Cap 14. Mi fai tremare il cuore..mi fai smettere di respirare

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"Jared....io....non voglio più essere il tuo ragazzo...." gli diceva un Jensen addolorato.

"C- cosa? Cos'è, il primo aprile?"

"No..." rispose Jensen serio.

"Allora...allora hai bevuto..."
"Jared, no..."

"S- se è uno scherzo, è uno scherzo del cazzo, Jensen!" gli diceva Jared, la voce che stava cominciando a tremare.

"Non è....non è intenso come lo vorrei intenso io..."

"Jensen, ma che cazzo dici???" chiese Jared, il battito cardiaco che accelerava e gli rendeva difficile respirare.

"Ascoltami, non sto dicendo che il nostro rapporto è finito, ma che, come tutte le cose, cambiano, mutano, e anche il nostro può mutare in qualcosa di diverso..." cominciò Jensen.

"NO! mi stai dicendo che potremo restare am...NO! non dirlo! Perché....hai...hai idea di quello che mi stai facendo???" chiedeva Jared, ora quasi isterico e Jensen cominciò a riconoscere i sintomi di un inizio di attacco di panico e si spaventò.

"Jared, ascoltami..." disse Jensen preoccupato, cercando di prendergli le mani.

"NO! NO! NO!" diceva Jared isterico e scosso, spostando le mani e guardandolo terrorizzato; non voleva essere consolato.

"Jared, ti prego, adesso ascoltami!" gli disse Jensen, prendendogli le mani di forza e chiudendole sotto le sue, costringendolo a guardarlo.

"Tu non mi perderai. Mai. " gli disse, consapevole di star facendogli del male.

Difatti Jared lo guardò. Gli occhi terrorizzati, lo sguardo ferito, da cucciolo, e Jensen pensò che non meritava assolutamente niente di male.

"Jared, tutte le cose finiscono...per lasciar spazio a un nuovo inizio..." disse lui, cercando di ottenere la piena attenzione di Jared.

Jared aveva gli occhi ormai pieni di lacrime e Jensen si sentì un mostro, e quindi cercò di accelerare la chiusura del discorso.

"Jensen..io..credevo che tu mi amassi...credevo che il nostro amore potesse superare qualsiasi cosa...che potessimo superarla insieme...credevo che tu fossi felice con me..." disse Jared, ed era talmente straziante che Jensen aveva l'impulso e la voglia di prendersi a pugni da solo, se non l'avesse fatto lui.

"Jared, ascoltami, ti prego...quando dico che il nostro rapporto non è intenso come lo vorrei io, intendo..."

"No! non voglio sentirlo! Ti prego! Mi stai facendo del male, Jensen...."

"Ascoltami...intendo per un fidanzamento!"


Jared continuava a scuotere la testa e non capiva. Jensen gli stava dicendo che non riusciva a dargli quello che voleva lui da un fidanzato? Era troppo da sopportare.


"Mi stai dicendo che non ti do abbastanza amore..." disse lui, cercando ancora una volta di allontanarsi dalla presa di Jensen.

"Al contrario, tu mi dai tutto quello di cui ho bisogno!" disse Jensen, sorridendo. Gli occhi che brillavano.

"Ma non sei più innamorato di me! Allontanati , Jensen...lasciami da solo, sparisci per sempre dalla mia vita...vai all'in...." Cominciò Jared.


"E io non posso ricambiare..." continuò Jensen, con un timbro di voce più urgente.

"JENSEN SEI UN BAS..."

"Perché ti amo così tanto!!! E io non....non mi basta più che tu sia il mio fidanzato. Voglio che tu sia mio Marito!"


Jared lo guardò a bocca aperta, gli occhioni pieni di lacrime, spalancati per la sorpresa.


"Vuoi sposarmi, Jay?" gli chiese Jensen. Non si inchinò, né gli porse alcun anello, ma Jared vide il luccichio nei suoi occhi. Un luccichio di un amore profondo e intenso.

"Figlio di puttana..." gli disse, riprendendo a piangere.

"Mi ero preparato a un no e a un sì..un forse...ma questa non l'avevo messa in conto!" ridacchiò Jensen.

"Allora sei anche un cretino, oltretutto." Rispose Jared, asciugandosi gli occhi.

"Infatti è per questo che ti amo. Tu mi rendi una persona migliore." Disse Jensen sorridendo.


Jared a quelle parole gli volò tra le braccia attirandolo in un bacio mozzafiato e schiacciandolo contro il muro.

Jensen ricambiò sollevato, sussurrandogli:
"Come hai potuto pensare che volessi lasciarti, cucciolo."


"Non mi hai ancora detto di sì." gli disse dopo un po', sorridendo, ma un po' preoccupato.
"Sì. Sì. Sì. Sì. Sì." Disse Jared guardandolo negli occhi.

Jensen senza aggiungere altro, gli infilò un piccolo anello d'oro bianco al dito.

Lo tirò fuori dalla tasca dei pantaloni. Nessuna scatolina. Non voleva che Jared dovesse aprire nessuna scatolina. Voleva che avesse quell'anello direttamente dalle sue mani.


"Ehi, cucciolo. Come ti batte il cuore!" disse Jensen, toccandogli il cuore, un po' in preda al rimorso per lo spavento che gli fece prendere


"Mi fai tremare il cuore...mi fai smettere di respirare..." gli disse Jared sul suo collo.

"Mi dispiace." Disse Jensen, sentendosi in colpa.

"No...non solo oggi...succede sempre. Sei l'unico che ci riesce...con un solo tocco, con la tua sola vicinanza..." disse Jared.


Jensen capiva fin troppo bene cosa voleva dire Jared.

"È lo stesso che provo io, cucciolo. È per questo che dobbiamo sposarci. Il nostro amore è troppo forte per restare al fidanzamento. Ha bisogno di espandersi a un livello più alto." Disse, alzandogli il mento.

Jared sorrise e pensò che in fin dei conti Jensen era così facile da perdonare quando faceva cose stupidissime, come quello stupido scherzo facendogli credere che l'avrebbe lasciato.

Jensen faceva queste cose solo quando sapeva di non fare sul serio e solo quando nascondeva qualcosa di più bello.

Era anche per questo che lo amava.










Note dell'autrice: si lo so...sono stronza xd preso un bello spavento eh?? xd

pensate che solo questa frase di canzone mi ha ispirato l'intero capitolo xd

comunque la frase è tratta dalla canzone di Vasco rossi : Gabri.

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