XXI. Lament for Icarus

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Note d'autrice: Ok. Ci sono. Questo capitolo è stato scritto due volte perché la prima si è cancellato tutto da solo integralmente. Un parto. Per il titolo, date un'occhiata all'omonimo dipinto perché è stupendo!




Folie à Deux

XXI.

Lament for Icarus



Eleanor è di cattivo umore.

Cammina dietro di lui silenziosamente. A volte deve girarsi per controllare che lei sia ancora lì.

« Quanto dista? » domanda a un certo punto, con il respiro già lievemente affannato.

« Una ventina di minuti » risponde Alistair. « Non dirmi che ti sei già stancata. »

Eleanor si stringe nel cappotto e incassa la testa nelle spalle. « Non ho mai fatto trekking. »

« Il sentiero non è così ripido, noi eravamo già in collina e la cima non è lontana. Non lamentarti. »

Lei s'incupisce, ma non ribatte. Alistair ha capito che Eleanor detesta ricevere ordini e che, tuttavia, non si ribella facilmente. Non all'inizio, almeno.

Si stupisce ancora per l'effettiva debolezza del suo corpo. Non è nemmeno in grado di respirare bene, non è dotata di un equilibrio invidiabile, né di una salute eccezionale, a quanto pare.

È davvero la vittima perfetta, così piccola, così eterea, così rovinabile, e ogni suo difetto appare agli occhi di Alistair come un pregio, una qualità da ammirare.

Un'invisibile gocciolina di pioggia gli scivola sulla tempia. Alza lo sguardo verso il cielo, quel cielo grigio da almeno tre o quattro giorni che anche adesso preannuncia un'acquazzone.

Alistair aveva quasi dimenticato che il tempo in Scozia non è clemente, che porta vento sferzante e agonia ogni volta che può. Aveva quasi dimenticato di aver scelto quel luogo, tra varie possibilità, perché rispecchia tutto il dolore e l'isolamento che lui trascina con sé.

« Tra poco pioverà » dice a Eleanor. « Sbrigati, non abbiamo niente per coprirci. »

« Cosa importa? Stiamo andando a morire, ancora una volta, la pioggia non può fermarci. »

Alistair le lancia un'occhiata severa. « Il terreno diventerà scivoloso. Vuoi impiegare quaranta minuti invece di venti per arrivare? »

Riesce a zittirla di nuovo. Oggi sembra avere poca forza di volontà, sebbene Alistair intraveda ancora quel barlume fioco di rabbia tra i suoi occhi.

Alla fine lei velocizza il passo e lui se la ritrova dopo pochi istanti accanto a sé, sempre più lenta rispetto alla sua andatura ma almeno più determinata di prima.

La pioggia ritarda per un po' e loro dopo venti minuti sono quasi giunti a destinazione.

In cima alla collina su cui è costruito il loro cottage, sul lato opposto, c'è uno strapiombo che dà sulla valle.

Il giorno prima, dopo aver letto quegli appunti, Eleanor e Alistair hanno deciso di aggiungere una modifica al loro accordo: a turno, una morte per lei, una morte per lui, una morte insieme. E poi, da capo.

« Così potrò ricordare di averti ucciso, qualche volta » aveva detto Eleanor.

« Così potremo risolvere qualche dubbio su ciò che accade quando moriamo insieme » aveva detto Alistair.

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