Capitolo 22

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il posto in cui mi doveva portare era una scogliera da cui abbiamo visto la luna e il suo riflesso nell'acqua limpida della sicilia.
sto già amando sto paese.

«torniamo a casa?» gli chiedo data la mia stanchezza.
«certo zuccherino, andiamo.»
si alza, mi prende la mano e mi aiuta a scendere dagli scogli.

percorriamo tutto il tragitto verso casa scambiandoci ogni tanto qualche parola, alcune volte anche senza senso.

sta aprendo la porta di casa quando lui si ferma di colpo, si gira verso di me e mi dice:
«non cambierà nulla tra noi, vero?»
spero di aver sentito male.
lui vuole continuare a prendermi in giro, a fare il cazzo che vuole, a minacciarmi dopo quello che mi ha detto? dio, sapevo che non dovevo credere in quelle parole.

vedendo il mio sguardo sconvolto aggiunge subito:
«intendo, continuerai a stare con me senza che ti faccia pena? non voglio che tu ti senta obbligata per questo.»
ah, intendeva questo.
beh, menomale e tiro un sospiro di sollievo.
«ehi, non pensarlo neanche.
è ovvio che non sto con te per pena
anzi sono felice di stare con te, davvero molto.»
e gli sorrido.
lui ricambia e apre, finalmente, la porta.

mi fiondo in camera, metto il pigiama e mi butto sul letto stremata.
è stata davvero una giornata faticosa e infatti dopo nemmeno 2 minuti mi addormento ripensando ancora alla bella serata passata..

****

sento qualcuno che sussura il mio nome.
è marco e continua a scuotermi.
«dai cri alzati, è tardi!»
grugnisco, non ho voglia di alzarmi.
«fammi dormire!» gli dico e mi metto con la testa sotto al cuscino.
«vabbe io esco, se hai bisogno di qualcosa vai da Salvo.»
ma non ci voglio stare con quello lì!!
gli prendo il polso e lo blocco.
«vengo con te, il tempo che mi vesto.» dico tutta assonnata sbadigliando.

lo vedo uscire con un sorriso soddisfatto. che stronzo.
chissà dove dobbiamo andare.
un posto importante credo, data la sua insistenza nell'uscire.

scendo le scale e finalmente vedo che ore sono: 09:47.
ma mi aveva detto che era tardi!!

«marco! mi avevi detto che era tardi e invece non sono neanche le 10!» dico sventolandogli il telefono davanti alla faccia.
«eh sennò non ti svegliavi.»
giuro che se non dobbiamo fare una cosa importante io lo meno.

siamo andati a fare colazione in un bar e, ovviamente, ho fatto pagare lui con la scusa di aver lasciato i soldi a casa.
sono soddisfatta di me.

«dove andiamo adesso?»
«ma non sai aspettare?»
«sto aspettando già da troppo, non credi? tralasciando il fatto che mi hai portata qui con con la forza.»
dico guardandolo sperando di convincerlo a dirmi qualcosa.
«ma che palle. stiamo andando a trovare una persona.
ora stai zitta e cammina.»
perché mi ha risposto così male?
si è rabbuiato di colpo..
non volevo farlo arrabbiare dio.
che tipo permaloso.

dopo circa un quarto d'ora di camminata ci troviamo davanti ad uno stabilimento enorme e leggo la grande scritta che mi dice dove siamo..

oh dio, che cazzo ci facciamo qui?
····················
finalmente, dopo una settimana, ho aggiornato.
spero vi piaccia :3
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All the love, C

Tra Odio e Amore ||Marco Leonardi||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora