Premetto che questo è il sequel di un'altra storia. "Solo tu hai la chiave del mio cuore", la trovate sul mio profilo. Questa fanfiction si può leggere anche se non avete letto la precedente, però per conoscere bene gli altri personaggi vi consiglio di leggerla.
La sabbia splendeva alla luce del sole della mattina. La prima settimana di vacanza era quasi terminata e stava andando esattamente come tutti gli anni precedenti. Osservavo i bambini giocare sul bagnasciuga, inseguiti dalle mamme esauste.
Da piccola adoravo giocare così con Michele. Se fosse stato lì con me in quel momento, starei giocando come una bambina piccola tra le onde insieme a lui. Invece stavo sotto l'ombrellone con i miei genitori, divertente eh? Mia sorella Anastasia era da qualche parte con il suo "fantastico ragazzo", così lo definiva lei. A me sembrava solo una scimmia senza cervello. Eppure ai miei piaceva tanto. Giusto, ai miei piaceva tutto quello che piaceva ad Anastasia.
<Perchè non vai a fare un bagno?> Mi chiese mia madre sfogliando una rivista di gossip.
<Non ne ho voglia...> Risposi guardando le onde che si infrangevano sulla riva.
<Allora puoi andare a prendere qualcosa da bere al bar?> Mi chiese mio padre porgendomi il suo portafoglio.
Sbuffai. Tanto qualsiasi cosa avrei detto non sarebbe contata nulla. Afferrai il portafoglio e mi incamminai verso il bar dello stabilimento, camminando sulla passerella in cemento ricoperta di sabbia. Arrivai al bar e presi tre bottigliette di acqua naturale. Porsi i soldi alla ragazza dietro il bancone e attesi il resto con lo scontrino. Mentre prendevo i soldi e li mettevo dentro il portafoglio, vicino a me spuntò un ragazzo che si mise a parlare con il proprietario per lo stabilimento.
Senza volerlo rimasi ad ascoltare, ma non mi voltai verso di lui.
<Tutto confermato per sta sera?> Chiese il ragazzo.
<Sì, sì. Verso che ora starete qui?>
<Penso verso le 10:30, non finiremo tardi.>
<Tranquillo, state quanto volete. Ho visto molte ragazze entusiaste che non vedono l'ora di sentirvi.>
<Speriamo bene.>
Mi voltai per uscire dal bar ma quasi mi scontrai con questo ragazzo. Il mio sguardo cadde innanzitutto sul petto nudo e le braccia tatuate e dopo sui suoi occhi verdi e su i suoi vivaci capelli castani.
<Scusami.> Mormorai.
Il ragazzo sorrise. <Ci sarai sta sera?> Mi chiese come se ci conoscessimo.
<Perchè dovrei?>
Lui scrollò le spalle. <Per avere più gente tra il pubblico.>
<Non ti conosco nemmeno.> Bofonchiai.
<Neanch'io. Però sei molto carina.>
Inarcai un sopracciglio per nascondere l'imbarazzo. Nessuno mi aveva mai detto una cosa del genere. Però sentito da uno sconosciuto non era poi il massimo.
<Sei qui con qualcuno?> Mi chiese.
Scossi la testa, non sapendo dove volesse arrivare.
In quel momento fece capolino nel locale il ragazzo di Anastasia, Josh, che con aria strafottente si avvicinò a noi due.
<Vieni a fare un bagno?> Guardai il ragazzo che avevo davanti. Mi guardava con aria di sfida. Probabilmente avrà pensato che ero una puttanella e che nonostante fossi lì con un ragazzo andassi comunque a rimorchiare in giro, anche se non avevo quasi aperto parola con lui. Comunque Josh non era il mio ragazzo, e lo odiavo con tutto il mio cuore.
<Tu sei?> Chiese Josh al ragazzo di fronte a me.
<Nessuno di importante.> Rispose andandosene.
<Chi era?> Mi chiese nuovamente Josh.
<Nessuno.> Risposi io.
<Vieni a farti il bagno?>
Scossi la testa e mi diressi verso l'ombrellone.Verso le 17 decisi di tornarmene a casa, lasciando i miei genitori e mia sorella in spiaggia. Tanto come al solito ero venuta per conto mio con il motorino perciò potevo andarmene quando volevo. Percorsi tutto lo stabilimento con passo costante, ma rallentai non appena intravidi un ombrellone, sotto al quale c'era un mucchio di ragazzi tra cui quello che avevo incontrato al bar.
Sembrò non notarmi. A me importava quello che pensavano gli altri, e non potevo accettare il fatto che mi considerasse una puttanella qualsiasi. Anche se non lo aveva detto esplicitamente, il suo sguardo aveva parlato.
Insieme a lui c'erano due ragazze più o meno della mia stessa età e due ragazzi, uno dei quali stava cercando di sdraiarsi con l'aiuto delle stampelle. Mi accorsi che mi ero praticamente imbambolata davanti a loro, così ripresi a camminare più in fretta possibile.Erano le 21:30 ed io ancora non sapevo se andare allo stabilimento per vedere quel ragazzo. Intanto me ne stavo sul letto osservando mia sorella che si faceva bella per il suo ragazzo. La minigonna troppo corta non mancava mai.
<La smetti di guardare?> Chiese in modo antipatico Anastasia applicando il lucida labbra rosso.
<Se fossimo in stanze separate non sarebbe complicato sfuggire a questo spettacolo raccapricciante.>
<Prendi la stanza di Michele, no?>
Scossi la testa. <Vorrei lasciarla così com'è.> Mi saliva troppa nostalgia quando entravo nella sua stanza.
<Perchè? Ha detto che potevamo farci quello che volevamo. E poi il blu è anche il tuo colore preferito, no? Almeno non dovrai riverniciare le pareti.>
Odiavo quando si comportava così. Era come se per lei nostro fratello non fosse mai esistito.
<Ci hai parlato recentemente?> Mi chiese.
<Ultimamente è molto impegnato e poi con il fusorario è un problema.> Risposi facendo dondolare i piedi.
<Tu da quanto tempo è che non lo chiami?>
Scrollò le spalle in risposta. <Sai che non andavamo d'accordo.>
<Cosa c'entra? È tuo fratello!>
Scossi la testa sempre più disgustata da mia sorella e mi infilai le Vans.
<Dove vai?> Mi chiese.
<Esco.>
Dovevo andare da quel ragazzo. Non lo conoscevo. Ma dovevo almeno sapere come si chiamava. Dovevo fargli capire chi ero.
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Scappiamo a New York? |BENJAMIN MASCOLO Completa
Fiksi PenggemarCOMPLETA DAL ROMANZO: -A me piaci.- -Ce lo siamo detti migliaia di volte, andiamo avanti, per favore- Disse. Risi nervosamente. -Maya?- Disse richiamando la mia attenzione. -So che ti sembrerà impossibile....- Fece una pausa. Cercò la mia mano sul...