1) Il testo inglese adottato per la traduzione è quello dell'edizione curata dal prof. PeterAlexander (William Shakespeare, "The Complete Works", Collins, London / Glasgow, 1960, pagg.XXXII - 1376), con qualche variante suggerita da altri testi: in particolare quello delle edizioniseparate dell'"Arden Shakespeare", a cura di H. F. Brooks e E. Jenkins (London, 1951) e della piùrecente edizione dell'"Oxford Shakespeare", curata per la Clarendon Press, Oxford, U.S.A. da G.Taylor e G. Wells, pagg. XXXIX - 1274. Quest'ultima contiene anche "I due nobili cugini" ("TheTwo Kinsmen") che manca nell'Alexander.
2) Alcune didascalie sono state aggiunte dal traduttore, di suo arbitrio, laddove gli siasembrato richiederlo la migliore comprensione dell'azione scenica alla lettura, cui questatraduzione è essenzialmente ordinata e intesa (il traduttore è convinto della irrapresentabilità diShakespeare sulla scena del teatro moderno e che l'unico modo di gustarne genuinamente la parolae il mondo poetico è leggerlo).
3) Il metro è l'endecasillabo sciolto, che più d'ogni altro s'avvicina al pentametro giambicodel "black verse", intercalato da settenari. Ad altro metro s'è fatto ricorso quando, per citazioni,strofette, madrigali e altro, in accordo col testo, si è dovuto far sentire uno scarto stilistico.
4) I nomi dei personaggi sono stati, per quanto possibile, italianizzati.
5) Il traduttore riconosce di essersi avvalso di traduzioni precedenti, in particolare dellaprima versione poetica di Giulio Carcano, di quelle di Cesare Vico Lodovici, di Gabriele Baldini, diGiorgio Melchiori, dalle quali ha preso in prestito, oltre all'interpretazione di passi non ben chiari,intere frasi e costrutti: di tutto ha dato credito in nota.
6) Il traduttore ha creduto di integrare la sua opera aggiungendo, a mo' di appendice alla suaversione, il saggio "Prospero" di H. M. Mandefield: un dotto ed esauriente studio sul mondofiabesco-sovrannaturale che è il più cospicuo dei materiali costituenti il tessuto del dramma. Ilsaggio, in inglese nell'originale, è una "Memoire" presentata dal Mandefield per la sua laurea inlingua e letteratura inglese all'Università di Bordeaux nel 1936.
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The Tempest // W.Shakespeare
RomantizmPenultima opera shakespeariana, la tempesta e' probabilmente la più importante delle commedie di Shakespeare . Nella tempesta viene sintetizzato il pensiero di Shakespeare, e trattati tutti i temi che reggono il suo teatro.