XXIV. Midvinterblot

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Note d'autrice: credo di aver allarmato tutti con lo scorso capitolo e chiedo perdono! Attenzione, però, che il risveglio... in ritardo? di Eleanor non è un dettaglio irrilevante nella storia. Anzi, è un indizio abbastanza importante. Ma mi fermo qui per evitare di rovinarvi le teorie ;)
Piccola informazione di servizio: domenica parto e tornerò solo il 30, ma poi dovrò ripartire (per la Svezia, e tra l'altro il titolo di questo capitolo, letteralmente "sacrificio di metà inverno", è un omaggio al pittore svedese Carl Larsson), quindi non so quando riuscirò a pubblicare il prossimo capitolo. Potrei riuscirci tra il 31 luglio e il primo agosto, ma ne dubito fortemente, per cui... sentirete la mia mancanza (come no...) fino al 9 agosto. That's it.





Folie à Deux

XXIV.

Midvinterblot



Eleanor perde l'equilibrio, all'ondeggiare della barca, al risveglio, e si aggrappa ad Alistair affondandogli le dita nelle spalle.

Lui la sostiene per le braccia.

« Come funziona, adesso? Ti butto in acqua e basta? »

Si sente girare la testa, le gambe le fanno ancora male dopo la notte precedente, sente ancora il vuoto sotto i propri piedi e l'acqua che le inonda i polmoni.

E si ricorda di tutto quello che è successo.

Di Alistair che si è buttato in acqua con lei, di Alistair che in un primo momento è andato in suo soccorso come se volesse salvarla. Poi ovviamente l'ha uccisa. L'ha ingannata soltanto perché voleva vederla morire per mano sua.

Non l'avrebbe mai salvata.

Riprende a respirare con calma, molto più velocemente delle altre volte, e Alistair sembra quasi non accorgersi del suo risveglio.

« Eleanor? »

Appena è più lucida, comincia a prendergli il petto a pugni, con un ringhio bloccato in gola. « Sei un bastardo! » grida. E continuerebbe a picchiarlo, non si fermerebbe mai se potesse, ma lui le afferra subito i polsi bloccando qualsiasi altro tentativo di fargli del male.

Se riuscisse a spingerlo, potrebbe lasciarlo lì in acqua e andarsene con la barca.

Peccato che non sappia remare.

« Che cazzo ti prende? » domanda lui arrabbiato, già più aggressivo di lei. In realtà Alistair potrebbe ancora ucciderla, nello stesso modo o peggio. In questo momento ha più potere, deve restare calma e spiegargli tutto, anche se vorrebbe ammazzarlo adesso e senza ripensamenti.

È talmente debole che i suoi polsi potrebbero frantumarsi per la stretta di Alistair e lui stringe talmente forte da far sembrare quello il suo obiettivo.

« I took one draught of life. Ti basta come risposta? »

Vede la sua fronte corrugarsi e i suoi occhi farsi più indagatori. « Ti sei già risvegliata? E allora perché mi prendi a pugni? »

« Perché ti odio » risponde lei limpidamente, dimenticando il freddo autunnale, il vento, il lago, le parole, e concentrandosi solo sulla sensazione delle loro pelli che sfrigolano a contatto. « A un certo punto ti sei buttato in acqua come se... come se... »

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