DIFENSORE

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Varciel

Mi risveglio circondato dal gelo. Apro gli occhi e accanto a me il letto è vuoto. La mia regina se n'è andata, ma la cosa non mi disturba. Più spazio per me prima che mi rinchiudano nuovamente. Mi volto e l'odore del sangue, dolce, mi solletica le narici. Uno differente dagli altri, quello della Gal-nesi che con tanta impudenza ha deciso di spiare me e la mia Rainet mentre ci accoppiavamo. E così ci siamo nutriti di lei. La sua linfa era così dolce che mi ha quasi fatto impazzire. Ne voglio ancora. Mi alzo, deciso a prendermi ciò che voglio e quando varco il corridoio buio respiro a pieni polmoni. Il suo odore è ancora lì e seguendo le tracce di sangue che si è lasciata dietro mi dirigo verso la porta della sua stanza. Mi trovo costretto a fermarmi quando qualcosa cambia. Abbasso lo sguardo e vedo una macchia più grande di sangue. Sangue che non è solo dell'umana, ma anche di quello schifoso meticcio che sono quasi obbligato a chiamare fratello. Mi abbasso, i palmi delle mani poggiati a terra e annuso profondamente quell'odore. Sento che c'è qualcosa di diverso. Una sorta di oscurità, ma non è quella del mezzosangue... No è qualcosa di diverso, di più selvaggio... di nuovo. E viene dal sangue della Gal-nesi. Che mi sia sbagliato? Che anche lei sia una della nostra specie in qualche modo? Non riesco a comprendere come questo sia possibile. Magari il suo sangue potrà fornirmi direttamente la risposta. Con un ghigno riprendo il mio cammino, incurante di alzarmi in piedi e procedendo carponi, con ferina scioltezza, la mia lunga coda a darmi l'equilibrio desiderato. Sento il suo odore provenire da dietro una porta e mentre aspiro la sua essenza spingo il legno con la testa. Faccio capolino e annuso la stanza. È permeata di molti odori: Meticci, quello schifoso demone inferiore ma sopra a tutti il suo. Quello che riaccende la mia brama di carne e sangue. Ma l'odore è quasi stantio e mi accorgo che la stanza è vuota. Ringhio con frustrazione e riprendo la mia caccia. L'odore dell'umana è netto insieme a quello della bestia bianca,mentre quello dei mezzosangue è più lieve, quasi scomparso sembra. Continuo a seguire la traccia e finalmente la trovo. L'umana vaga insieme alla sua bestiaccia per i corridoi bui, cieca per via della quasi totale mancanza di luce, il demone che le fa da occhi. Le vedo bloccarsi e la bestia si volta verso di me, ringhiando feroce. Vedo l'umana immobilizzarsi, pietrificata e la cosa mi eccita facendomi leccare le labbra. Adoro quando le mie prede sanno di terrore e paura. Ringhio di rimando alla bestia bianca ma questa rimane ferma mentre la Gal-nesi si volta verso di me, gli occhi chiari sgranati, le gambe instabili. Il sangue che le abbiamo sottratto ieri notte ancora non si è riformato e questa la rende un bersaglio facile e debole. In qualche modo si accorge di chi ha di fronte e il suo sguardo cambia. Non più terrore puro, solo un leggero timore e la cosa m'infastidisce come non mai. Ringhio ancora, più forte,cercando di spaventarla.

<Varciel... So che sei tu>

Dice con quella voce cristallina, che sembra perforarmi le orecchie, ma che al contempo mi attrae e scuoto la testa ringhiando ancora più forte. Mi preparo a balzarle addosso, ma i miei piani sono rovinati. Non dalla bestia bianca. Altri demoni, un gruppo di rango infimo, ma decisamente numeroso balza addosso ad entrambe, atterrando il demone bianco e coprendo l'umana che lancia un grido atterrito. Vedo zanne ed artigli nel buio e la rabbia mi assale. Quella è la MIA preda! Con un ruggito annuncio la mia presenza, scatenando la mia aura demoniaca e la maggior parte della feccia si ferma, allontanandosi soffiando e gridando contro di me. Ma cinque di loro, di rango superiore non vogliono lasciarsi scappare quella preda succulenta e debole. Come me hanno notato che l'umana non è in grado quasi di tenersi in piedi, figurarsi combattere. Il demone bianco si batte con due di loro con ferocia inaudita mentre la Gal-nesi tenta di difendersi come può contro gli altri due. Li vedo mentre mi osservano con sguardo beffardo. Impudenti. Nessuno può rubare i miei giocattoli! Così mi lancio contro i due che stanno sopra l'umana riuscendo a trascinare lontano da lei solo uno dei due. Con pochi colpi è già cenere, ma i due che hanno attaccato la demone inferiore mi sono addosso, uno mi balza sulla schiena e mi affonda i denti nella spalla, l'altro mi squarcia il fianco sinistro. Il mio ringhio di furore fa tremare le pareti e l'ira mi permette di sbarazzarmi di loro in un colpo solo. Mi volto pronto a uccidere anche l'ultimo, ancora sull'umana, ma davanti a me trovo una scena che mi disgusta. Quella feccia ha i denti affondati nel polso della giovane che giace a terra immobile, i capelli che le coprono il viso. La mia coda è veloce e con uno scatto fulmineo sto per afferrare l'abominio per il collo ma vengo bloccato. Un'aura sconosciuta,eppure oscura, riempie presto la sala ed il corpo che pareva esanime della Gal-nesi si alza da terra. Gli occhi che vedo adesso sono quelli di un demone in piena regola. Il suo ringhio è cupo e basso e la velocità fulminea con cui azzanna il suo assalitore è inumana. La vedo, succhiare avidamente il sangue, gli occhi violetti rivolti nella mia direzione, che mi fissano mentre si nutre, poi si stacca ed il demone, divenuto preda diviene cenere. A quel punto la testa dell'umana ricade in avanti e quando la rialza l'aura è sparita, gli occhi nuovamente due pozzi chiari, la faccia sconvolta e confusa.

She Fights With Demons (In revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora