Lost

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Harry rimase raggomitolato su se stesso per un tempo che non avrebbe saputo definire.

Ci vollero ore perché avesse anche solo la forza di piangere.
È davvero, non pensava che farlo costasse tanta fatica.

Il suo cellulare, a pochi metri da lui, continuava a vibrare per chiamate, messaggi, tweet e commenti, e lui riusciva ad immaginarne il motivo.

Probabilmente la notizia aveva già fatto il giro del mondo.

Dio, Louis era morto.
Louis era morto, ed era tutta colpa sua.

Colpa sua, perché non era mai stato abbastanza coraggioso, abbastanza attento.
Louis meritava più di quanto gli aveva dato.
Se solo fosse stato con lui, forse le cose sarebbero andate diversamente.

Stava calando la sera quando, finalmente, il ragazzo riuscì ad alzarsi.
Lo  fece lentamente, appongiandosi al muro, accompagnando il gesto a respiri profondi, come un vecchio.
Raccolse il cellulare e scorse le notifiche.
C'erano chiamate perse, messaggi di condoglianze, e tweet in cui veniva continuamente menzionato  dalle fans.
Improvvisamente, si rese conto di non sapere come fosse morto Louis.
E un secondo dopo, chiuse Twitter, perché si rese conto che non voleva saperlo da Internet.
Un nuovo dolore tornò a bloccargli il petto, si sentiva così in colpa.
Per tutto il giorno aveva pensato solo a se stesso, al suo dolore, dimenticandosi di lui.

Si sentiva un verme.

Compose il primo numero che gli venne in mente, che si rivelò essere quello di Niall.
-Harry?-La voce spezzata del suo amico fu come un pugno nello stomaco.
Non era il solo a soffrire.
-Niall...-Sussurrò in fretta. Che senso avevano i convenevoli, i saluti, in un momento come quello? Niente aveva più importanza.-Louis...Come è successo?

Tutto ciò che ottenne fu silenzio, un silenzio pesante, rotto solo dal suo respiro affannato.
-Harry, ascolta...-Il mormorio di Niall si spense.
E Harry capì.
Lo capì ancora prima di sentirselo dire, che Louis era morto solo, con i suoi pensieri come unica compagnia, che Louis si era ucciso.

-No.- Disse forte, come se la sua negazione potesse avere presa sulla realtà.
Crollò di nuovo a terra, sul pavimento allagato dalle sue lacrime.
-Harry, stai calmo, okay? Stiamo venendo a prenderti...-Niall era agitato, dall'altro lato della cornetta sentiva passi veloci e voci concitate.

Harry gridò ancora.
E stavolta non aveva senso ciò che diceva, perché nulla aveva alcun senso, in realtà.
-Harry, aspettami...Ti prego, non fare niente di stupido.- Di nuovo, le parole di Niall gli sembrarono lontane, confuse.
Continuò a prendere a pugni il muro finché tutte le sue nocche non grondarono di sangue, poi si fermò.
Louis non era morto in un incidente, non aveva avuto un malore.
Louis si era ucciso.
Louis si era...Faceva male solo pensarla, quella parola.
Louis si era suicidato.
La sua testa continuava a ripeterlo, era un pensiero che non abbandonò la sua mente, né quel giorno, né mai.

Quando Niall e Liam entrarono in casa grazie ad una delle domestiche, lo trovarono ancora nella stessa situazione: fissava un punto indefinito con lo sguardo perso e gli occhi gonfi, in piedi in mezzo ad una stanza che lui stesso aveva devastato, immobile.
E davvero, Harry aveva già iniziato a morire.

Boobear. || Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora