Capitolo 4

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La prima settimana ad Hogwarts era passata tranquillamente, quasi non me ne resi conto visto il materiale da studiare ogni giorno e l'assenza momentanea di tempo libero, nessun incidente era capitato nel frattempo e di questo ne ero più che felice.

Ad ogni lezione di Pozioni evitavo categoricamente di guardare il professore in viso, finendo per poggiare lo sguardo sulla lavagna, sul banco o sul muro davanti a me, rispondevo solo se interpellata e ad ogni modo tenevo costantemente lo sguardo rivolto verso il basso.

Avevo trovato la soluzione per affrontare quelle lezioni in maniera più tranquilla, non permettendo a quella strana sensazione che mi attanagliava le viscere di prevaricare, mantenendo e rispettando così quello che era il mio equilibrio interiore.

Non mi interessai neppure del suo nome, volevo che rimanesse come un volto sfocato impossibile da riconoscere, una nube lontana incapace di adombrarmi.

Ero così ferma in quella mia posizione che la diedi per buona, in effetti mi permetteva di stare serena, almeno per adesso.

Durante la mia prima settimana le ragazze scelsero le poche ore libere del pomeriggio per farmi visitare un pò la scuola, ma fra tutti i posti che avevamo visto ce ne era uno in particolare che aveva catturato il mio cuore e stregato i miei occhi...la Biblioteca.

Immensa e colma di scaffali pieni zeppi di volumi, c'erano anche dei tavoli con delle sedie per studiare o leggere, sicuramente per i ragazzi che come me amavano immergersi in quel 'mondo' e non uscirne più.

Passare interi pomeriggi fra le pagine profumate dei libri e costatare quanto inebriante sia la loro efficacia nel farti apprendere sempre più informazioni o semplicemente la loro capacità nel farti estraniare dal mondo reale.

Quel giorno in effetti avevo deciso di passarlo interamente sommersa dai libri visto che era sabato e potevo permettermi un pò di tempo libero solo per me, non desideravo altro da quando avevo messo piede in quell'enorme Biblioteca.

Decisi che dopo la colazione mi ci sarei fiondata direttamente, così mi infilai in bagno per prepararmi cercando di non svegliare Eve e Carem che dormivano tranquillamente.

Riuscii ad uscire dal dormitorio senza fare alcun rumore sospetto, mi chiusi la porta alle spalle e scesi le scale che mi avrebbero condotta in Sala Grande.

Quella mattina sembrava che l'intero castello dormisse profondamente, avvertivo come una sensazione di pace intorno a me che mi fece rilassare stemperando l'eccitazione per quello che avrei fatto dopo.

Una volta arrivata notai che solo pochi studenti avevano deciso di alzarsi presto quel sabato mattina, se ne potevano contare complessivamente venti appartenenti alle diverse case, mentre il tavolo dei professori lo ignorai categoricamente.

Andai a sedermi al mio tavolo e cominciai un'abbondante colazione, la mattinata si mostrava impegnativa perciò avevo bisogno di energie, non avevo idea di quanto tempo ci sarei rimasta là dentro così preferii mettermi al sicuro.

Finita la colazione mi avviai ma si sa che è sempre meglio scenderle le scale piuttosto che salirle no? Io poi non c'ero nemmeno abituata!

Arrivai al terzo piano col fiatone tant'è che dovetti fermarmi un attimo a riprendere fiato se non volevo andare in iperventilazione davanti a Madama Pince.

Aspettai cinque minuti buoni ed entrai.

Tutto era come lo avevo lasciato qualche giorno prima, il profumo della carta mi solleticò le narici suscitando in me un sorriso spontaneo, uno di quei sorrisi che nessuno aveva mai visto sul mio volto finora, Madama Pince fu subito davanti a me nel giro di poco.

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