CAPITOLO XXVIII

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Non feci in tempo ad alzarmi per andare a controllare, che entrò un ragazzo. Non l'avevo mai visto. Appena mi vide, corse in cucina e prese un coltello. Si girò verso di me:

''Allora dimmi. Chi sei tu? E cosa ci fai in casa mia?''. Disse puntandomi il coltello.

''Calmati ok? Non sono una ladra, non ho toccato nulla. Controlla pure se vuoi''.

''Ci mancherebbe! Certo che controllerò ma non finché sarai qui. Te lo ripeto, che ci fai qui, in casa mia. Come sei entrata? Come ci sei arrivata?''.

''Non ci crederesti se te lo raccontassi''.

''Provaci. Di certo è meglio che morire''.

''Morire? Wow wow, calma. Abbassa il coltello e ti racconterò tutto''. 

''Qui sono io a dettare le regole ok? E' casa mia. Ora parla''.

''Ok ok''. Dissi, cercando di farlo calmare.

Gli raccontai tutto ciò che mi era successo, e, soprattutto, la parte in cui entrai in casa sua. Gli dissi delle condizioni in cui avevo trovato la casa, e, che, pensavo fosse stata abbandonata. 

''Devo crederci?''. Disse lui sospettoso.

''Se vuoi, ti faccio parlare con le mie amiche, con la mia famiglia e te lo dimostro''. Dissi, mentre prendevo il cellulare dalla tasca.

''Oh ma, anche questo adesso!''.

''Questo cosa?''.

''Secondo te di chi è il cellulare che hai tra le mani?''.

''Oh, eh, questo dici?''. Lo guardai con imbarazzo. Anche perché non sapevo quanto gli avrei fatto spendere di credito.

''Si esatto. Questo''. Prese il telefono dalle mie mani.

''Emm, scusa mi serviva''. Ribattei.

''Tranquilla dai. Piacere comunque. Io sono Manuel''.

''Lucy''. 

''Lucy? Lucy Stewart? La ragazza di Simon Campbell?''.

''Si e no. Non sono più la ragazza di Simon da un po' di tempo''.

''Io lo conosco. Mi ha parlato tanto di te e di quanto fosse innamorato''.

''Se davvero lo era stavamo ancora insieme non trovi?''.

''E perché, se posso, vi siete lasciati?''.

''Per uno stupido malinteso''.

''Si chiarirà tutto vedrai. Prima o poi. Lo conosco''.

''Vedremo. Comunque, senti, tu hai la macchina per caso?''.

''Si. Dove abiti di preciso?''.

''Miami Beach, Collins Avenue 3500. Praticamente vicino Simon, non so se ci sei mai stato''.

''No in effetti. Ma ho capito dov'è''.

''Ma qui dove siamo?''

''Tra le campagne di Miami. In periferia. Non sei tanto lontana da casa''.

Tirai un sospiro di sollievo.

''Scusami ma non ho nulla da mangiare. Come avrai già notato. Altrimenti ti avrei offerto qualcosa''.

''Si ho notato''. Risi. ''Ma perché sei stato assente in tutti questi giorni? Abiti solo qui?''.

''Sono stato a casa della mia ragazza. Si sto solo. Prima abitavo con i miei ma ora, dopo il divorzio, non li vedo più da non so quanto tempo''.

''Capisco. Mi spiace''.

''E' la vita purtroppo. Dai andiamo, ti riporto a casa''.

Dopo un'oretta, arrivammo finalmente a casa. Riabbracciai mia madre e Freda. Poi, dopo essermi lavata e cambiata, decisi di fare una sorpresa alle mie amiche e a Mike. Era passata ormai una settimana, ma sembrava una vita che non vedevo nessuno di loro. Fortunatamente arrivammo nel pomeriggio. Intorno alle 18. Saremmo arrivati prima, ma Manuel non conosceva la strada. Di norma saremmo dovuti arrivare intorno le 17.30, eravamo partiti verso le 17. Verso le 20:00, dopo essere un po' con la mia famiglia, uscii. Mi presentai prima da Allison, che era la più vicina, poi da Megan ed infine da Sidney. Uscimmo tutte insieme per andare a festeggiare il mio ritorno a casa. Per fortuna ero sana e salva. Allison già aveva informato tutte di ciò che mi era successo. Mentre eravamo al bar, vidi Mike al tavolo avanti il mio, si stava baciando con un'altra..





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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 28, 2017 ⏰

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