Parte 5

22 6 9
                                    

Era passata una settimana da quando era stata a pranzo dai suoi genitori, e questa settimana per fortuna si saltava perchè suo nipote aveva la varicella, o la madre diceva che era quella, quindi nessuno doveva entrare ed uscire da quella casa, ahahaha Emma era felice sembravano in quarantena. Così nessuno avrebbe ripreso l'argomento di presentargli qualche maschio, anche perchè l'aveva sognato di nuovo, accidenti due volte in una settimana, stavolta poi erano così reali i sogni che quando si svegliò la mattina si sentì depressa a non averlo accanto.

In un sogno era a cena, in un ristorante con terrazza vista mare, lui era così gentile, lo sapeva perchè la faceva sentire una regina, le sorrideva, le versava da bere, e poi camminavano mano nella mano, sul bagnasciuga, sotto le stelle, con la luna ad illuminare il loro amore, oddio era cotta dell'uomo dei sogni, ma sul serio del tipo che sognava.

Nel secondo sogno, che fece due giorni dopo, lui era in divisa militare, doveva essere quella dell' aereonautica, aveva i cappelli corti, stava scendendo dalla scaletta di un aereo e le correva incontro come se non si vedessero da parecchio tempo, finalmente era tornato, si abbracciarono, poi si fermò, la guardo negli occhi, le si avvicinò dolcemente, le prese il viso con le mani e la baciò, dapprima piano piano, come se temesse di romperla o come avesse paura che fosse un sogno e stesse per svanire, poi sempre più appassionatamente, mise le mani, dentro i suoi folti capelli biondi e la strinse sempre di più,con le mani scese lungo i suoi fianchi, le posò sul sedere, poi un colpo di tosse li interruppe, e tornando con i piedi per terra si accorsero che un signore alto con i baffi grigi un po' pelato era accanto a loro, si voltarono verso di lui e nel momento in cui stava per parlare e presentarle quello che pareva essere il suo capo, anche lui un militare, si svegliò.

Non aveva sentito la sua voce, c'era quasi mancavo poco, pochissimo.

Quel sabato Eva lavorava, ma decise lo stesso di andarla a trovare al bar, aveva bisogno di raccontarle i suoi strampalati sogni, e sopratutto aveva bisogno di un consiglio, forse davvero doveva vedere un medico, forse aveva un altra identità, la cosa si faceva seria....

Eva si prese una pausa dal lavoro, il tempo di bere un caffè assieme altrimenti l'avrebbero sgridata, ma sufficiente per ascoltare i problemi della sua amica, quando Emma ebbe finito il racconto, si fermò a riflettere un attimo. 

Cavolo davvero la sua amica stava esagerando, però le venne un 'idea e forse si poteva essere lui.

 - senti Emma hai detto che era in divisa? - 

- Si era avion, mi fa pensare a quella dell'aviazione - 

- ed è moro hai detto? - 

- si te l'ho descritto alto, moro, atletico, occhi scuri..  - 

- aspetta, aspetta, non ci avevo mai pensato, ma ora che mi hai detto della divisa mi è venuta in mente una cosa - 

- cosa dimmi -

-  no, non penso, non credo, niente dai lascia perdere - 

- cosa? adesso mi hai incuriosita, cosa volevi dirmi,  cosa ti è venuto in mente, dimmelooo- disse implorando l'amica. Eva si fece seria, la guardò dritta negli occhi, fece un bel sospiro e sparò -

- senti, potrebbe essere, ma non so, non sono sicura, ma questo tipo che sogni sempre, adesso che mi hai detto che è un militare, potrebbe essere un tipo che ogni tanto viene qua! - 

- Cosaaa????- 

- aspetta- disse calma l'amica- c'è questo tizio che ogni tanto viene qui a fare colazione, o prendere qualcosa da bere, ed è come l'hai descritto tu, alto, moro etc etc

Emma strabuzzò gli occhi per la sorpresa - 

- tu mi dici solo ora che conosci il tipo che  sogno da non so quanti mesi? -

-  no, non è che lo conosco, una volta veniva qui spesso, poi non più, e so che una volta l'ho visto in divisa, eeeee fatalità l'altro giorno è tornato a fare colazione.

- no, non ci credo, tu dici che sia lui, davvero? -

- potrebbe essere, essendo un militare, magari è stato via per un po' di tempo e ora è tornato, e chissà magari l'hai visto qualche volta - 

- ma non credi che me lo ricorderei?? - 

- e che ne so io, magari non ci hai fatto caso, ma il tuo subconscio l'ha notato e te lo ripropone in sogno - Eva pareva convinta, però Emma era perplessa - 

- ma chi sei tu ,  il Dottor Freud? - 

- dai non dire scemate, ho solo avuto un illuminazione quando mi hai detto della divisa.... - La guardò un po' confusa pensando ad alta voce rielencò- 

- dunque, alto, moro, occhi scuri, atletico, militare, capelli ricci..ehi ma sto tipo ha i cappelli ricci ?-

 Eva ci pensò su un 'attimo -

- no, mi pare proprio di no, però dai è  un particolare, la tua mente può averlo sbagliato in mezzo a tanti dettagli precisi -

-  mha non saprei, mi sembra strano ho memorizzato tanti dettagli e questo no, non sono sicura -Eva sbuffò, aveva trovato la soluzione al dilemma di Emma e lei si attaccava a un piccolo dettaglio, così disse -

-  si, si Emma se l'hai visto talmente di sfuggita da non ricordartelo nella realtà secondo me è possibile che la tua testolina abbia riempito vuoti che non avevi notato.

Emma era davvero sconvolta, e se davvero fosse una persona reale? Avrebbe forse potuto incontrarlo e scoprire se fra loro c'era davvero quella magia? . Come se le avesse letto nella mente Eva le propose -

-  io direi che per sapere se è davvero lui, tu cominci a venire più spesso a trovarmi qui, eee se per caso viene qua e tu non ci sei, io ti mando un messaggino e tu ti fiondi qui al volo- 

- ma dai, come faccio scappo dal lavoro -

-  oooh sei impossibile, se capita che viene e tu non sei presente, si signorina, ti fiondi qua con una scusa, tanto non lavori tanto lontano.

Emma stravolta, era uscita dal bar come camminando sulle nuvole, da una parte era emozionata e dall'altra terrorizzata, avrebbe passato ogni momento d'ora in poi ad aspettare che Eva la chiamasse dal locale, o approfittando di qualsiasi scusa per passare di la, quando era di turno la sua amica, ah che ansia.

Era nel destinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora