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N.A.
Se vi va passate a leggere la mia nuova storia su Fede.

***

Accarezzai il petto nudo di Benjamin con dolcezza guardando un punto indefinito nel vuoto.
Il tempo passava e la realtà mi stava schiacciando.
Aveva creato un nodo al mio stomaco che non voleva saperne di andarsene. Sapevo che appena sarei uscita da quella stanza avrei dovuto affrontare tutto il mondo che c' era fuori e ricordarmi che non esistiamo solo io e Benji, purtroppo.
"A cosa stai pensando?" Mi chiese lui accarezzandomi piano i capelli.
Avevo la testa appoggiata al suo petto e sentivo il suo cuore battere sotto il mio orecchio nel silenzio della stanza.
Non ebbi il tempo di rispondere che il mio cellulare suonò.
Mi alzai dalla mia posizione comodissima svogliatamente e mi allungai per prendere il telefono che era finito per terra in mezzo ai nostri vestiti.
"Pronto?" Risposi senza guardare chi mi avesse chiamato.
"Abbiamo un piccolo problemino" mi informò Andrew con un tono leggermente preoccupato.
Io alzai gli occhi al cielo e mi preparai a ricevere una brutta notizia.
"È venuto Matteo stamattina qui con sua madre e, erano entrambi leggermente incazzati, si sono presi Alex" affermò e mi sembrò di star cadendo da un grattacielo. Mi sentivo leggermente stordita dalla notizia peggiore che mi sarebbe mai potuta arrivare e sentivo lo schianto avvicinarsi.
Non potevo certo sperare che tutto si sistemasse dalla notte al giorno, ma una parte di me sperava di poter rimanere tutta la vita tra le braccia di Benjamin e tra queste mura.
Lo scontro con il mondo reale fu brusco e non gradito.
"Che è successo?" Mi chiese il moro.
Leggevo la preoccupazione nei suoi occhi, il mio labbro inferiore iniziò a tremare mentre il mio sguardo vagò per tutta la stanza cercando di ragionare lucidamente, ma l' unica cosa a cui riuscivo a pensare era Alex.
Dio...non potevo lasciarlo in mano a quei due.
Sua madre avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di infastidirmi ed era una grande manipolatrice. Chissà cosa gli stava dicendo a mio figlio.
Dovevo fare qualcosa, ma cosa?
Riprendermi Alex era l' obbiettivo il fatto che Matteo era il padre naturale non mi interessava minimamente.
"Non...arrivo"risposi semplicemente e riattaccai la chiamata senza dargli l' opportunità di rispondere.
"Barbie..." mi chiamò Benjamin, ma io lo ignorai.
Mi alzai e mi vestì in fretta e furia. Non pensavo ad altro che a irrompere in quella casa e portare in salvo Alex.
"Barbara" riprovò Benjamin e sentì il letto scricchiolare segno che si stava alzando.
Mi raggiunse qualche secondo dopo, mi strinse delicatamente il polso con la sua mano e mi fece girare.
Mi guardò con tanta preoccupazione mista a esasperazione e un pizzico di tristezza.
Credo che anche lui si fosse reso conto che in fondo, per quanto noi ci avremmo provato, non poteva funzionare.
Avevamo entrambi degli obblighi, dei doveri che dovevamo rispettare e la mia priorità era salvaguardare Alex prima di chiunque altro.
Mi piangeva il cuore a vedere Benji così affranto, ma non potevo essere così egoista da mettere in secondo piano Alex.
Mi ero resa conto cosa stavano facendo madre e figlio e non gliel' avrei lasciato fare per nulla al mondo.
Chiusi un attimo gli occhi cercando di cacciare le lacrime che minacciavano di uscire, ma non ci riuscì.
Scoppiai a piangere come una bambina e Benjamin mi abbracciò. Mi strinse a sè facendomi sentire completamente al sicuro e io non volevo nient'altro che non fosse lui.
Perché doveva essere tutto così dannatamente difficile?
Perché non andava mai nulla per il verso giusto?
Perché la felicità durava così maledettamente poco?
Mi sembrava tutto ingiusto e senza senso.
Che avevo fatto di male?
"Vogliono portarmi via mio figlio" dissi tra le lacrime mentre lui mi accarezzava la schiena e cercava di calmarmi.
"Non ce la faranno.
Sei forte Barbara e so che riuscirai a uscire anche da questo problema a testa alta e con tuo figlio per mano" mi disse allontanandosi per guardarmi in viso, ma il mio sguardo era rivolto verso il basso.
"Guardami Barbie" mormorò lui, però io non lo ascoltai. "Ti prego Barbara..." ritentò e io lo accontentai. "Prendi Alex e portalo qui. Staremo tutti e tre insieme e ti farò scordare Matteo e tutti i tuoi problemi  dal primo all' ultimo.
Non devi affrontare tutto da sola, io mi occuperò di te nel migliore dei modi, non ti farò mancare nulla, sarò il tuo sostegno, la tua ancora,il tuo punto di riferimento, il tuo punto di sfogo, sarò colui che ti renderà felice, che ti amerà per sempre, sarò  tutto ciò che hai sempre desiderato..." mi prese le mani e mi guardò con uno sguardo supplichevole e speranzoso insieme. "Vieni via con me".

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