XXV. Impression, soleil levant

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Note d'autrice: Guess who's back? L'aria di agosto mi fa male, credo. Mi manca la Svezia.
Il titolo viene dall'omonimo quadro di Monet.
Non ho molto da dire, come si nota, quindi spero che il capitolo vi piaccia ♥ A me stranamente piace abbastanza.




Folie à Deux

XXV.

Impression, soleil levant



Alistair si alza di scatto, sopportando un'altra dolorosa fitta al fianco ferito, ancor prima che la lama raggiunga la gola di McNeal. Ha visto Eleanor estrarre il coltello e fiondarsi alle spalle della sua vittima.

Ma è questione di un attimo.

« Eleanor! »

Urlarle contro non basta. Lei è più veloce.

Quando il sangue schizza zampillando dal collo di McNeal, Alistair capisce che la sua adorata Eleanor ha appena distrutto ogni suo piano e ogni speranza, anche la più insignificante, di cavarsela in maniera pulita.

L'uomo soffoca nel suo stesso sangue, gorgogliando e portandosi le mani alla gola, con gli occhi spalancati su di lui. Gli ultimi istanti della sua vita li trascorre nel terrore assoluto, nella sorpresa, nell'essere impreparato alla morte, guardando una persona che credeva innocua.

Alistair si sente annientato dal suo sguardo.

Sguardo che rimane spalancato nel vuoto, quando il corpo si accascia definitivamente sulla superficie del tavolo, scomposto. I rantoli vengono sostituiti da un silenzio innaturale.

Eleanor è ancora dietro il cadavere. Respira velocemente, tremando, con il coltello in una mano e gli schizzi di sangue sulle braccia. Torna subito a guardare Alistair per cercare la sua approvazione.

Alistair scatta senza ragionare.

Si fionda su di lei, afferrandole il collo e spingendola contro il frigorifero. La sbatte lì, con un verso di rabbia. « Cosa cazzo ti viene in mente?! » grida. « Hai appena ammazzato un innocente! »

Vede chiaramente l'adrenalina asciugarsi sul suo volto, che diventa pallido, confuso e spaventato.

Credevi davvero di fare la cosa giusta?

« ... A-Alistair... » riesce solo a balbettare. Ed è in questi momenti che lui vorrebbe farle più male, quando si comporta da bambina colta in flagrante, come se le sue azioni potessero essere perdonate sfruttando quella vocina bassa e supplichevole. Come se le sue azioni non fossero altro che errori trascurabili.

Alistair continua a stringerle il collo, ma non abbastanza da soffocarla. Non può ucciderla adesso. Non adesso che può accadere l'impensabile.

« Ti avevo chiesto di lasciarmi fare. Perché l'hai ucciso? »

Eleanor beve la sua ira con gli occhi. « Credevo... credevo che fossimo in pericolo... »

« Avevo tutto sotto controllo! »

« Poteva parlare con la polizia! » protesta lei, ma Alistair le fa sbattere la nuca contro il frigo, facendole emettere un mugolio di dolore.

« Dovevi ascoltarmi! » grida, ancora. « Sei stata una stupida. I suoi famigliari sanno che lui era venuto qui. Indovina dove lo cercheranno, adesso? Indovina la polizia dove arriverà grazie a te? Hai ottenuto l'effetto contrario di ciò che volevi! »

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