Molte persone della troupe dicono che una volta sentito il concerto un paio di volte comincia a venirti la nausea.
Senti sempre le stesse canzoni, cantate dalla stessa voce, suonate sempre negli stessi modi e con nessuna differenza.
La verità è che per me non è assolutamente così.
Ok, questo è il terzo concerto di Shawn che vedo e quindi sono ancora pochi.
Ma per adesso nessuna nausea e sono anche convinta, forse al 95%, che non mi verrà.
Il concerto di stasera ad Omaha è stato pazzesco, tutti urlavano come non mai e mentre lui cantava era così felice che ha contagiato un po' tutti noi.
Non abbiamo smesso di sorridere nemmeno per un secondo e ci dimenavamo come i matti dietro le quinte.
Credo di essermi divertita così poche volte nella mia vita.
Ma anche stasera la magia è finita e le persone sono uscite dall'arena con le lacrime agli occhi e già la "sindrome post concerto" in atto.
Anche a me viene la sindrome post concerto che voi ci crediate o meno; anche io soffro quando Shawn saluta tutti e va dietro le quinte senza tornare più in scena.
La tristezza si fa spazio dentro di me ogni sera o quasi tanto da farmi pentire di aver accettato di restare ai concerti.
E le luci si spengono e l'unica cosa che senti è il mormorio delle persone che vanno verso l'uscita.
Solo che io so che dopo questo concerto ce ne sarà un altro e poi un altro ancora.
Quindi la mia sindrome post concerto non è niente in confronto a quella delle fan presenti.
Provo sempre a mettermi nei panni di chi ha appena finito di vedere il concerto del suo cantante preferito. E per empatia la mia tristezza si triplica.
Mi ritrovo a camminare sul palco dove poco fa Shawn ha fatto la sua esibizione.
Mi piace salire sul palco a fine concerto, dopo che tutti sono usciti, quando non c'è più nessuno: giusto per capire che cosa si prova a stare lì su.
Certo, non mi avvicino nemmeno lontanamente a come ci si può sentire visto che non c'è nessuno a guardarmi, ma riguardo questo posso sempre lavorare di immaginazione.
Cammino a testa bassa guardandomi i piedi avvolti da un paio di stivaletti neri, fisso il pavimento lucido e tutte le rose buttate su di esso.
Ogni volta che Shawn canta 'Roses' molti fan gli lanciano rose cospargendone tutto il palco
Provo a contarle man mano che ci cammino vicino ma ad un certo punto mi perdo e smetto.
Sto provando a calmarmi perché ho ancora la pelle d'oca ed i brividi lungo la schiena.
Penso di non aver mai provato emozioni e sensazioni così forti come in queste sere ai concerti: mi sento sempre travolta da tutto quello che sento dentro e mi è sempre più difficile calmarmi poi.
Shawn e gli altri sono nel backstage a sistemare le cose per tornare poi in albergo e ripartire domani mattina per St. Paul, Minnesota.
Ci mettono sempre tanto perché molto spesso alcune fan vengono nel backstage a trovarli e stanno tanto tempo a parlare ed a scattare foto.
A me non va mai di andare, mi annoia stare lì dietro in un posto poco illuminato e così piccolo rispetto a dove mi trovo io adesso.
Continuo a camminare percorrendo tutto il perimetro del palco, vado infondo dove normalmente c'è la batteria di Mike, che però è stata già smontata e poi arrivo davanti a tutto proprio vicino al bordo.
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Take me on tour || Shawn Mendes
Fanfiction«Vorrei qualcuno che stesse con me ventiquattro ore su ventiquattro» continuo «con cui posso combattere la noia e che, insomma, mi faccia sentire meno solo» Andrew annuisce: prima un movimento impercettibile poi sempre più forte... «Si...» afferma...