MARCHIO

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*Spazio Autrice*

Salve a tutti! Vorrei scusarmi per l'immenso ritardo, ma finalmente sono riuscita a trovare lavoro, che mi occupa tutto il giorno, quindi non ho potuto continuare la storia fino ad oggi. Premetto che purtroppo il capitolo sarà breve, ma cercherò di aggiornare il prima possibile, non appena libera dagli impegni. Per adesso vi auguro una buona lettura, dandovi appuntamento al prossimo capitolo! Alheka


Varciel

Mentre ancora sono intrappolato dalle fiamme ametista della bestia bianca, la Gal-nesi stacca le sue mani dal mio volto e inizia ad indietreggiare, la testa adesso china, mentre le fiamme arretrano insieme a lei. Mi ritrovo così sempre più libero, con più spazio per muovermi. Ad ogni passo che la ragazzina compie per allontanarsi, io ne faccio uno per colmare almeno in parte la distanza che ci divide, ma lei non sembra accorgersene, al contrario del meticcio che adesso la richiama, con tono grave.

-Ange..-

Un nome, un avvertimento e lei si gira a guardarlo, confusa ed è allora che compio la mia mossa. Le fiamme sono ancora divise per non bruciarla e riesco quindi a passarle con un veloce movimento, raggiungendo finalmente  il corpo caldo dell'umana, che vado ad afferrare per il collo, tirandola su e staccandola dal suolo. Sento la bestia ringhiare ed il cerchio di fuoco si fa più brillante e caldo, quasi mi ustiona, ma non ho la minima intenzione di lasciare la mia preda ora che l'ho catturata. Questa di rimando mi guarda, gli occhi sgranati, le mani che cercano di far forza sulle mie, per tentare di respingermi, o forse di aprirle per respirare meglio. Ma nonostante l'abbia colta di sorpresa, non scorgo paura nel suo sguardo. Neanche un frammento e non me lo spiego. Perché non ha paura di me? Sa benissimo quello che vorrei farle, eppure non è minimamente spaventata da me. La cosa mi manda in bestia e decido all'istante che sarà un grandissimo piacere per me insegnarle a temermi. Mentre con la mancina tengo sollevata la ragazzina, poggio la mano destra vicino al suo petto, in corrispondenza del cuore e non posso che lasciarmi sfuggire un sorriso divertito quando sento l'urlo disperato del mezzo. Quell'insulso meticcio teme che la possa uccidere.. quale deliziosa notizia aver scoperto il suo punto debole. Il mio sorriso si allarga mentre torno ad osservare le iridi chiare, lasciando che un rivolo di magia demoniaca mi risalga nel braccio e così nella mano che ho sul suo cuore.

-Tu.Sei. Mia.-

Con queste parole che le fanno sgranare ancora di più i pozzi chiari, lascio che la mia magia esploda e la invada, mentre il suo urlo, chiaro e limpido si leva a riempire il silenzio. So che adesso il mio marchio è su di lei, cosa che fa di lei una mia proprietà e la cosa mi fa gioire non poco. Ma nonostante il dolore deformi lievemente il viso giovane, l'umana mi guarda, adesso col fuoco negli occhi e allungando un braccio, riesce con la punta delle dita a sfiorare il mio petto in corrispondenza del mio cuore.

-Se è questo il tuo gioco.. allora giochiamo!-

Ringhia quasi, le parole intrise di rabbia e dolore. Poi una luce blu scaturisce dalla sua mano ed una scossa di potere mi attraversa, mentre una fitta di dolore mi colpisce dove le sue dita mi toccano. L'istante seguente, abbassando lo sguardo noto di avere un marchio sul cuore, dorato e brillante e la mia ira si accende mentre torno a fissarla negli occhi.

-Cos'è questo?-

Le ringhio e lei riesce a ostentare un sorriso di sfida, che mi spinge a stringere più forte la sua gola, con l'intento di annientare quella sua vita miserabile. Ma non appena compio il gesto una scossa di dolore mi attraversa il corpo, così forte da costringermi a lasciare la mia presa su di lei, che veloce si ritira dal cerchio, che si richiude su di me, imprigionandomi nuovamente. La osservo e sento tossire appena, prima di rimettersi in piedi, con un leggero fiatone. Poi abbassa gli occhi e osserva il mio marchio, facendo poi una smorfia quasi disgustata prima di rivolgermi uno sguardo di fuoco.

-Spero ti sia divertito, perché d'ora in poi non potrai più farmi del male e così quelli a cui tengo. Tu hai marchiato me, ed io ho marchiato te. Adesso siamo pari Varciel..-

Poi si gira, dandomi le spalle e tornando verso il meticcio, ancora sconvolto, e il demone bianco, che subito le si fa vicino per farsi accarezzare.

-Rilascia pure il tuo incantesimo Nuny.. Ormai non può più farci del male come vorrebbe..-

E dette queste parole la mia prigione svanisce e l'Hitkan mi osserva ringhiando leggermente. Mi lancio subito verso il demone, con l'intenzione di annientarlo una volta per tutte, ma quando il mio braccio scatta con l'intenzione di trapassarlo, un'altra dolorosa scossa mi pervade, privandomi della forza e lasciandomi cadere praticamente ai piedi dei tre. Come è possibile? Come mai provo questo dolore?

-Che cosa mi hai fatto? Cosa mi hai fatto maledetta Gal-nesi?-

La mia ira accende i miei occhi di scarlatto e la voce mi esce ancora più bassa e ringhiante mentre guardo con disprezzo quell'esile figura che adesso mi osserva dall'alto, eppure nello sguardo non ha il trionfo, nè paura, bensì tristezza.

-Quello che ho detto. Il mio marchio non ti permetterà più di uccidere o ferire in modo grave me e chi amo. Possiamo definirlo un limitatore di volontà. Se attaccherai me o qualcuno a cui tengo con l'intenzione di ucciderlo o di ferirlo a morte il mio marchio te lo impedirà, causandoti lo stesso dolore che vorresti provocare.-

Le sue parole mi colpiscono come un pugno nello stomaco. Come ha osato fare di me questo? Togliermi la capacità di uccidere è come togliermi la vita stessa.

-Non potrò più uccidere, dunque?-

Chiedo con un altro ringhio e lei si limita a scrollare le spalle, come se fosse troppo stanca per rispondermi.

-Non me e quelli a cui tengo. Quindi nessuno qui presente.-

Quest'ultima spiegazione mi rinvigorisce un poco. Per ora non posso toccare il meticcio e la bestia bianca, ma se potrò ancora fare del male a qualcun altro, allora per adesso mi limiterò a covare la mia vendetta, così quando sarò libero potrò sfogare al pieno la mia ira. Quando il dolore passa, mi rialzo e non posso trattenere un altro ringhio, ma la Gal-nesi si limita a fissarmi dal basso, stavolta, senza battere ciglio, poi salendo sulla bestia bianca, invita il mezzo e prendere posto dietro di lei.

-Dove vuoi andare Ange?-

-C'è una cosa che devo fare, poi verrò con voi, ovunque sia che andate di solito..-

E con queste poche parole sprona l'Hitkan, senza degnarmi di una parola. Così rimango fermo ad osservarli, probabilmente diretti nella grande città. Chissà, forse potrei trovare qualche bocconcino prelibato in mezzo a tutte quelle case affollate. Così la mia sete di sangue e distruzioni mi porta a seguire i loro passi, ad una buona distanza, poiché per adesso non voglio altri contatti con quell'umana che utilizza la magia, che credo, per adesso non sottovaluterò oltre.

She Fights With Demons (In revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora