la guancia sulla sua schiena.
Si irrigidì al mio tocco, lo sentivo teso e iniziai ad accarezzargli la schiena dolcemente cercando di tranquilizzzarlo.
A poco a poco sentì i suoi muscoli rilassarsi e il suo respiro diventare regolare.
"Mi dispiace..." mormorai a bassa voce, ma il silenzio che era presente in quella casa gli permise di sentirmi. "Ho chiuso con Benji" gli rivelai e lo sentì sospirare.
Non stavo provando niente in quel momento se non un gran vuoto.
Mi sentivo una bambola di pezza senza vita.

Lui si girò, mi sorrise leggermente e mi abbracciò stringendomi forte a lui come se avesse avuto paura di perdermi da un momento all' altro.
Poteva succedere eppure io ero ancora lì, tra le sue braccia e mi sentivo fuori posto.
Adoravo le braccia di Benjamin, erano tautate e forti, mi piaceva tracciare con le dita i contorni dei tatuaggi neri sulla sua pelle nuda.
Lo facevo di notte mentre si stava per addormentare e io lo osservavo.
Era una visione meravigliosa.
Sembrava un angelo caduto dal cielo e sembrava essere fuori posto accanto a me.

"Ricominciamo da capo..." mi sussurrò all' orecchio e io non gli risposi. Mi limitai a sprofondare tra le sue braccia e a farmi coccolare come più gli piaceva.
Fallo per Alex.
Lo sto facendo per lui. Continuavo a ripetermi continuamente cencando di adempiere i miei doveri di madre, ma c' era una vocina insistente nella mia testa che mi ripeteva che non era mio figlio quindi nessuno mi avrebbe mai biasimata se me ne fossi andata.

E Asia?
Cosa avrebbe detto?
Si sarà sicuramente rigirata nella tomba vedendo cosa stavo combinando.
Un casino dopo l' altro.

Ero talmente confusa che iniziò pure a farmi male la testa.

La cosa che mi passò per la mente in quel momento fu orribile.
Se Alex fosse morto e se non lo avessero portato in salvo facendo il parto cesario ora io sarei stata tra le braccia di Benji e non tra quelle di Matteo.

Mi diedi della cogliona da sola e mi sentì una merda solo per averlo pensato.

Come potevo voler male a un bambino così tenero e che mi amava incondizionatamente?

Matteo sciolse l' abbraccio per primo, ma non tolse le sue mani dalla mia vita.
Mi sorrise dolcemente e mi alzò il viso affinché lo guardassi.
Qualche secondo più tardi mi ritrovai le sue labbra sulle mie.
Era tutto così sbagliato eppure non lo rifiutai.
Dovevo provarci, dovevo provare a far funzionare le cose tra me e Matteo e smetterla di pensare a Benjamin.
Ricambiai il bacio controvoglia, ma alla fin fine non fu così terribile dato che lui non era di certo un pessimo baciatore e lo seppe rendere piacevole.

Forse mi stavo facendo tremila paranoie per niente e magari la mia famiglia poteva davvero funzionare.

Quella era la mia convinzione almeno fino a quella mattina perché presto la cambiai e niente fu mai come prima.

Social→Benjamin Mascolo {Slow Updates}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora