Capitolo 7

16.4K 594 13
                                        

LILY

Mi sveglio e cerco di stiracchiarmi ma non riesco a muovermi, mi sento immobilizzata e non capisco perché. Apro gli occhi e vedo delle braccia che mi tengono stretta, capisco subito di chi sono per la marea di tatuaggi che le ricoprono: Jackson. Cerco di liberarmi dalla sua presa ma è impossibile, è peggio di una piovra. Mi volto verso il suo petto così da provare a dargli qualche schiaffo. Mi fermo a fissarlo un attimo, certo che però è veramente bello con il viso rilassato senza quell'aria da strafottente che assume sempre. Osservo i suoi tatuaggi e senza pensarci traccio con le dita i contorni di quello che parte dalla spalla. Ho sempre voluto farlo ma mi sono sempre fermata per non sembrare una pazza. Sento Jackson emettere uno strano suono e penso di stia svegliando. Fora è meglio che smetto di toccarlo e lo sveglio direttamente. Devo fingermi veramente arrabbiata perché questa situazione di me e lui nel letto abbracciati non per niente bene. Cerco di usare un tono tranquillo mentre lo chiamo ma niente, non si sveglia. Decido di usare il mio tono preferito con lui, quello incazzato. Più forte di quanto pensassi pronuncio il suo nome « Jackson » urlo. Penso di averlo spaventato perché spalanca gli occhi di scatto e mi fissa preoccupato. Poi ecco qui che nel giro di qualche secondo torna con la sua solita faccia da strafottente « Cosa ci fai nel mio letto? » domando acida. Lui continua a guardarmi ma senza rispondermi anzi continua a sorridermi come uno scemo. Per caso è una presa per il culo questa? « Jackson Tay ti ho fatto una domanda che cazzo ci fai nel mio letto? Alzati subito e togli quelle luride mani  dal mio corpo » dico sempre più arrabbiata. Faccio in tempo a finire di dire questa frase che lui scoppia a ridere manco fossi diventata un pagliaccio. Lo guardo sempre peggio, se ci fosse un emoji che mi rappresenta ora sicuramente sarebbe quella a cui esce il fumo dalle orecchie « Calmati Lil questo non è il tuo solito linguaggio da brava ragazza » mi dice. Ovviamente mi sfotte e la cosa mi da sui nervi. Inizio a dargli dei pugni sul petto cercando di spostarlo. Non voglio averlo vicino eppure non si smuove di un centimetro « Levati cazzo!! » sbotto nervosa. Dopo la mia sfuriata che lo ha fatto solo divertire mi afferra i polsi. In una sola mossa mi ritrovo sdraiata a pancia in su con lui sopra di me. Cerco di liberarmi ma lui prontamente porta i miei polsi sopra la testa impedendomi di muovermi ulteriormente « Cosa vuoi? » gli domando. Non mi risponde subito, mi innervosisco ancora di più e torno a cercare di liberarmi. Odio questa situazione e odio ancora di più lui. Mi guarda questa volta con espressione seria « Te » sussurra. In quel momento il mio cuore perde un battito per la sorpresa. Avvicina una mano al mio viso accarezzandolo e inizia a mancarmi il fiato, siamo troppo vicini « Forse è meglio che ora mi lasci andare » provo a dire. Lui scuote la testa e avvicina ancora di più il suo viso al mio. Spero non mi voglia baciare, forse sono dentro un incubo dal quale mi devo solo svegliare « Lil » sussurra. Sto iniziando davvero a prendere la testa. Devo riuscire a mandarlo via, ora! Cerco di liberare i miei polsi dalla sua presa ma lui stringe ancora di più rendendo inutili tutti i miei sforzi per liberarmi « Jackson ti prego lasciami andare » dico poco convinta « Sei sicura che vuoi che ti lasci andare? » mi domanda. Sul suo volto compare un sorriso fin troppo malizioso. Avvicina il suo viso al mio e mi bacia. Mi bacia come non mi ha mai baciato nessuno, con desiderio. La mano molla finalmente i miei polsi ma non reagisco. Continuo a baciarlo anche se so che me ne pentirò amaramente. Le sue mani accarezzano tutto il mio corpo facendomi venire i brividi. Voglio fermarlo...anzi devo! « Jackson » provo a dire contro la sua bocca. Provo a richiamarlo con più convinzione ma lui continua a ignorarmi. Mi bacia il collo ed è una sensazione così piacevole che non ho il coraggio di allontanarlo da me «  Vedo che ti sta piacendo, vuoi ancora che ti lasci andare? » mi domanda. Cerco di spingerlo via ma mi blocca nuovamente le mani e riprende a baciarmi. Non so contro chi sto lottando, se sono contro di lui o contro me stessa. La mia mente non ragiona più lucidamente perché con Jackson è così, perdo la lucidità e mi affido ai miei istinti. Si stacca dalle mie labbra e torna a baciarmi il collo per poi scendere sempre più giù « Jackson ti prego fermati »  sussurro. Non so se lo sto pregando di smettere realmente o pregandolo di non fermarsi. Non ci posso credere, io non sono così. Io voglio tenerlo lontano da me, mi ha già ferito in passato e non voglio succeda nuovamente. Improvvisamente tutto il calore che provavo svanisce e l'unica cosa che rimane è il dolore di ciò che è successo in passato. Questa volta non mi limito a sussurrare questa volta mi farò sentire, voglio che questa situazione si interrompa subito « Jackson Tay » urlo

Ti avrei voluto dire Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora