Capitolo 1

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I wrote a long, long letter to the moon,

It would not be brighter than you.





L'inverno stava giungendo al termine. La neve e il gelo avrebbero sciolto il loro abbraccio sulla città di Seoul, la primavera avrebbe adornato i giardini e i parchi con un esplosione di colori e luce. La fresca brezza giocava con i suoi capelli biondi, mandandoli davanti agli occhi e lui li scostava infastidito, concentrato sulla storia che stava cercando si sviluppare. In seguito all'ennesimo errore accartocciò il foglio, frustrato, e lo scagliò a terra. Con un sospiro lo raccolse e alzandosi dalla panchina su cui si era accomodato da oramai troppo tempo, lo gettò nel cestino della spazzatura, incamminandosi lentamente verso casa. Non riusciva più a scrivere. Non riusciva più a trascrivere i suoi sentimenti in parole. Forse perché non ne aveva più alcuni. Aveva perso il suo dono. Si sentiva vuoto, distante dal mondo, solo, incompleto, nonostante fosse circondato da persone che lo amavano. Oltre i suoi amici e la sua famiglia non aveva nessuno con cui condividere la propria vita, la propria poesia. Ogni qualvolta che tornava a casa, l'unico ad aspettarlo era il suo gatto dal pelo argentato di nome Eros. Ed anche quel giorno appena varcò la soglia di casa, il micio era lì ad attenderlo. Poggiò la giacca sull'attaccapanni, si diresse in cucina dove preparò un sandwich per cena, non essendo molto portato per la cucina, e si stese sul divano. Il suo telefono squillò avvertendolo di una chiamata da parte di sua sorella maggiore, Iseul.

"Pronto?" La sua voce profonda riecheggiò nell'appartamento.

"Ciao tesoro, tutto bene?"

"Certo tutto bene, voi? Come sta il piccolo Jung-Su?"

"Il giovanotto cresce sano e forte. Era proprio di lui che volevo parlarti. Potresti farmi un favore? Domani non ho la possibilità di accompagnarlo a scuola, potresti farlo tu?"

"Certamente."

"Grazie mille fratellino." E attaccò.

Taehyung amava il suo nipotino, era così pieno di vitalità, di gioia. Come lo zio, anche lui stava sviluppando la passione per i libri e il ragazzo non poteva che esserne più che felice e per questo a Natale e al suo compleanno, gli regalava sempre un libro che leggevano poi insieme. Molte volte la sua famiglia gli domandava quando avrebbe avuto intenzione di metter su famiglia, visti i suoi ventitré anni, ma Taehyung non aveva il coraggio di rivelargli che era omosessuale, avendo timore di una loro reazione negativa, così sviava il discorso dicendo di non aver ancora trovato l'anima gemella, anche se in effetti questa era la verità. Si alzò dal divano e il gatto lo seguì, strusciando la coda sulle sue gambe, segno che era affamato. Prese la sua ciotola e versò i croccantini e la poggiò vicino la finestra. Diede una carezza a Eros e si diresse nella sua camera, deciso a farsi una doccia e in seguito mettersi a letto.









Mi dispiace Jimin ma nemmeno stasera tornerò per cena.

Lesse il messaggio e sospirò. Ultimamente Yoongi era sommerso dal lavoro e raramente riusciva a tornare a casa presto la sera.

Va bene tesoro, ci vediamo più tardi.

Poggiò il telefono sul tavolo, si rimboccò le maniche e prese il libro di cucina, desideroso di preparare una cena deliziosa per il suo fidanzato, in modo tale che quando fosse tornato dal lavoro, stanco, avrebbe gustato meglio il cibo. Decise di preparare della carne, il suo piatto preferito e del riso, concludendo poi con una piccola torta al cioccolato. Dopo una mezz'oretta passata ai fornelli, Jimin poté finalmente rilassarsi, sorseggiando un bicchiere di vino bianco in salotto, mentre leggeva "Orgoglio e Pregiudizio", uno dei suoi romanzi preferiti. Erano ormai le undici di sera, quando decise di andare a dormire, visto che l'indomani sarebbe stato il suo primo giorno di lavoro, sperando che Yoongi sarebbe tornato di lì a poco. La mattina seguente quando si svegliò, si girò nel letto, sicuro di trovare il suo ragazzo mentre dormiva beatamente, invece trovò solamente il letto intatto. Yoongi non era tornato.










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