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Boston.

Apro un occhio stanco quando un raggio di luce proveniente dalla finestra mi colpisce esattamente in faccia.

Apro entrambi gli occhi finalmente e cerco di riacquistare un minimo di conoscenza per capire o per ricordare.

Oggi è il mio ultimo giorno. Questa sera sarò all'aeroporto di Boston ed un aereo mi riporterà a Toronto.

Quanto vorrei restare penso.
Ma il peso del biglietto già comprato e della mia famiglia che mi aspetta a casa comincia a gravarmi sulle spalle.

Ora non si torna indietro.

Il petto nudo di Shawn su cui ho dormito si muove ancora regolarmente sotto la mia testa, segno che sta ancora dormendo.

Alzo la testa per guardarlo.

Il viso dolce, rilassato e tranquillo.

Sposto la mia mano dal suo petto al suo viso e l'accarezzo.

Un sorriso impercettibile mi si increspa sulle labbra quando gioco con i suoi ricciolini.

Shawn apre un occhio, lo vedo chiaramente.

Ma lo chiude subito e torna a far finta di dormire mentre un sorriso che non riesce a trattenere gli illumina il viso.

Sorrido anch'io e mi avvicino alle sue labbra per stampargli un bacio che ricambia senza farselo ripetere due volte.

A quel punto smette di fingere ed apre entrambi gli occhi: assonnati, ma sempre pieni di vita.

Ci guardiamo. Non c'è nessun imbarazzo tra di noi nonostante siamo entrambi nudi ed avvinghiati.

È anche questo il bello di stare con una persona che ti sa prendere: non provi alcun tipo di imbarazzo.

«Buongiorno» lo saluto, mentre strofino il naso contro la sua pelle

L'accenno di barba mi da un leggero fastidio, ma è comunque piacevole.

Shawn gira la testa in direzione della vetrata, solleva un braccio e lo poggia dietro la testa.

«Fossero tutti i così i miei risvegli» nella sua voce c'è un misto di sonno, dolcezza ed allegria

Gira di nuovo la testa a guardarmi «Buongiorno» mi dice sorridente.

Ricambio il sorriso ancora una volta.

«Come stai?» gli domando, ma credo di sapere come sta

Si sente al settimo cielo, almeno per ora.

«Beh...» comincia «potrei stare meglio»

Sembra serio mentre lo dice e questa risposta mi fa vacillare.

«E come mai?» domando quasi preoccupata

«Sai, ieri sera stavo molto meglio» afferma «forse perché l'abbiamo fatto»

Sto per dirgli che è ovvio che ci si senta così adesso, ma aspetto di vedere se ha altro da aggiungere.

«Fammi stare di nuovo bene» mi dice «rifacciamolo»

Shawn comincia a spostare il peso verso di me.

La mia schiena torna a contatto con il materasso ed il ragazzo si appoggia a me.

Comincia a baciarmi delicatamente guance e collo.

Rido per ciò che ha detto e per come sta provando di "convincermi".

Inoltre è talmente delicato che mi fa quasi il solletico.

«No, Shawn, non possiamo» affermo tra una risata e l'altra

Take me on tour || Shawn MendesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora