Take me on tour || Shawn Mendes

8. Dallas

Ci ho messo molto tempo a realizzare cosa tutti quanti volessero che io facessi ed ho attraversato innumerevoli stati fino ad arrivare alla mia conclusione:

1) La confusione
Mi sono chiesta spesso come "darsi in pasto agli squali" fosse meglio di restare sulla riva guardando i loro movimenti

2) Il rifiuto
Questa cosa di andare all'intervista non era assolutamente la cosa giusta da fare, farsi vedere pubblicamente con Shawn significava solo alimentare di più l'idea di tutti quanti.
Ed ho anche provato a farmi venire in mente qualche idea nuova

3) La rassegnazione
Dopo un po' di tempo passato a pensare, mi sono rassegnata al fatto che "la missione pappa per squali" era la migliore idea che avevamo ed era meglio metterla in atto

Poi c'è stata la fase più importante.

4) L'accettazione
Ho comunicato a tutti quanti che l'idea mi andava bene e così tutti noi ci siamo subito mossi:

Andrew ha chiamato la stazione televisiva di Dallas, Texas per avvisare che all'intervista ci sarei stata anche io...

Ed è inutile dire che sui social è scoppiato il finimondo: erano tutti lì a commentare questa notizia clamorosa: La ragazza misteriosa di Shawn Mendes si faceva vedere pubblicamente.

Il resto del tempo io, Geoff e Shawn abbiamo preparato accuratamente il piano.

Sull'aereo di quella notte per arrivare a Dallas: mentre tutti quanti dormivano, io e Shawn non abbiamo fatto altro che parlare di quanto fossimo nervosi, cercando di non pensare a cosa sarebbe successo se le persone non ci avrebbero creduto.

Ma il nervoso che provavo sull'aereo di ieri notte non era neanche paragonabile a quello che provo adesso.

«Mi sta venendo da vomitare» affermo mentre da dietro le quinte di questo programma mi ritrovo a guardare la presentatrice: Anita, che spulcia per bene tutti i suoi ospiti, facendogli domande davvero scomode e imbarazzanti.

Andrew mi poggia una mano sulla spalla e mi scuote leggermente per far in modo tale che io alzi gli occhi su di lui, forse non era il gesto migliore che potesse fare in questo momento visto che ha solo peggiorato la mia situazione intestinale, ma mi sono comunque girata verso di lui ed ho accennato un sorrisino.

«Stai tranquilla, dopo quel quarto d'ora passato a farsi sbranare dagli squali tu tornerai ad essere invisibile» mi dice mio cugino «ne sono certo»

Una cosa è certa in tutto questo caos: Andrew Gertler non è il membro della famiglia con più tatto e gentilezza.

Lo guardo un po' sconvolta per ciò che ha detto pensando al fatto che prima di diventare invisibile devo comunque perdere qualche pezzo per darlo in pasto a degli enormi squali bianchi affamati.

«Alex, ti vogliono al trucco» mi dice Shawn che è appena arrivato ben pettinato e profumato con un pantalone stretto grigio e la camicia nera che gli sta aderente e gli fa risaltare i muscoli.

Mi prendo qualche secondo per guardarlo bene e si può dire che anche la persona più stupida del mondo capirebbe perché il mondo è andato in panico dopo la notizia...

Lui è perfetto, ed io... io sono quello che sono.

Sbuffo spostando un ciuffo di capelli castani dalla mia faccia, non avrei mai pensato di sentirmi così a poco agio.