Why did you go away?

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-Potete entrare.-Mormorò Lottie con gli occhi lucidi di lacrime.
Era la prima volta che Harry la vedeva in disordine.
I suo capelli biondi, quasi bianchi, giacevano in due ciocche scomposte e sudate ai lati della sua testa.
Il pesante trucco che era solita portare era sbavato e rovinato sul volto.
Aveva un'aria stanca, o almeno così sembrava al riccio, che la osservava abbandonata sullo stipite della porta scura.

Parlò, per la prima volta nella giornata.

-Vai a dormire, Lottie.- La sua voce era roca, mentre le posava una mano sulla spalla.

Lei scosse debolemente il capo.

-Non riuscirei mai a farlo, Harry.-Spostò con delicatezza la mano del ragazzo e si allontanò dalla folla di persone che aspettava di vedere il corpo di Louis William Tomlinson.

Harry non aveva il coraggio di varcare la soglia.
Vedere Louis morto...Probabilmente sarebbe stato troppo per lui.
Eppure, se non l'avesse fatto, si sarebbe sentito ancora più in colpa.
Perché si, era successo a causa sua e lo sapeva.

Con il passare delle ore, la gente gli passava accanto con la faccia scura, e abbandonava quella casa infernale.
E Harry ancora non riusciva ad entrare.

Nella camera erano rimasti solo i ragazzi, quelli che un tempo erano gli One Direction.
A Harry mancava averli vicini.
Avrebbe voluto non aver mai proposto quella pausa, perché da solo si sentiva più debole, vulnerabile, più se stesso e non certo in modo positivo.

Alla fine si fece forza: respirò profondamente ed entrò, doveva farlo.

La luce era soffusa, e i suoi amici erano disposti attorno ad una bara di mogano.

Era da tanto tempo che non li vedeva così, insieme.

Zayn piangeva silenziosamente sulla spalla di Liam, che gli accarezzava la schiena.

Niall, l'unico che si era accorto di lui, sorrideva debolmente, tentava di ricacciare indietro le lacrime, ma i suoi occhi erano gonfi e lucidi.
Harry avanzò con cautela.
Mancavano pochi passi e l'avrebbe visto.

Louis giaceva compostamente su di un lenzuolo di pizzo bianco.
Indossava il completo nero ed elegante che avrebbe dovuto servirgli molto più tardi, e le sue sopracciglia erano leggermente corrugate.
Non era quasi riconoscibile, con tutto quel trucco sul viso che copriva la sua pelle vellutata e morbida.
O almeno, Harry la ricordava così.

Qualcuno gli diede una pacca sulla spalla.

-Ti aspettiamo fuori, Haz.-Lo informò sottovoce Liam.

Il ragazzo annuì e continuò a fissare quel corpo inerme, senza realmente vederlo.

-Hey, Louis.-Mormorò accarezzandogli lo zigomo.
Era terribile sentirlo così freddo sotto il suo tocco.

Pensò a qualcos'altro da dire, ma non sapeva da dove cominciare.
C'erano ancora troppe cose di cui avrebbero dovuto parlare, ma Louis non poteva più farlo.

-Oggi fa un po' freddo.-Continuò, sentendosi sempre più stupido.-È da disperati...Parlare con i morti, vero?-Scoppiò in una risata triste, che si trasformò rapidamente in un pianto.-Però mi manchi. Vorrei essere lì con te, ovunque tu sia. Louis, perché te ne sei andato?-Crollò in ginocchio sul pavimento freddo.-Non doveva finire così. Ti amo, Louis, come hai potuto abbandonarmi? Sono un disastro totale.-La sua voce si spezzò con lo stesso rumore di un ramo calpestato in un bosco, e nella stanza calò il silenzio.

-Mi hai lasciato da solo..-Sussurrò appoggiandosi al muro.

Chiuse gli occhi, e tutto si fece scuro.

Nella sua mente aleggiava l'immagine del corpo che era il ragazzo che amava, e che adesso era soltanto un cadavere, uguale a tutti gli altri, anonimo e insignificante.

-Non doveva finire così.-Sussurrò.-Tu non eri uno stupido manichino.

Se si concentrava, riusciva a sentire il suo ragazzo ridacchiare, in un punto imprecisato sopra di lui.

-Spero che tu sia felice, ora.

Boobear. || Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora