3. Look way.

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"Ogni amore, ogni scelta, ogni strada...Sono inevitabilmente legati al nostro passato."

#Justin:

- Justin muoviti, sono in ritardo di 2 minuti...Mio padre mi fa il culo.- Disse Ryan agitato, io mi tolsi la giacca e mi infilai il grembiule affacciandomi a lui che si stava cambiando per la cena di famiglia, Ray non era uno ricco, non faceva parte del mio mondo, ma suo padre, anche se era un semplice muratore, ci teneva alla puntualità e Ryan non voleva deluderlo...Sbuffai e servii due birre a dei ragazzi - Vai Ray, chiudo io sta sera...Ci vediamo domani mattina.- Dissi serio iniziando a lavare dei bicchieri e alcune tazzine, lui mi diede una pacca sulla spalla ed uscì dal pub ringraziandomi...Alzai lo sguardo per osservare la gente presente, non c'era molto caos, forse perché era mercoledì sera e i ragazzi preferivano stare in stanza a studiare piuttosto che ubriacarsi o rimorchiare, io non potevo permettermi di stare in stanza, non potevo perché avevo il turno serale e dovevo guadagnare soldi, non perché mi servissero per pagarmi la retta scolastica o l'affitto mensile...Lavoravo per poter uscire al sabato sera, perché mio padre mi teneva d'occhio la carta di credito, sapeva quello che compravo, quello che facevo, dov'ero...Tutto solo per paura di aver un figlio drogato o ubriacone che si divertiva a rimorchiare e portarsi a letto chiunque, la cosa che non sapeva...È che io facevo già tutte quelle cose alle sue spalle, bevevo, rimorchiavo, fumavo canne ma nulla di più, avevo smesso da tre anni di drogarmi pesantemente, perché il dottore mi aveva detto che ero in pericolo, potevo anche morire per tutte quelle sostanze che assumevo...Allora lasciai stare la marjuana e tutto il resto, non per me, sinceramente non avevo paura della morte...Meglio morire che vivere la vita che stavo conducendo, avevo smesso per mia madre, perché vederla piangere alla notizia di aver un figlio drogato era stato umiliante, straziante e allora trovai il mio equilibrio, il mio limite...Perché vedere sorridere mia madre non aveva prezzo. Poi vidi entrare un viso famigliare, quel viso che avrei dovuto dimenticare ma che non voleva uscire dalla mia testa, la vidi entrare sorridente con delle ragazze, sicuramente ricche, e un ragazzo che le teneva stretta la mano...Feci un smorfia di disgusto, conoscevo ancora bene Demi e sapevo per certo che il tizio che le teneva la mano non la amasse, come lei non amava lui...Perché conoscevo ogni singola emozione di quello sguardo e, adesso, ci vedevo solo finzione...La stessa funzione che provavo io nei confronti di Tiffany, io non l'amavo, lei non amava me...Tra noi solo odio, odio per non poter uscire con chi si voleva, odio per dover dormire nello stesso letto quando lei si fermava a casa mia, provavo odio per la persona che probabilmente sarebbe diventata mia moglie, la madre dei miei figli, perché lo sapevo che sarebbe successo prima o poi...Sapevo bene che un giorno mio padre mi avrebbe dato un anello da dare a Tiffany, ed io sarei stato zitto, avrei fatto tutto pur di non sentirmi disprezzato da lui, non avrei commesso lo stesso errore una seconda volta, no.

#Demi:

Sospirai osservandomi un'ultima volta allo specchio, Taylor mi aveva chiamato almeno una quindicina di volte ed io avevo rifiutato ogni una di quelle chiamate, perché sinceramente non avevo voglia di uscire...Poi mi chiamò Cole e non potei non rispondere, era il mio fidanzato, e per far credere a tutti che lo eravamo davvero, dovevamo uscire assieme, anche se nessuno dei due avrebbe voluto...Mi ritrovai davanti ai dormitori femminili aspettando "Il mio ragazzo" e "I nostri amici" per andare a bere qualcosa in un pub dell'università...Conoscevo quel pub, ci lavorava uno dei pochi ragazzi simpatici del posto, Ryan...Era davvero un bravo ragazzo, gestiva quel pub da solo ed io ormai avevo l'abitudine di andare lì per parlare un po'...Sorrisi, sapevo che quella sera ci sarebbe stato, perché lavorava da solo e almeno mi avrebbe distratto dai soliti discorsi tra Cole e le sue scopa-amiche...Odiavo uscire con loro, odiavo essere giudicata da quelle puttane, odiavo stare accanto a quello che dovrebbe essere stato il mio ragazzo mentre rimorchiava fino a portarsene una a letto, non ero gelosa di Cole e lui non lo era di me...Solo che mi dava sui nervi essere guardata come la ragazza con le corna, mi faceva imbestialire. - Ciao Lovato.- Disse il il moro avvicinandosi a me sorridendo sfottente, era bello non si poteva negare, aveva buon gusto nel vestirsi ma era anche un figlio di puttana che non meritava niente da me, eppure, poteva aver tutto...Dovevo stare alle sue regole, fare quello che voleva, quando voleva...A volte, quando era stressato ed io passavo la sera con lui ai soliti ricevimenti di famiglia, dovevo soddisfarlo, dovevo farci sesso...E la cosa mi disgustava perché era orribile fare sesso senza amore e avrei voluto provare almeno una volta a farlo, l'amore intendo...Ma di certo non con quel coglione. Sorrisi schifata facendo un cenno con la testa, dopo pochi istanti arrivarono Taylor, Ariana e Perrie...Le ragazze più belle e ricche della società di New York, mentre io ero solo lo scarto e mia madre, quando mi guardava accanto a loro, mi diceva che avrebbe voluto una di loro come figlia...Invece che me, l'imperfezione in persona. - Ciao!- Urlarono in coro sorridendomi, le salutai una ad una, poi si fiondarono su Cole e iniziarono a flirtarci...Come sempre d'altronde, ognuna di loro era andata a letto con lui almeno una volta senza pensare minimamente a me che, anche se non me ne importava, gli davo delle troie e le di sprezzavo ogni sera di più. Cole mi prese la mano, come da copione, e ci incamminammo al pub, io che guardavo le coppiette felici baciarsi e guardarsi in faccia, mentre Cole era intento a portarsi già a letto Taylor che quella sera era più puttana del solito, poi sorrisi leggermente e lo guardai con sfida, quella sera anche io, per la prima volta da quando stavo insieme a lui, avrei flirtato con qualcuno, avrei bevuto e forse avrei fatto anche sesso...Perché in quel momento ero incazzata, con Cole, con mio padre, e con il resto del mondo e mi sarei divertita...Per una volta Demetria Lovato avrebbe infranto le regole per sentirsi viva, per sentirsi bene...Poi il mio sorriso si alleviò entrando nel pub e vedendo chi c'era al di là del bancone...Alzò lo sguardo verso di me, guardò le mani intrecciate di me e Cole e fece una smorfia di disprezzo, sapeva che stavo fingendo, sapeva che non amavo Cole...E ad un tratto tutta la voglia che avevo di scoparmi qualcuno sparì, perché bere davanti a lui, flirtare sotto il suo sguardo mi avrebbe fatto male, perché mi odiava...Perché non mi avrebbe più riconosciuto e solo in quel momento capii quanta indifferenza provava nei miei confronti, mentre io non riuscivo a essere indifferente, non potevo provarci con qualcuno, non prima di averci parlato, non prima di aver la conferma che mi odiasse ancora per quella sera..La sera del mio compleanno, del mio compleanno peggiore, perché quella sera lui sparì dalla mia vita, lasciandomi sola dentro quella gabbia da cui non avevo il coraggio di scappare...Ma non potevo evitarlo per sempre, non potevo abbassare sempre lo sguardo ed aver paura del suo...Quella sera ci avrei parlato, fregandomene di quel coglione che mi teneva la mano solo perché era obbligato, perché era più importante Justin che Cole, mi importava più parlare con il mio migliore amico, perché lui per me lo era ancora, piuttosto che passare la serata ad osservare "il mio fidanzato" flirtare con delle puttane.

Take Me Away.(A Justin Bieber FF)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora