Capitolo 1

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Non potevo credere che quell'anno sarei andata ad Hogwarts, ero persino arrivata al punto di pensare di non meritarlo quel posto in mezzo a tanti altri maghi e streghe come me, quasi fossi estranea a tutto questo.

Era come se la vita che finora avevo vissuto mi avesse fatto accettare nel bene o nel male ciò che avevo come unica condizione, impedendomi di desiderare altro.

Saranno state le continue frasi di mio padre forse, che ormai erano così scolpite nella mente che faticavo a non ricordarle, avere a mente una poesia sarebbe stato meno estenuante. Ad ogni modo, io sarei andata lì, avrei frequentato i normali corsi di studio e perchè no, mi sarei anche integrata fra i miei simili per la prima volta.

Mio padre scrisse al professor Silente una lettera nella quale chiedeva se avessi potuto frequentare la scuola di magia e stregoneria di Hogwarts sebbene avessi già compiuto vent'anni, spiegandogli le ragioni che mi avevano impedito di compiere gli studi per quel vasto lasso di tempo.

Non sarei dovuta partire dal principio ovviamente, nonostante non avessi frequentato le lezioni avevo avuto modo di studiare a casa con l'aiuto esperto di mio padre, portandomi avanti con i programmi e dunque con la mia crescita personale.

Non ci fu molto da attendere, dopo una settimana all'incirca arrivò un gufo che portava con se una lettera con il sigillo di Hogwarts, sperai per la prima volta con tutta me stessa di avere una chance, un'opportunità per fronteggiare almeno un pò quelle che erano state sprecate.

Era una normalissima giornata di fine giugno, mio padre stava sul retro della casa ad occuparsi del giardino mentre mia sorella minore era impegnata stranamente in una corsa ad ostacoli con i cavalli giocattolo, io me ne stavo seduta sul divano in salotto a leggere il mio nuovo manuale di Pozioni che avevo ricevuto come regalo di compleanno quando sentii qualcosa picchiettare sul vetro della finestra.

Capii che quella doveva essere la risposta del professor Silente così il cuore cominciò a battermi velocemente nel petto per l'agitazione, non avevo assolutamente voglia di chiamare mio padre, preferivo leggerla da me così da non dover interpretare aventuali espressioni strane sul suo volto dopo averla letta.

L'aprii lentamente quasi dovesse sciogliersi da un momento all'altro e cominciai a leggerla tremante di ansia:

"Egregio signor Edwin Allan,

ho ricevuto la sua lettera sette giorni fa grazie alla quale ho avuto modo di comprendere i motivi che l'hanno portata a richiedere il mio intervento.

Tramite delle ricerche riguardanti la registrazione anagrafica di ogni singolo membro appartenente alla comunità magica, ho costatato che sua figlia Claire Allan risulta essere correttamente inserita sebbene non ne abbia esplicitamente fatto parte per i motivi da lei espressi.

La ragazza dunque si trova in possesso di una bacchetta e di un'approfondita conoscenza delle discipline magiche grazie al suo stesso contributo, il che faciliterebbe l'integrazione della stessa nell'anno di studi che più le si addice.

Quanto da lei espresso mi fa dedurre che la ragazza possegga una preparazione da GUFO, con ciò sarebbe possibile effettuare un esame durante la seguente sessione estiva di agosto per accedere direttamente al sesto anno il primo di settembre, così da confermarne le conoscenze con l'esame finale del quinto anno.

Infine ci tengo a dirle al di là dei discorsi formali che accetto la sua richiesta con immenso piacere perchè ciò che la scuola si propone di insegnare è la possibilità nell'avere gli stessi diritti e un'ottima preparazione culturale per i maghi e le streghe che costituiranno la base del nostro futuro"

Con la speranza di vederla presto per discutere sulle dinamiche da adottare e stabilire la data dell'esame le porgo i miei migliori auguri.

Il preside della scuola di magia e stregoneria di Hogwarts Albus Percival Wulfric Brian Silente.



Rimasi interdetta per un attimo che sembrò eterno prima di realizzare il significato delle parole del preside.

Non potevo crederci, mi proponeva un esame fra un mese circa per poi accedere al sesto anno effettivo direttamente a settembre.

Io, ad Hogwarts, cominciai a sentire una pulsante scarica di adrenalina nel corpo che non resistetti, mi fiondai in giardino come una forsennata, ero ancora tutta integra, nessun mobile per terra, nessun livido, nessuna caviglia slogata, il che era gran dire!

"Papà!!"

Distolse immediatamente lo sguardo da ciò che stava facendo per guardarmi preoccupato.

"Cosa succede Claire?"

Sorrisi così ampiamente tanto da sembrare una maschera comica.

"Indovina..." Al che spostò lo sguardo sulla lettera che avevo fra le mani, un sospiro di sollievo sentii uscire dalle sue labbra.

"Hanno accettato"

"E non è tutto! Tieni leggi!"

Prese la lettera fra le mani e cominciò a leggerla lentamente, a differenza mia a lui bastò quella sola volta per capirne il senso, io l'avevo riletta per ben tre volte per esserne sicura, ero giustificata.

"E così sia" Disse mio padre ridandomi la lettera.

Emisi un leggero grido di felicità saltellando sui piedi, lui mi guardò quasi sconcertato ma me ne fregai altamente, mi diressi in camera mia più decisa che mai a progettare il piano di 'studio-ripasso' che avrei seguito per il prossimo mese.

Dovevo farmi bastare un mese di tempo per essere intellettualmente in forma, sorrisi al solo pensiero di trovarmi lì, fra le mura di pietra di cui avevo tanto sentito parlare nei libri, nei giornali; di essere circondata da ragazze e ragazzi con cui parlare, con cui scambiare opinioni, passioni, desideri, speranze, insomma, tutto ciò che non avevo potuto fare in tutti questi anni.

Mi sembrava tutto così irreale, così bello...

Volevo crederci, questa volta sul serio, papà sarebbe presto andato dal preside per fissare la data ed io non aspettavo altro.


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