Capitolo 12

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torno a casa e trovo un bigliettino sulla cucina, lo apro e leggo: "amore, mi son dimenticata di dirti che io e tuo padre mancheremo per una settimana o forse di più. andremo a farci una piccola vacanza con degli amici!! a presto amore e comportati bene!"
mamma, papà: andate a fare in culo.
loro credono di comportarsi da genitori modello ma si sbagliano alla grande.
forse per molte ragazze della mia età non avere dei genitori rompi palle sarebbe un sogno ma a me piacerebbe tantissimo essere sgridata da mia mamma e stare con lei, raccontarle del ragazzo che mi piace e ricevere dei consigli. ma no, lei è occupata a comportarsi da ragazzina che non è. con mio padre per di più. dio, che merda.
chiamo Manuel, gli racconto tutto e mi dice che tra un'oretta viene a casa.
nel frattempo mangio, mi lavo e mi metto dei vestiti più comodi per stare in casa.
suonano al campanello e vado ad aprire.
«ehi principessa, come stai?» mi chiede stringendomi in uno dei suoi abbracci, quelli che amo tanto e che mi hanno sempre consolata.
«beh, direi che sono stata meglio. hai pranzato?»
«si, tranquilla. senti, dato che non ci sono i tuoi genitori ho pensato che magari potevo restare io con te la notte.»
«ma no, tranquillo, non devi disturbarti.»
«ma quale disturbo? per me è un piacere aiutare la mia principessina.» mi fa un sorriso che riscalda tutta la stanza.
«no manu, mi sentirei in colpa. grazie mille del pensiero ma non posso.»
«mh, va bene, sappi però che per qualunque cosa a qualunque ora io ci sono.» mi dice e mi abbraccia di nuovo. gli voglio veramente un mondo di bene.
passiamo il pomeriggio a guardare la tv, lanciarci cuscini e a ballare con la musica a tutto volume.
arrivata l'ora di cena ordiniamo la pizza e iniziamo a mangiarla come se non ci fosse un domani.
una cosa che abbiamo in comune è l'amore matto verso la pizza. appena finisce mi saluta e va via. io salgo su in camera a mettermi il pigiama, lavo i denti e mi pettino i capelli quando sento dei rumori provenire dalla finestra. vado a controllare e vedo che il rumore è causato da dei sassi che sbattono contro la finestra. e guarda caso li sta lanciando quel coglione deficiente.
«senti, cosa devo fare per farti levare dalle palle? però per sempre.»
«come prima cosa potresti aprire la porta e farmi entrare no?»
valuto le possibili conseguenze e arrivo al punto che prima lo faccio entrare e prima va via.
vado ad aprirgli la porta e lo trovo già li davanti.. ma come..?! bah.
«vedo che non sei una tipa molto ordinata..» iniazia «e mangi anche tanti per essere una ragazza.» dice entrando prima in sala e poi in cucina vedendo i due cartoni della pizza.
«era venuto Manuel, ecco il perché di tutto sto casino.»
«oh e il fidanzatino è troppo casto per rimanere a dormire qui con te? non avrebbe mai infranto una delle sue regole da santo.» dice aprendo il frigo e prendendo una birra.
«smettila di prenderlo in giro, smettila di dire che siamo fidanzati perché sai benissimo che tra noi non c'è nient'altro che amicizia e smettila di venire a darmi fastidio.»
«zuccherino prendi fiato. comunque sono venuto per controllare che tu stessi bene dato che ho saputo che i tuoi sono andati via con amici.» okay, allora, quando beve la birra è estremamente sexy e fidatevi, se lo dico io è proprio da sbavarci.
«ehi, smettila di fissarmi e chiudi la bocca che entrano le mosche.»
«non ti stavo fissando e come fai a sapere che i miei sono andati via?»
«eh, guarda caso gli amici dei tuoi sono i miei genitori e mi hanno detto di venire a vedere come te la cavavi.» ma cosa cazzo?! da quanto in qua la mia famiglia esce con i leonardi? a quanto pare il destino mi vuole proprio male..
«beh, ora che hai visto che sono viva puoi andare via.» dico spingendolo verso la porta.
«veramente avevo intenzione di dormire qui.» oh nonono, spero stia scherzando
«mi stai prendendo per il culo?»
«ma pensa, se stanotte entra un ladro e tu sei tutta sola? poi mi sentirei in colpa.» dio, lo uccido.
«dormi sul divano.»
«ma sognatelo.» dice ridendo e dirigendosi verso camera mia.
cazzo, ma porco cane. quando tormano i miei li faccio neri.
«vaffanculo.» vado in camera, prendo il pigiama e vado nella stanza dei miei dato che lui vuole dormire nella mia.
«dove stai andando?»
«in camera dei miei genitori, dove secondo te?» gli dico con un tono freddissimo.
«io pensavo che avresti dormito con me..» oddio! sembra quasi triste!! pff, che morisse.
«sese, certo.»
arrivo in camera, mi metto il pigiama e mi butto nel letto. spengo la luce e mi faccio cullare da Orfeo.
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sento il letto al mio fianco muoversi come se si fosse messo qualcuno ma non ci faccio tanto caso, sono troppo stanca per parlare.
* * * * * * * * * * * * * *
mi sveglio e sto lettaralmente soffocando. sto morendo di caldo e c'è un qualcosa che mi sta addosso e non mi fa respirare.
cerco di spostarmi ma qualcosa mi blocca dal fianco.
poi mi ricordo... ieri sera era venuto marco ed era restato a dormire... ah ecco chi era stanotte!
inizio a muoverlo e a sussusare il suo nome cercando di svegliarlo ma non ottengo niente se non una stretta più forte del suo braccio intorno a me.
so che quello che sto per fare lo irriterà ma non trovo altea soluzione.
«MARCO!» urlo praticamente nel suo orecchio e lui sobbalza spaventato.
«ma che cazzo urli?! minchia svegli sempre così le persone?»
«no ma non ne volevi sapere di spostarti e io non riuscivo a muovermi.»
«potevi svegliarmi come fanno le persone normali no?»
«l'unica cosa che ottenevo era la stretta più forte del tuo braccio intorno al mio fianco quindi taci.»
«ah... okay.» e dopo ciò smette di parlare e si alza dal letto.
esco anche io e vado verso la cucina quando lo trovo già intento a preparare la colazione. questo marco sta iniziando a piacermi.
oggi è sabato quindi niente scuola, che bello.
passerò la serata sul divano con una maratona di film drammatici, deciso.
ma questa mia decisione venne distrutta da quello che disse dopo.
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FINE DODICESIMO CAPITOLO!!
dopo tanto ho aggiornato quindi spero almeno che vi piaccia ahahahaha.
a parte che state aumentando sempre di più e oddio, sono troppo felice. vi amo.
Cri.

Tra Odio e Amore ||Marco Leonardi||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora