Harry fu svegliato bruscamente da qualcuno che bussava alla sua porta.
-Avanti.-Mormorò con voce impastata dal sonno, prima che nella stanza irrompesse Dan Deakin seguito dall'esile corpicino che apparteneva a Phoebe Tomlinson.
-Oh, scusami Harry, non credevo che dormissi ancora. Vuoi che ripassi?
-No, no. Mi dica pure, signor Deakin.Harry tentò disperatamente di darsi un contegno, passandosi una mano fra i ricci e sistemando la lunga felpa scura che usava come pigiama.
E anche come tenuta da giorno, per essere precisi.
Ormai per lui non c'era più distinzione: le sue erano solo lunghe, interminabili ore di sofferenza, e di ricordi.-Ho notato che trascorri molto tempo nella stanza di Louis.-Harry arrossì a quell'osservazione, e cominciò a giustificarsi con le scuse più insignificanti.
-Non mi devi spiegazioni, ragazzo.-Lo fermò l'uomo.-Ognuno elabora il dolore in modo diverso e siamo felici che tu stia provando ad andare avanti, davvero. Non voglio assolutamente impedirti di entrare.Provare ad andare avanti.
Beh, non era propriamente quello che lui faceva.
Passava pomeriggi interi, mattinate, nottate a bearsi di quel profumo, osservando quello che Louis aveva lasciato di se senza mai avere il coraggio di toccare nulla.
Cercava di ricordarsi tutte le loro conversazioni, di imprimersi nella testa il suono della sua voce nella speranza di non dimenticarlo mai.
Ammirava le decine di foto appese alle pareti.Louis che sorrideva con Lottie.
Louis che cantava ad un concerto.
Louis che abbracciava sua madre.
Louis con tutta la famiglia.
Louis ad una premiere.
Louis che batteva il pugno a Niall.
Louis con persone sconosciute.
Mai Louis ed Harry.
Mai.
No, non stava decisamente provando ad andare avanti, ma non lo disse.-Anzi, ti ammiro...Sai, nessuno di noi ha la forza di entrare in quella camera.-Continuò Dan con un largo sorriso.-Magari potresti fare un po' d'ordine, la prossima volta che ci andrai, ti va? Forse ci sono cose che vorresti anche conservare...-Si interruppe, notando lo sguardo dell'altro indurirsi.
Deglutì ed esitò, quasi come se avesse improvvisamente cambiato idea.
-Io e Johannah abbiamo deciso di trasformarla in uno studio...Pensiamo che sia...La cosa migliore...Per la famiglia.Il cuore del riccio si sgretolò ancora, lasciandogli un nuovo, immenso vuoto nel petto.
Volevano dimenticare Louis, ecco cosa volevano fare, eliminare qualunque cosa gli fosse appartenuta, qualunque cosa che testimoniasse che si, c'era stato.
Sentì il respiro mancargli, un nodo in gola, le sue mani tremare.
Non disse nemmeno questo.
Aveva imparato a sue spese che alcune cose di lui erano strane, e non voleva sembrare pazzo.
E poi lui non lo era di certo, pazzo.
Stava bene, doveva soltanto...Elaborare quel lutto, la morte di una parte di se stesso.Così si stampò in faccia una sorta di sorriso, senza preoccuparsi di quanto dovesse sembrare falso.
-Sono...Assolutamente d'accordo con la vostra decisione...E vi ringrazio per la possibilità che mi state dando. Non sapete quanto mi renda felice.Dan sospirò sollevato, e dopo averlo salutato lo lasciò di nuovo solo.
-Ti ho preparato la colazione, te la lascio qui.-Disse la piccola Phoebe prima di correre dietro al patrigno, senza nemmeno ascoltare il riccio che la ringraziava debolmente.
La porta si chiuse con un tonfo sordo.
Harry osservò a lungo il vassoio sulla moquettte, con quel solito sguardo vacuo che tutti avevano imparato ad accettare.
C'era una tazza di the fumante, the alla menta.
Il the alla menta piaceva a Louis, ed in un certo senso gli si addiceva: portava freschezza, vitalità, serenità.
E poi dei biscotti, dei piccoli biscotti bruciacchiati dalle forme più svariate, sicuramente fatti a mano, con un toast e un cioccolatino.
Era un bellissimo pensiero, e gli ricordava che la vita andava avanti, intorno a lui.
Così si alzò e, per la prima volta da tempo, sgranocchiò quei dolci e bevve persino qualche sorso di the, sebbene il suo stomaco, non più abituato al cibo, sembrasse scoppiare.
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Boobear. || Larry Stylinson
Fanfiction//In revisione// Dove Louis muore e lascia a Harry delle lettere. "Vorrei solo sentire ancora la tua voce, per un ultima volta." |Il i luoghi, il carattere dei personaggi, gli avvenimenti, sono totalmente inventati, ogni riferimento a persone e a fa...